Opportunità e sfide per costruire un nuovo paradigma siciliano - QdS

Opportunità e sfide per costruire un nuovo paradigma siciliano

redazione

Opportunità e sfide per costruire un nuovo paradigma siciliano

Valerio De Molli  |
mercoledì 28 Febbraio 2024

È andata in scena a Palermo la II edizione di Forum Act Tank Sicilia. Il futuro dell’Isola, tra criticità e punti di forza, al centro dell’evento

La seconda edizione del Forum Act Tank Sicilia, organizzato a Palermo ieri da The European House – Ambrosetti con il supporto della Regione Siciliana, di Eni e del Gruppo Arena, ha messo in evidenza luci ed ombre sullo stato socio-economico della Regione La Sicilia si trova ad affrontare sfide strutturali in ambiti cruciali dell’economia e della società, come messo in evidenza dai recenti dati sul Pil pro capite: nel 2022, la Sicilia si è posizionata penultima in Italia, con un Pil pro capite di 18.078 Euro, inferiore del 40% rispetto alla media nazionale. Questa crescita limitata si accompagna ad una ancora ridotta apertura internazionale, con un contributo dell’export al PIL regionale del 19,3%, 16 punti percentuali in meno della media italiana.

In Sicilia il tasso di occupazione più basso tra le Regioni italiane

Inoltre, le multinazionali estere in Sicilia generano un Valore Aggiunto di 2,2 miliardi di Euro (l’1,4% del Valore Aggiunto totale delle multinazionali in Italia). Le sfide economiche della Sicilia si ripercuotono principalmente sul mercato del lavoro: la Regione registra il tasso di occupazione più basso tra le Regioni italiane (42,6%), ben al di sotto della media nazionale del 60,1%. Questo dato colloca la Sicilia in una posizione di netta difficoltà rispetto al resto del Paese, soprattutto se si guarda ai giovani: il 32,4% dei giovani siciliani nella fascia di età 15-29 anni non studiano, non si formano e non lavorano. In questo indicatore la Sicilia supera di 13,4 punti percentuali la media italiana. Nonostante la chiara consapevolezza delle sfide che il territorio siciliano si trova ad affrontare, l’obiettivo principale di Teha e dell’Act Tank Sicilia è però quello di promuovere un cambio di paradigma e tracciare linee di sviluppo e opportunità basate sui punti di forza e di eccellenza della Regione.

La Regione, infatti, presenta importanti segni di ottimismo legati al forte dinamismo del tessuto imprenditoriale. La Sicilia è seconda in Italia per crescita dell’export rispetto al pre-Covid con un +77%, 3° per riduzione dell’incidenza dei Neet sulla popolazione giovane con un -5,6 punti percentuali e registra tassi di crescita degli investimenti e dell’occupazione superiori rispetto alla media nazionale, rispettivamente pari a +13,4% e +1,4 punti percentuali. In aggiunta, la Sicilia è la terza Regione più “giovane” del Paese ed è caratterizzata da una forte vocazione imprenditoriale under 35 (3° posto in Italia per imprenditorialità giovanile, pari a 10,1% delle imprese) e una crescente presenza di startup innovative. La Sicilia può inoltre far leva su una rete di atenei medio-grandi in crescita rispetto al pre-Covid dell’1,1%, in un contesto di generale declino delle altre università del Sud del 6,5%. Questi risultati sono censiti nel Tableau de Bord regionale, che segnala un miglioramento nel 50% dei macro-ambiti di intervento identificati, riflettendo un territorio con ancora diversi punti di attenzione, ma in rapido cambiamento.

Due priorità strategiche per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio

Sulla base delle evidenze raccolte dall’analisi socio-economica e dai risultati del cruscotto di monitoraggio 2024, la seconda edizione dell’Act Tank Sicilia si è focalizzata su due priorità strategiche per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio: energia e ambiente e sviluppo industriale. La Sicilia vanta un’importante base produttiva, sviluppata in 11 territori con oltre 30 agglomerati industriali e 25 Distretti produttivi, ma anche un ampio e diversificato patrimonio paesaggistico-naturalistico, con 2 siti naturali su 7 siti tutelati dall’Unesco sul territorio, 1 Parco Nazionale, 7 Aree marine protette (1° posto in Italia per numerosità), 4 parchi naturali regionali (pari al 7,2% del territorio della Regione), 75 riserve naturali regionali (3% del territorio regionale), 245 siti della Rete Natura 2000, 93 geositi e 3 siti Ramsar.

Sul fronte energetico, la Sicilia rappresenta un asset per l’Italia e l’Europa, grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo – nonché una forte vicinanza al continente africano – e alla disponibilità sul territorio di fonti energetiche convenzionali e rinnovabili. La Sicilia ospita infatti importanti giacimenti di gas naturale e petrolio, essendo la seconda Regione italiana sia per produzione di olio greggio (pari al 7,8% del totale) che per produzione di gas naturale (pari al 10,3% del totale) ed è seconda in Italia per potenza eolica installata. Questa posizione strategica, insieme alla sua specializzazione in energie rinnovabili, pone la Sicilia al centro di dinamiche economiche e geopolitiche cruciali. Non a caso durante i lavori è emerso che l’Italia non sfrutta a sufficienza la strategicità della Sicilia. I siciliani non devono considerarsi solo isolani, ma italiani in primis, non più Isola ma snodo strategico del Paese e dell’Europa.

Valerio De Molli
Amministratore Delegato di The European House – Ambrosetti

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