Ora anche i cuffariani temono le "scie chimiche": ecco l'interrogazione all'Ars

Ora anche i cuffariani temono le “scie chimiche”: ecco l’interrogazione all’Ars

Daniele D'Alessandro

Ora anche i cuffariani temono le “scie chimiche”: ecco l’interrogazione all’Ars

Chiara Billitteri  |
martedì 09 Maggio 2023

A firmarla è stato il capogruppo della Democrazia Cristiana all'Ars Carmelo Pace

Una interrogazione al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore al Territorio e Ambiente, Elena Pagana, per chiedere di “istruire un dialogo con il Ministero dell’ambiente e con l’ISPRA, al fine di individuare delle metodologie di stima sulle pressioni esercitate dalle emissioni degli aerei rilasciate sui nostri cieli”.

Può sembrare complicato, ma si parla di scie chimiche.

L’interrogazione “a risposta scritta” – nel senso che il governo è tenuto a rispondere per via cartacea e non nel corso di un dibattito parlamentare all’Ars – è stata presentata dal gruppo della Democrazia cristiana all’Ars e firmata dal capogruppo Carmelo Pace.
Potrebbe sembrare un tema caro solo ad un certo tipo di “grillini” della prima ora, e invece no, anche i cuffariani sembrano essere prede di una certa teoria complottista secondo la quale le emissioni degli aerei siano composte da qualche non meglio precisata sostanza tossica che sta lentamente avvelenando l’umanità inconsapevole.

Ecco cosa si chiede nell’interrogazione

L’interrogazione, che è stata depositata negli uffici dell’Assemblea regionale siciliana, sembra essere “mascherata” per evitare accuratamente di usare le parole “scie chimiche”, ma, leggendo il testo, il vero tema salta subito all’occhio: si parla della “possibilità di localizzare le sorgenti di emissione su un’area come quella aeroportuale”, “per una maggiore e migliore conoscenza della qualità dell’aria – è scritto nel documento a firma Dc – oltre alle emissioni da decollo e da atterraggio, sarebbe di estrema importanza conoscere i valori inquinanti rilasciati dagli aerei durante i percorsi di volo, al fine di stimarne la tossicità per l’ambiente, per la vita umana e animale, con riferimento al particolato atmosferico, alle polveri sottili, ai metalli combusti e ad ogni genere di sorgente inquinante rilasciata nella troposfera”.
Tra le righe, qualche precisazione: “l’osservazione del nostro cielo è un tema particolarmente popolare nel main stream e che su di esso si affastellano numerose teorie – scrive il capogruppo democristiano Carmelo Pace, riferendosi proprio alla teoria complottista delle scie chimiche – sebbene talune appaiano prive di valenza scientifica, altre pongono, però, quesiti non irrilevanti, portatori di una legittima domanda di sicurezza relativamente all’aria che respiriamo, alla salubrità della stessa, alla tutela ambientale, al bisogno di informazioni certe, chiare e puntuali sulla tossicità o meno delle emissioni prodotte nello spazio aereo”. E continua: “Le preoccupazioni per le possibili manipolazioni dell’ambiente per scopi che esulano dagli obiettivi di tutela della salute ambientale e della vita umana e animale restano vive, e non aiutano i tentativi di manipolazione artificiale del clima, tra cui il cosiddetto “progetto pioggia”, che sono stati sperimentati alcuni decenni or sono nella regione Puglia, con l’obiettivo di stimolare in maniera indotta i fenomeni atmosferici per aumentarne le precipitazioni, grazie all’utilizzo di sostanze rivelatesi altamente tossiche, notizie, queste ultime, sempre presenti in ambiente web e di facile reperibilità”.

Il “progetto pioggia”

Un riferimento, questo al “progetto pioggia”, che rimanda ad un’altra interrogazione, a fine gennaio da un consigliere comunale di Sciacca, nell’agrigentino. Il firmatario si chiama Maurizio Michele Blò, eletto a sostegno del candidato sindaco di centrodestra, l’ex grillino Matteo Mangiacavallo (lista sostenuta anche dalla Dc). Nel documento presentato dal consigliere, si nota meno il tentativo di mascherare le famose teorie complottiste.
“Da molto tempo – si legge nell’interrogazione del consigliere sciacchitano – si notano nel nostro cielo strane manifestazioni nebulose, biancastre, lattiginose, irrorate attraverso aerosol da velivoli. Esse si manifestano in modo così anomalo da formare reticolati, stelle, cerchi…”
“Sono arrivate numerose segnalazioni da singoli cittadini – continua Blò – e associazioni circa il fatto che nel nostro spazio aereo ci sono velivoli che rilasciano scie persistenti di natura sconosciuta, cosiddette chemtrails, cui segue un cambiamento nelle condizioni del cielo”. Ed esprime preoccupazione “per la manipolazione dell’ambiente per scopi militari o ostili”.

Anche Blò, come detto, fa riferimento al “Progetto Pioggia”, raccontando che una delle sostanze usate per l’inseminazione delle nuvole (il progetto era volto a stimolare la pioggia), fosse lo ioduro d’argento “inquinante e tossico per piante, animali ed esseri umani”.
Le “fonti” sulla tossicità riportate nell’interrogazione sono i siti “vglobale.it” e “meteorologiaenred”, mancano, però, fonti prettamente scientifiche.
Blò conclude l’interrogazione chiedendo al Sindaco di Sciacca di sapere “se abbia mai preso in considerazione simili fenomeni, se ritenga fornire spiegazioni sulle conseguenze che le scie chimiche possono avere, se sia a conoscenza che siano mai stati effettuati esperimenti per variazioni microclimatiche con sostanze chimiche in questo territorio”.
Una preoccupazione che deve essere arrivata anche a Palazzo dei Normanni, visto che uno dei gruppi di maggioranza ha fatto “proprio” il documento di Blò e lo ha presentato come interrogazione ufficiale al governo nel parlamento più antico del mondo.

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