Operazione "Ultimo Atto", droga ed estorsioni: gli arrestati - QdS

Operazione “Ultimo Atto”, dalle estorsioni alla droga nel Catanese: chi sono gli arrestati – NOMI e VIDEO

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Operazione “Ultimo Atto”, dalle estorsioni alla droga nel Catanese: chi sono gli arrestati – NOMI e VIDEO

Redazione  |
mercoledì 13 Settembre 2023

I dettagli dell'operazione "Ultimo Atto", da come si muoveva l'organizzazione sul territorio etneo ai nomi dei 13 arrestati.

Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, i carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma presenti nella Regione siciliana (Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, nonché i Nuclei Elicotteri e Cinofili), hanno dato esecuzione nelle Province di Catania e L’Aquila, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 13 soggetti, ritenuti gravemente indiziati – nell’attuale fase del procedimento nella quale non si è ancora realizzato il contraddittorio tra le parti – dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, questi ultimi aggravati dal metodo mafioso.

“Ultimo Atto”, come sono nate le indagini

L’indagine, coordinata da questa Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò (Catania) dal settembre 2018 al marzo 2020, attraverso attività tecniche e dinamiche sul territorio, ulteriormente riscontrate dalle dichiarazioni di più collaboratori di giustizia, ha consentito di monitorare le dinamiche associative del clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia di Biancavilla, articolazione territoriale della famiglia di cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano, individuandone il presunto reggente operativo e capo promotore in Giuseppe Mancari, detto “’u pipi”, storico elemento di vertice del clan che, dopo aver riportato una condanna definitiva all’ergastolo con isolamento diurno per omicidio, dopo la concessione di indulto e di plurime riduzioni di pena per liberazione anticipata, nel 2009 è stato sottoposto a liberazione condizionale.

Il tentato omicidio del 2018

Le indagini, dalle quali sono scaturiti i provvedimenti cautelari in esame, hanno preso il via a seguito del tentato omicidio di Davide Massaro Galati, avvenuto a Biancavilla il 9 settembre 2018 e commesso da Riccardo Pelleriti a colpi di kalashnikov, nella centrale via dell’Uva di Biancavilla, dopo una lite per un banale incidente stradale. Nel corso delle successive investigazioni, volte a monitarare gli instabili equilibri tra le famiglie mafiose di Adrano e Biancavilla conseguenti al fatto di sangue, emergeva l’esistenza di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, dedita prevalentemente allo spaccio di sostanze stupefacente e alle estorsioni, per acquisire introiti da destinare anche al mantenimento delle famiglie degli affiliati.

Le estorsioni agli imprenditori

Per quanto concerne le attività estorsive del clan, i militari dell’Arma, attraverso anche le dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia e da soggetti informati sui fatti, riscontravano 6 estorsioni ai danni di imprenditori operanti nei settori dell’edilizia, della ristorazione e del commercio (all’ingrosso e al dettaglio), che sarebbero state consumate dal sodalizio criminale, secondo l’impostazione accusatoria, soprattutto per fare fronte alla mancanza di fondi per il sostentamento dei sodali in carcere.

Nel dettaglio va evidenziato che la richiesta estorsiva era periodica con dazioni soprattutto in occasione delle festività di Natale, Pasqua e di “San Placido”, patrono del Comune.

Anche i giostrai nel mirino dell’organizzazione

Proprio in prossimità di quest’ultima festa, i sodali avrebbero pianificato, fra le altre attività illecite, anche quella di imporre ai gestori degli stand che sarebbero stati allestiti per celebrare il santo patrono, la fornitura del pane e della carne, alle quali il clan avrebbe applicato un rincaro rispetto al prezzo riservatogli dai venditori; inoltre, secondo quanto riferito dai collaboratori di giustizia, vittime dell’estorsione sarebbero stati anche i giostrai, costretti a dare circa 2.000 biglietti per le attrazioni (es. la ruota o il tagadà), così che i figli dei detenuti avrebbero potuto godersele “gratis”.

Il sodalizio mafioso, sempre secondo l’impostazione accusatoria che dovrà poi trovare conferma nel contraddittorio tra le parti, era anche dedito al traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana e cocaina.

Le armi e la droga ritrovate

Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati un fucile d’assalto Kalashnikov modello Ak 47 con relativo caricatore, utilizzato per il tentato omicidio di Massaro Davide Galati, 4 pistole cal. 9, una pistola cal. 7.65 con matricola abrasa, una piantagione con oltre 300 piante di canapa indiana e oltre 1 kg di marijuana.

Le risultanze dell’indagine hanno infine consentito di sequestrare preventivamente, ai fini della confisca, le società “MM Logistic di Miriana Militello” e “M.N. Trasporti s.r.l.” aventi rispettivamente sede ad Adrano e a Biancavilla, operanti nel settore del trasporto merci su strada, e che sono state affidate ad un amministratore giudiziario unitamente ai conti correnti ad esse intestati e a tutti i beni aziendali registrati, sia mobili che immobili.

L’”Agenzia”, come era soprannominata dagli uomini del clan, che formalmente operava nell’intermediazione tra le aziende agricole e i trasportatori, sarebbe in realtà divenuta nel tempo, sempre secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, uno degli strumenti operativi più redditizi della consorteria criminale, con conseguente commistione tra le attività mafiose e d’impresa; gli introiti difatti, ottenuti attraverso l’imposizione ai camionisti e ai titolari di magazzini e ditte di un “dazio” variabile per ogni bancale di frutta in viaggio verso il Nord Italia, sarebbero stati versati nella cassa comune del clan, per essere consegnati ai familiari dei sodali detenuti.

Operazione “Ultimo Atto”, chi sono gli arrestati

Persone destinatarie della misura della custodia in carcere:

  1. Salvatore Manuel Amato, nato a Biancavilla il 08.04.1993;
  2. Fabrizio Distefano, nato a Biancavilla il 18.09.1991;
  3. Placido Galvagno, nato a Biancavilla il 10.12.1976;
  4. Giovanni Gioco, nato a Biancavilla il 27.10.1959;
  5. Piero Licciardello, nato a Paternò il 23.11.1994;
  6. Giuseppe Mancari, nato a Biancavilla il 22.12.1948;
  7. Nunzio Margaglio, nato a Biancavilla il 08.02.1995;
  8. Carmelo Militello, nato a Biancavilla il 03.10.1973;
  9. Nicola Gabriele Minissale, nato a Catania il 25.11.1992;
  10. Alfio Muscia, nato a Biancavilla il 10.10.1978;
  11. Ferdinando Palermo, nato a Paternò il 18.01.1977;
  12. Mario Venia, nato a Biancavilla il 25.12.1975;
  13. Carmelo Vercoco, nato in Germania il 04.08.1973

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