Palermo, dieci anni per rivoluzionare il trasporto pubblico - QdS

Palermo, dieci anni per rivoluzionare il trasporto pubblico

Gaspare Ingargiola

Palermo, dieci anni per rivoluzionare il trasporto pubblico

giovedì 07 Maggio 2020

Obiettivo 78 milioni di passeggeri l’anno per il completamento della rete tranviaria cittadina. I contenuti dello studio trasmesso dagli uffici del Comune al ministero dei Trasporti

PALERMO – Nel 2030 l’intera rete tranviaria della città trasporterà oltre 78 milioni di passeggeri l’anno e il 55,2% della popolazione del capoluogo si muoverà con i mezzi pubblici o in modalità “dolce”, cioè a piedi, in bici o con altri mezzi. È con queste ottimistiche previsioni che il Comune ha presentato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo studio trasportistico per ottenere il finanziamento per altre quattro linee del tram.

Entro il 30 aprile, infatti, Palazzo delle Aquile doveva integrare con tabelle, dati e cifre la domanda di partecipazione a un bando nazionale da 2,3 miliardi per finanziare la realizzazione di metropolitane, linee tranviarie e filoviarie nelle grandi città. Palermo aveva partecipato alla gara chiedendo un contributo di quasi mezzo miliardo ma a novembre il governo Conte bis aveva ammesso al finanziamento solo alcune opere e congelato quei progetti che presentavano lacune nella documentazione, concedendo quattro mesi di tempo (il termine è stato poi spostato al 30 luglio a causa dell’epidemia) per rimediare. Alla giunta Orlando il Mit aveva richiesto “di integrare la documentazione – come spiegato nelle scorse settimane dall’assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania – relativa allo studio trasportistico”.

“Inoltre – sempre come sottolineato da Catania – si è lavorato per dimostrare la sostenibilità economica della messa in esercizio del nuovo sistema tramviario al fine di sgomberare il campo dalle supposizioni relative al fatto che l’esercizio tramviario sia economicamente insostenibile per l’azienda Amat”.

E così, mentre per le tre linee A (via Balsamo-via Croce Rossa di 11,5 km), B (Stazione Notarbartolo-via Duca della Verdura di 1,3 km) e C (viale Regione Siciliana-Orleans-Stazione Centrale di 8,2 km), già finanziate col Patto per il Sud, è in corso l’approvazione della progettazione definitiva, per le altre quattro si attende adesso il via libera del dicastero guidato da Paola De Micheli. Si tratta delle linee D (Orleans-Policlinico-Bonagia di 9,4 km), E (Croce Rossa-Zen-Mondello di ben 23 km), F (Duca della Verdura-via Balsamo di 9,6 km) e G (Galatea Sferracavallo di 5,5 km). Solo su queste tratte, secondo lo studio trasportistico del Comune, il potenziale sarebbe di oltre 25 milioni di passeggeri all’anno; considerando invece l’intera rete tranviaria, la linea più frequentata sarebbe quella che unisce la Stazione Centrale a via Croce Rossa (zona ospedale Villa Sofia), con una frequenza di 3 minuti e un potenziale da 24,2 milioni di passeggeri annui. Al contrario, quella meno sfruttata sarebbe la linea Francia-Villa Sofia, con una frequenza di 15 minuti e un potenziale di neanche 500mila passeggeri.

A oggi la domanda annua di passeggeri sulle quattro linee esistenti è di 7,7 milioni con una frequenza di 18 minuti a corsa, tranne sulla linea 1 dove la frequenza è di 9 minuti. Il progetto prevede anche la realizzazione di 12 parcheggi di interscambio per lasciare la propria auto e prendere il mezzo pubblico, senza contare che a Sferracavallo, Francia, Notarbartolo, Giachery, Orleans, Stazione Centrale e Roccella le linee del tram si incrocerebbero con le fermate del passante e dell’anello.

“I lavori, una volta approvati – scrivono da Palazzo delle Aquile – si dovrebbero completare entro il 2030 e nel tempo dovrebbero garantire l’occupazione di circa 8.000 persone tra maestranze, tecnici, operai, carpentieri e altre persone che a vario titolo parteciperanno all’esecuzione dei lavori”.

“La richiesta di finanziamento per la realizzazione di altre quattro linee tramviarie – hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Catania – rappresenta un grandissimo investimento sulla mobilità sostenibile; una scelta importante per il miglioramento della qualità dell’aria e un poderoso investimento pubblico nell’economia della città. La città di Palermo continua a guardare al futuro con fiducia e, così come prevede il Piano Urbano della Mobilità sostenibile (Pums), si prevede di spostare oltre centomila passeggeri al giorno dal veicolo privato verso il trasposto pubblico di massa, garantendo il collegamento con importanti aree periferiche della città”.

“Lo studio trasportistico – hanno concluso – che ha integrato il progetto delle nuove linee, è un importante piano generale del trasporto pubblico della città ed inoltre l’analisi costi/benefici consente di essere fiduciosi sulla sostenibilità economica dell’esercizio tramviario che, per la sua capillarità, cambierà il volto della città”.

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