Palermo, una Giunta che riparte nel segno dell’equilibrio - QdS

Palermo, una Giunta che riparte nel segno dell’equilibrio

redazione

Palermo, una Giunta che riparte nel segno dell’equilibrio

Roberto Greco  |
giovedì 07 Marzo 2024

L’entrata di Ferrandelli nell’Esecutivo rappresenta l’ultimo aggiustamento voluto dal sindaco Lagalla per bilanciare i rapporti di forza tra le varie componenti che sostengono l’Amministrazione

PALERMO – L’ultima new entry nella Giunta retta dal sindaco Roberto Lagalla è uno dei suoi concorrenti diretti nell’ultima campagna elettorale. Si tratta di Fabrizio Ferrandelli, eletto con i voti di Azione, che conclude così la manovra politica iniziata a dicembre con l’apparentamento politico a “Lavoriamo Per Palermo”, la compagine civica del primo cittadino, proseguita con la remissione dagli incarichi dal gruppo di Azione. A lui il sindaco ha assegnato le deleghe all’Innovazione digitale e rapporti funzionali con Sispi, Emergenza abitativa e Politiche sociali per la casa, Rapporti con le Comunità migranti e con la Consulta delle culture, Politiche giovanili, Igiene, sanità e farmacie e, dulcis in fundo, Canile municipale e diritti degli animali.

Complici dell’ennesimo “giro di giostra” le dimissioni dalla carica di vice sindaco di Carolina Varchi, in quota Fratelli d’Italia, così nel frullatore degli incarichi e delle deleghe si è aperta la stagione in cui, oltre al mantenimento degli accordi pre-elettorali che hanno permesso al centrodestra di trovare l’unità necessaria per presentarsi uniti alla prova elettorale, si conferma il peso di Lagalla all’interno dell’Amministrazione della città. Il primo remix era avvenuto lo scorso mese di novembre quando, proprio per rispettare il “manuale Cencelli” e mantenere inalterato il fragile equilibrio ottenuto con nomine e deleghe, entrarono in Giunta Pietro Alongi – con le deleghe alle Politiche ambientali e Transizione ecologica, Verde urbano, Interventi costieri e fluviali, Igiene ambientale e rapporti funzionali con Rap, Srr, Reset e Arpa, Agricoltura urbana, Condono e abusivismo edilizio, Manutenzione ordinaria degli immobili comunali e relativi rapporti funzionali e Protezione civile ed edilizia pericolante – e Alessandro Anello – titolare di Turismo, Sport e Impianti sportivi e Politiche giovanili – per occupare il posto lasciato libero da Andrea Mineo e Sabrina Figuccia.

Con le dimissioni di Varchi, che oltre al ruolo di vice sindaco era depositaria delle deleghe Bilancio, Tributi, Beni confiscati, Avvocatura e Controllo analogo delle partecipate è stato nominato vice sindaco Giampiero Cannella, che ha mantenuto la sua delega alla Cultura, ma è stato necessario rinforzare la Giunta con l’entrata di Brigida Alaimo, indicata da Fratelli d’Italia, che ha ereditato le deleghe di Varchi. Piccolo cadeaux anche per Alessandro Anello cui Lagalla ha assegnato, in aggiunta a quelle ereditate da Figuccia, la delega ai Rapporti con il Consiglio comunale.

L’entrata in Giunta di Ferrandelli è stata accolta da giudizi discordanti. Molti non possono dimenticare i suoi attacchi diretti al centrodestra e al suo concorrente Lagalla durante la scorsa campagna elettorale, ma soprattutto non possono dimenticare i tanti “cambi di casacca” operati dal neo assessore nel corso degli anni da quando, ritenuto il delfino di Leoluca Orlando, è diventato l’eterno aspirante sindaco, dopo aver cambiato, al momento, nove formazioni politiche e tre schieramenti. Prima l’esordio con il “Partito umanista”, poi capogruppo di Idv, da cui sarebbe stato espulso dopo la decisione di candidarsi quando era ancora probabile lo scontro con Orlando, una candidatura come sindaco in quota Pd sponsorizzata da Beppe Lumia e Antonello Cracolici, entrambi favorevoli all’alleanza con Terzo Polo e il Mpa dell’allora presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, una candidatura che impedì la corsa allo scranno di Palazzo delle Aquile di Rita Borsellino, la costruzione del movimento “I Coraggiosi” che poi aderirono a +Europa, infine un “morbido” passaggio nel centrodestra, con la nuova avventura al centro targato Lagalla.

Se non è comunque riuscito a evitare in toto i cambiamenti nel suo esecutivo, ora Roberto Lagalla è riuscito a mantenere invariato il peso delle compagini politiche che fanno parte della sua Giunta. Stanti così le cose, Forza Italia mantiene tre assessori, lo stesso numero di esponenti in Giunta per Fratelli d’Italia – il vice sindaco Cannella e gli assessori Falzone e Alaimo – tre gli esponenti in quota tecnica del sindaco – Carta, Orlando e Ferrandelli – mentre per gli altri rimane a disposizione un assessorato a testa ossia ad Anello, in quota Lega, e a Forzinetti in quota Nuova Dc.

In realtà, la Nuova DC risulta rafforzata in Consiglio comunale, con cinque consiglieri a disposizione, dopo gli ingressi di Di Maggio e Rappa, situazione destinata a cambiare i rapporti di forza all’interno di Sala Martorana.

Soddisfatto Roberto Lagalla che ha dichiarato: “I miei migliori auguri a Fabrizio Ferrandelli per il suo ingresso nella Giunta comunale. Dopo aver rafforzato il gruppo ‘Lavoriamo per Palermo’ in Consiglio comunale, sono sicuro che anche da assessore Ferrandelli saprà mettere al servizio della città e della coalizione di maggioranza la sua esperienza e il massimo impegno”.

Critico, invece, il Pd da cui è stato lamentato il fatto che “il sindaco Roberto Lagalla nella settimana dell’8 marzo (…) con l’ennesima sostituzione in Giunta di una donna con un uomo, tradisce il principio costituzionale e civile di pari opportunità fra i generi riducendo a soli due componenti su dodici la rappresentanza femminile nella Giunta comunale di Palermo. In un tempo in cui la politica nazionale riconosce un indiscusso primato della leadership alle donne, invece, il centro destra palermitano riduce e svalorizza attraverso il sindaco Lagalla la garanzia del rispetto della soglia di rappresentanza del 40% oggi garantita in tutto il territorio nazionale e nelle amministrazioni delle città italiane”.

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