Palermo, la crisi del Fitness: "Abbandonati dalle istituzioni" - QdS

Palermo, la crisi del Fitness: “Abbandonati dalle istituzioni”

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Palermo, la crisi del Fitness: “Abbandonati dalle istituzioni”

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giovedì 08 Aprile 2021

Qds.it fa il punto sulla drammatica situazione che sta vivendo il settore delle palestre, costretto a chiusure e ristori insufficienti.

Un’Italia a colori, più che di colori. Rosso, quello meno gradito, perché “zona rossa” significa fare passi indietro piuttosto che salti in avanti, e chi fa sport vive di metri, anzi di centimetri, da guadagnare a fatica per raggiungere i propri obiettivi.

Lo sa bene chi, di fitness, ci vive prima per passione e poi per lavoro.
Sono tanti i proprietari e gestori di palestre che in questi duri dodici mesi all’insegna dalla pandemia hanno definitivamente abbassato saracinesca, perché intrappolati nella morsa di un virus che li ha stesi, costringendoli a lunghe chiusure altalenate da brevi riaperture ma soprattutto ristori insufficienti.

Federico Zangara, 25 anni, Palermo, proprietario del Z Fitness Center nel cuore del quartiere Don Orione, quel rosso lo ha come voluto sfidare, elevandolo a color brand della sua attività.
Federico, nella video-intervista esclusiva rilasciata a Qds.it, si fa portavoce di una categoria, quella dei proprietari e dei gestori di palestre, che ha deciso di reagire allo stato dell’arte imposto dal virus, attenendosi minuziosamente ad ogni misura preventiva che eviti la diffusione del contagio, ma che ancora una volta rileva: “Un abbandono da parte delle istituzioni”.

Da ieri il capoluogo siciliano è entrato in zona rossa, e vi resterà fino al 14 aprile, come disposto dall’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a seguito delle pressanti richieste del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il Z Fitness Center aveva aperto l’accesso al pubblico nel suo impianto all’aperto soltanto lo scorso 1 aprile.

Approfondendo il tema legato alla crisi del fitness, anche il personal trainer FIPE Giorgio D’Alberto sottolinea come: “Pur attrezzandoci con allenamenti all’aperto, la chiusura delle palestre ha influito in negativo nella scelta di seguire piani d’allenamento personalizzati e regimi alimentari. Personalmente – prosegue Giorgio D’Alberto – ho notato come molta gente decida si aggrapparsi al cibo, come sfogo psicologico”.

Infine, anche il comparto dell’integrazione rivela dei forti cali nel fatturato. Secondo Gianluca Anello, proprietario del Reus Store di via Ammiraglio Rizzo (Palermo): “Il settore sportivo è stato fortemente penalizzato da un anno a questa parte, soprattutto perché limitando o interrompendo le attività – palestre e non solo – è stata limitata anche l’integrazione che supporta lo sport. Se da una parte c’è chi ha continuato ad allenarsi e a mantenere la propria forma fisica, c’è chi dall’altra ha subito un vero e proprio crollo psico-fisico”.

Gioacchino Lepre

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