Operazione Scialandro, duro colpo alla mafia di Trapani: 21 arresti

Mafia al comando di politica ed economia, scatta l’operazione Scialandro: 21 arresti

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Mafia al comando di politica ed economia, scatta l’operazione Scialandro: 21 arresti

Redazione  |
martedì 24 Ottobre 2023

Duro colpo per la mafia del Trapanese: coinvolti anche esponenti del comando di Custonaci. Ecco i primi dettagli del blitz.

Nuovo blitz antimafia in provincia di Trapani, scatta l’operazione Scialandro che – dopo due anni di indagini – ha portato a ben 21 arresti.

Dei 21 destinatari di misure cautelari, eseguite dalla Direzione investigativa antimafia, dalla Polizia di Stato e dal Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri, 17 finiranno in carcere e 4 ai domiciliari.

Operazione Scialandro, duro colpo alla mafia di Trapani

Gli indagati sono ritenuti vicini o membri delle famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani, che fanno capo al mandamento di Trapani. I provvedimenti nei loro confronti sono stati emessi dal Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Le indagini che hanno portato al blitz sono durate due anni e hanno visto impegnati la Dia di Palermo e Trapani, la Squadra Mobile della Questura di Trapani e il Nucleo Investigativo di Trapani dell’Arma dei carabinieri.

Le perquisizioni e le accuse a dipendente comunale

Gli operatori hanno eseguito 21 misure cautelari e contestualmente anche numerose perquisizioni nei confronti di altri soggetti indagati e legati, secondo gli inquirenti, a Cosa nostra del capoluogo trapanese. Sarebbero state acquisite anche delle documentazioni tecnico-amministrative e contabili al Comune di Custonaci: tra gli arrestati, infatti, vi sarebbe anche un esponente di spicco della precedente Giunta e tra gli indagati – attualmente a piede libero – ci sarebbero anche un ex sindaco, un ex assessore e un consigliere comunale di maggioranza in carica, sottoposti a perquisizione.

Gli indagati dell’operazione Scialandro sono accusati di associazione di stampo mafioso e delitti con l’aggravante mafiosa.

Le mani della mafia sulla politica

Le indagini avrebbero permesso di portare alla luce “sinergie e rapporti opachi tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci” e le consorterie mafiose del Trapanese. Cosa nostra, a quanto pare, riusciva a imporre all’ente locale i destinatari dei contributi di sostegno economico post-pandemia e perfino a pilotare l’affidamento di appalti pubblici “in favore di ditte colluse o a loro riconducibili”. Una di queste avrebbe perfino assunto in maniera fittizia un ergastolano per permettergli di beneficiare della semilibertà.

Inoltre, manifestando il proprio controllo socio-economico del territorio, avrebbero perfino attuato delle estorsioni nei confronti di titolari di aziende agricole per dissuaderli dall’acquisto di terreni che in realtà erano “sotto il controllo” della mafia.

Immagine di repertorio

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