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Palermo, operaio del Coime tenta di gettarsi dal balcone: tensione durante protesta

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Palermo, operaio del Coime tenta di gettarsi dal balcone: tensione durante protesta

Redazione  |
mercoledì 15 Maggio 2024

Tensione nel corso della protesta dei lavoratori del Coime in quel di Palermo culminata nel tentativo di gettarsi dal balcone di un operaio.

Tensione nel corso della protesta dei lavoratori del Coime in quel di Palermo culminata nel tentativo di gettarsi dal balcone di un operaio. I dipendenti edili del Comune hanno tenuto un’assemblea pubblica sotto la sede dell’assessorato di via Garibaldi e una delegazione di manifestanti è stata accolta negli uffici. Tuttavia le tanto attese risposte non sono arrivate. Il lavoratore che ha provato a buttarsi fortunatamente è stato bloccato dai dipendenti dell’ufficio.

I temi al centro della manifestazione sono diversi. In prima istanza i lavoratori del Coime volevano risposte sulla vertenza riguardo la retribuzione dei lavoratori bloccata da alcuni anni dopo la spending review della pubblica amministrazione (pende un ricorso alla Corte di Cassazione). Inoltre i dipendenti lamentano un pregiudizio sul proprio piano contributivo dovuto, secondo loro, a un’interpretazione sbagliata della norma. I lavoratori edili comunali avevano precedentemente protestato e l’incontro odierno si è concluso con un nulla di fatto.

La voce dei sindacati: “Chiederemo a tutti gli edili di sostenere la vertenza”

Il 29 maggio andrà in scena una manifestazione davanti a Palazzo Comitini con i lavoratori edili del Comune di Palermo.

“Già nel mese di aprile avevano scritto all’ufficio e alla dirigente, dottoressa Antonella Ferrara, di risponderci formalmente sul perché da adesso, dal primo maggio, non fosse possibile riconoscere ai lavoratori l’adeguamento salariale, considerato che sulle questioni ancora aperte, degli anni passati, si attende il giudizio della Corte di Cassazione” dichiarano Piero Ceraulo, per la Fillea Cgil Palermo, Filippo Ancona per Filca Cisl Palermo Trapani e Salvatore Puleo per Feneal Uil Palermo. “Abbiamo appositamente chiesto di non fare riferimento alle questioni relative al passato, utilizzate invece dall’amministrazione come scudo per non applicare, a partire da ora, quelle che sono sostanzialmente le retribuzioni vigenti per i lavoratori edili del Comune di Palermo così come per tutti i lavoratori edili d’Italia”.

“Per la seconda volta abbiamo chiesto che ci mettessero per iscritto i motivi della loro opposizione ad agire in questa direzione – aggiungono i segretari di Fillea, Filca, Feneal -. Abbiamo ricevuto solo informazioni approssimative, ridondanti, il risultato di questo incontro è stato inconcludente, perché la dirigente preposta, nonostante le richieste dei sindacati, non ha voluto esprimersi in maniera formale. Da qui è sfociato il malcontento da parte della delegazione presente e dei lavoratori. E, in un istante, abbiamo visto uno dei nostri delegati correre verso il balcone tentando il gesto estremo. Per fortuna grazie all’intervento della Digos e delle stesse organizzazioni sindacali si è evitata una tragedia. Questo sta a significare che in questo momento nella città di Palermo c’è un livello di tensione sociale alto, sotto tutti i punti di vista, che rischia di sfociare in eventi tragici e drammatici. Lanciamo un appello al sindaco, alle istituzioni e alle forze politiche tutte affinché si intervenga su questa vicenda per mettere un punto. Chiederemo al sindaco di questa città – concludono i sindacati – di intervenire definitivamente su questa questione. A supporto chiederemo a tutti gli edili di sostenere la vertenza”.

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