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Palermo, Amministrazione nel mirino ora i conti faticano a tornare

Ingargiola Gaspare

Palermo, Amministrazione nel mirino ora i conti faticano a tornare

martedì 25 Gennaio 2022

La discussione in Consiglio sul Rendiconto di gestione 2020, giunto in Aula in enorme ritardo, è divenuta l’ennesimo terreno di scontro tra Assemblea cittadina e componenti dell’Esecutivo

PALERMO – “Siamo di fronte a un’Amministrazione scriteriata”. “Marino ritiri la delibera sul Pef Tari 2020”. La discussione in Consiglio comunale sul Rendiconto di gestione 2020, portato in Aula soltanto la scorsa settimana, è diventata terreno di un nuovo, durissimo, scontro tra Sala delle Lapidi e la Giunta Orlando.

A scendere in campo in prima persona stavolta è stato il presidente del Consiglio Salvatore Orlando, che ha sparato a zero contro l’esecutivo cittadino. Ma a tenere banco è stato ancora una volta il caso Fondone Covid, utilizzato per scopi di bilancio invece che per i ristori delle imprese messe in crisi dalla pandemia. Il pomo della discordia è noto: per l’Aula e per la Ragioneria generale poteva essere destinato alle attività produttive sotto forma di agevolazioni e sconti sui tributi. L’assessore al Bilancio Sergio Marino invece ha rilanciato parlando di “unico percorso praticabile” e precisando che “le somme a oggi già utilizzate sono solo quelle relative al 2020”, che ammontano a 31 milioni mentre gli altri 55 del 2021 “non sono stati ancora utilizzati”.

Ma prima della nuova puntata sul Fondone è arrivato l’affondo di Totò Orlando sui Bilanci. Non appena il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha ricordato che “il Bilancio di previsione 2020 è stato approvato il 30 dicembre 2020. Definire l’approvazione tardiva è oltremodo eufemistico”, il presidente del Consiglio lo ha stoppato addossando la responsabilità all’Amministrazione. “Il Consiglio comunale – ha detto – ha ricevuto l’atto il 24. Il 25 era Natale, il 26 sabato e il 27 domenica. Siamo di fronte a un’Amministrazione scriteriata. Il bilancio è stato approvato responsabilmente da questo Consiglio per salvare alcune categorie come i teatri, col mio voto (fatto inconsueto per Orlando che di solito si astiene, nda) e con quello di pochissimi consiglieri. Qualcuno si faccia l’esame di coscienza e ne tragga le conseguenze”.

A quel punto il ragioniere ha fatto notare che “analoghe difficoltà funzionali si sono verificate con il Rendiconto di gestione 2020 che è stato anch’esso presentato al Consiglio comunale con estremo ritardo”. Il Consuntivo è stato approvato dalla Giunta il 18 novembre 2021 mentre il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole il 28 dicembre “con una relazione molto importante e articolata”, che da una parte attesta “la corrispondenza nel Rendiconto delle risultanze della gestione e il rispetto dei principi contabili” ma dall’altra “solleva anche una serie ben nota di profili di criticità”.

“Anche in questo caso – ha precisato Basile – con altissima condivisione da parte della Ragioneria e già oggetto di una mia nota divulgativa. I rilievi fanno riferimento ad aspetti gestionali che costituiscono gravi irregolarità e anomalie, rispetto alle quali il Collegio, anche in questo caso con ampia condivisione da parte nostra, ritiene che non siano state adottate le opportune, necessarie e in alcuni casi doverose misure correttive”.

Quando la discussione si è spostata sul Fondone, poi, il fuoco di fila del presidente Orlando è ricominciato: “Siccome c’è qualcuno che dice che il Comune era obbligato, abbiamo certificato che l’Amministrazione avrebbe potuto scegliere diverse vie di utilizzo di questi fondi. Se qualcuno va in giro a dire che la scelta era obbligata è un bugiardo. Si è trattato di una scelta politica”.

Marino non ci sta, sostenendo in una nota ufficiale che “solo ad agosto 2021 è emerso che era possibile un altro uso”. “In relazione al dibattito e alle polemiche sull’utilizzo del cosiddetto Fondone – ha affermato – è emerso con chiarezza che nel 2020 l’unico percorso praticabile è stato quello seguito da parte della Ragioneria, dalla Giunta e approvato dal Consiglio comunale con il bilancio 2020 nel mese di dicembre dello stesso anno. Resta da decidere la futura destinazione di quanto oggi disponibile. Le somme a oggi già utilizzate, è utile ripeterlo, sono solo quelle relative al 2020. Ancora una volta si ribadisce che la procedura adottata rientra nella legittimità e corrisponde alle finalità della legge istitutiva del Fondone”.

“Quanto all’utilizzo futuro di tali somme per sostegni alle attività produttive – ha continuato Marino – all’epoca dell’adozione e predisposizione degli atti non erano disponibili le Faq del Ministero, che risalgono al gennaio 2021, che aprivano a una possibile utilizzazione. Nel mese di agosto 2021, quindi successivamente all’adozione del bilancio 2020, la Ragioneria generale ha riscontrato un’ipotesi di utilizzo di somme destinate alle attività produttive, grazie a una deliberazione della Corte dei Conti, sezione Emilia Romagna, che consente la possibilità di apertura alle imprese, a condizione che il Comune si doti di un proprio regolamento”.

“Regolamento che – ha concluso – come è di tutta evidenza, nel 2020 non esisteva. Il suddetto regolamento è stato già inviato nel dicembre 2021 e sta in atto seguendo l’iter per arrivare all’esame del Consiglio comunale. Dopo l’approvazione di tale regolamento potranno concretizzarsi eventuali interventi in favore delle attività produttive”.

Ma Orlando non si è accontentato passando al contrattacco: “Visto che i 55 milioni del 2021 non sono stati ancora utilizzati e che si possono utilizzare per coprire i costi extra della Rap, Marino utilizzi parte del fondone per non far gravare sui cittadini i costi extra che ci era stato detto avrebbe pagato la Regione. Altrimenti da parte del Consiglio sarebbe un atto dovuto respingere la delibera (sul Pef Tari 2020, nda). Si intervenga con i fondi dello Stato per pagare i costi extra della Rap, visto che non sono riusciti a ottenerli dalla Regione. Marino ritiri la delibera”.

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