Palermo, allarme rosso sugli equilibri delle partecipate - QdS

Palermo, allarme rosso sugli equilibri delle partecipate

Gaspare Ingargiola

Palermo, allarme rosso sugli equilibri delle partecipate

sabato 11 Novembre 2023

Preoccupano in particolare i conti della Rap, che nel periodo gennaio-settembre 2023 ha certificato un risultato di esercizio negativo di 7,5 milioni di euro. Ma è tutto il sistema a mostrare delle fragilità

PALERMO – La Rap ha i conti sempre più in rosso. La relazione sul periodo gennaio-settembre 2023 ha certificato un risultato di esercizio negativo di 7,5 milioni di euro (e uno scostamento finanziario di 5,4), con un trend in netto peggioramento rispetto al primo semestre di quest’anno, che già segnava un risultato negativo di 3,8 milioni.

Preoccupazioni sul futuro della Rap

“I dati riportati in quest’ultima relazione periodica – ha dichiarato Massimo Giaconia, capogruppo di Progetto Palermo – purtroppo confermano le nostre preoccupazioni, già manifestate in tutte le sedi deputate a decidere sul futuro della Rap e su quello dei suoi dipendenti; e comprovano che le rassicurazioni del sindaco Lagalla e del vice sindaco Varchi, date al Consiglio comunale, e in più occasioni ai sindacati, erano inconsistenti e non supportate da atti amministrativi. La verità è che le misure correttive più volte decantate dall’Amministrazione comunale, finalizzate a riequilibrare i conti aziendali, non sono mai arrivate e, probabilmente, non esistono neanche”.

L’ultima relazione trimestrale ha messo nero su bianco lo stato preoccupante del bilancio di piazzetta Cairoli. La società di igiene ambientale fatica a pagare i contributi dei dipendenti e i debiti con l’Erario, senza contare la mancata concessione di un prestito bancario, i costi di gestione delle vecchie vasche, il mancato versamento di alcune somme da parte del Comune (ad esempio per la manutenzione stradale), la necessità di ricorrere (fin troppo spesso) al noleggio dei mezzi privati e, dulcis in fundo, le spese extra dovute all’emergenza incendi della scorsa estate e alle continue emergenze rifiuti, che fanno lievitare i costi per gli straordinari e i turni festivi, notturni e domenicali degli operai.

Sapere dall’Amministrazione come intende sanare la Rap

“Quello che preoccupa di più – ha attaccato Giaconia – è il mix di incompetenza e negligenza che caratterizza questa Amministrazione, la quale, piuttosto che pensare ad amministrare Palermo, è sicuramente più attenta a gestire le beghe interne per la spartizione di cariche di governo e sottogoverno e a occuparsi delle varie compensazioni. Non permetteremo che la Rap abbia lo stesso epilogo del gruppo Amia e che la gestione dei servizi pubblici locali essenziali venga svenduta al migliore offerente. Pretendiamo di sapere dall’Amministrazione comunale come intende sanare la Rap e potenziare i servizi di igiene urbana che ad oggi, per cause ben note, non sono all’altezza di una città come Palermo”.

“Al Consiglio di Amministrazione dell’azienda – ha continuato l’esponente dell’opposizione – chiediamo, invece, di razionalizzare drasticamente e immediatamente l’affidamento dei servizi in mano alle ditte private per la movimentazione dei rifiuti all’interno di Bellolampo, i cui costi contribuiscono in maniera determinante ad appesantire il bilancio aziendale. Questo perché riteniamo ci siano oramai tutte le condizioni, anche di natura tecnico-gestionale, considerato che qualche giorno fa è stato consegnato il primo lotto della VII settima vasca. Alla luce di tutto ciò chiediamo al sindaco Lagalla di venire a riferire al Consiglio comunale e alla città, invitandolo a portare stavolta con sé atti amministrativi formali e concreti e non più soltanto belle parole e buone intenzioni”.

Ma per la consigliera del Movimento 5 stelle Concetta Amella l’allarme dovrebbe essere esteso anche alle altre partecipate: “La lettura dei dati relativi al terzo trimestre 2023 getta luce su una realtà che possiamo solamente definire come desolante e sconfortante. I piani industriali, progettati per essere il motore trainante della crescita e dello sviluppo delle aziende partecipate, sono ben lontani dall’essere approvati dal socio unico. Nonostante Sispi e Amg abbiano ottenuto il via libera dai rispettivi Consigli di Amministrazione, altre aziende come Reset e Amat si trovano ancora in una fase di elaborazione, senza l’approvazione necessaria dai loro Cda”.

Per la rappresentante pentastellata la questione dei contratti di servizio “è altrettanto allarmante, dalla Sispi all’Amg, fino alla Reset. Chiedo pertanto al sindaco di sedare gli appetiti della sua maggioranza e di impegnarsi a intraprendere azioni tempestive e risolutive per affrontare queste criticità e assicurare una gestione pubblica, responsabile ed efficace delle sue aziende partecipate”.

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