Palermo, la Costa Sud per riallacciare il rapporto mare-città - QdS

Palermo, la Costa Sud per riallacciare il rapporto mare-città

redazione

Palermo, la Costa Sud per riallacciare il rapporto mare-città

Antonio Schembri  |
sabato 20 Maggio 2023

Istituzioni e operatori economici a confronto per il rilancio di una zona che per troppi anni è stata abbandonata al proprio destino. L’occasione del Pnrr per sanare una ferita vecchia di decenni

PALERMO – Dopo aver voltato le spalle al suo mare, la città punta adesso a riappropriarsene definitivamente. Occorreranno anni e chissà quante modifiche ai progetti, e poi quelle nel corso delle opere, per risolvere questa “relazione complicata” e restituire ai cittadini la striscia costiera più panoramica della città. Ma adesso Comune e Regione siciliana annunciano d’essere pronti a compiere i primi passi previsti dalla poderosa progettualità per ripristinare una bellezza negletta e trasformata nel suo più penoso contrario.

Risultato, questo, della scellerata serie di operazioni edilizie gestite da un asse politico-amministrativo colluso con la mafia che tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta del secolo scorso devastò, allo scopo di espandere l’urbanizzazione nel quadrante Nord del capoluogo, sia il prezioso patrimonio immobiliare d’epoca dell’area urbana sia la sua Costa Sud-orientale, considerata uno dei lungomare più belli d’Italia: un susseguirsi di spiagge, prestigiosi stabilimenti balneari, ristoranti panoramici, edifici in stile liberty, appena prima dell’avvio di quelle operazioni; diventato subito dopo una discarica di sfabbricidi e, nel tempo, di rifiuti di ogni genere. Una paralisi che perdura da oltre sessant’anni.

“Siamo alla vigilia di una possibilità epocale: far tornare la Costa Sud di Palermo a come ancora la ricordano tanti palermitani” ha annunciato il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, intervenuto al decimo convegno “Costa Sud–Turismo ecosostenibile” organizzato dal Centro studi Ernesto Basile e svoltosi ieri all’hotel San Paolo Palace. Un momento di confronto tra autorità politiche, pubblici amministratori, operatori del settore turistico e scuole, con la partecipazione di centinaia di studenti.

I presupposti per recuperare il rapporto tra Palermo e il mare, ora ci sono. Mediante il Pnrr sono stati previsti 58 milioni di euro a sostegno di una raggera di progetti, che dovranno necessariamente partire dalla bonifica della costa e dalla sua salvaguardia da un importante processo di erosione per approdare infine ali scenari offerti dai rendering degli architetti. Quelli mostrati ieri, elaborati dal team Artemide, diretto da Salvatore Saladino mostrano l’allargamento della via Messina Marine a quattro carreggiate, vaste aree verdi, il porticciolo della Bandita, tutt’oggi emblema di degrado, riqualificato in chiave turistica, un sistema ciclopedonale parallelo al mare, punti di bike e car-sharing e, ancora, con tanto altro, zone sulle quali sorgeranno luoghi di ritrovo e ristoranti costruiti con materiali a basso impatto ambientale. Lungo l’insenatura riparata dallo sperone del Monte Pellegrino che tanto incantò Goethe, dovranno però arrivare progetti idonei: “Senza quelli – ha enfatizzato Schifani – non si va da nessuna parte. Faremo leva sull’ottimo rapporto che intercorre con Invitalia per velocizzare gli appalti e fare in modo che l’agenzia governativa per l’attrazione degli investimenti diventi sia committente e soggetto attuatore delle procedure, sia stazione appaltante”.

La progettualità per la Costa Sud riguarderà 7 chilometri continui di litorale: dal porticciolo di Sant’Erasmo, già recuperato quattro anni fa dall’Autorità di sistema portuale della Sicilia Occidentale dopo nove mesi di lavori, alla collinetta, detta ‘mammellone’, di Acqua dei Corsari. E rappresenta una rivoluzione culturale per Palermo.

“La sensibilizzazione dei cittadini – ha spiegato Saladino – sarà fondamentale per dare l’avvio a un’operazione che complessivamente ha dimensioni mastodontiche, ma composta da interventi puntuali da completare di volta in volta in ordine successivo, i quali, a parte quello del dragaggio e dell’infrastrutturazione dell’area portuale della Bandita consisteranno in non così complesse sistemazioni di suolo. Le più rilevanti saranno la realizzazione di un parco sull’area già intitolata a Libero Grassi, la messa a dimora di alberi e la distribuzione di chioschi e strutture in ferro e vetro facilmente rimuovibili”.

I progetti per riqualificare questo tratto costiero hanno subito continue battute d’arresto da ormai vent’anni. “Ma in realtà il ritardo – ha sottolineato l’assessore comunale alla Pianificazione strategica, Maurizio Carta – è di ben 96 anni. Era infatti il 1927 quando l’urbanista Bonci disegnò un piano che prevedeva l’espansione urbana di Palermo proprio sulla Costa Sud, con zone marine e agricole inglobate in un’idea di nuova città con edifici sostenibili secondo le concezioni di quel tempo. A quella visione non venne dato seguito. Adesso si tratta di recuperarla anche in chiave produttiva inserendo i quartieri che insistono sulla Costa Sud e l’area industriale di Brancaccio in una Zes (Zona economica speciale)”.

Di certo, però, la fruizione di queste spiagge, come sottolineato ancora da Carta, passa anche da altri importanti progetti di mobilità sostenibile: la metro-mare, da Cefalù o dall’aeroporto al porto di Palermo in navigazione; e la realizzazione della tangenziale per snellire il traffico soprattutto dei mezzi pesanti da e verso il porto.

In ogni caso, la riqualificazione della Costa Sud rappresenta per l’Amministrazione comunale in carica “una scommessa” che il sindaco Roberto Lagalla ha più volte sottolineato di voler vincere “grazie all’operosa collaborazione con tutti gli attori istituzionali coinvolti nel raggiungimento di questo importante obiettivo, per lo sviluppo e la crescita economica e turistica di Palermo”.

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