Palermo, partecipate comunali tra scioperi e tensione - QdS

Palermo, partecipate comunali tra scioperi e tensione

redazione

Palermo, partecipate comunali tra scioperi e tensione

giovedì 22 Febbraio 2024

Ieri la protesta dei lavoratori di Amat e l’annuncio dell’astensione dal lavoro, giorno 13 marzo, dei dipendenti Sispi. L’Amministrazione ha promesso un cambio di passo, ma i tempi stringono

PALERMO – Il futuro delle partecipate comunali è ancora tutto da decifrare. A livello politico-istituzionale l’Esecutivo retto dal sindaco Roberto Lagalla è al lavoro per riuscire a dare un assetto strutturale e sostenibile delle aziende controllate: “L’Amministrazione – ha affermato il primo cittadino – intende avviare un nuovo rapporto con le società partecipate del Comune”.

Preoccupazione tra i lavoratori delle varie aziende

Una nuova linea che necessita ovviamente dei correttivi, ma che ha iniziato a creare preoccupazione tra i lavoratori delle varie aziende, che stanno scendendo in piazza per manifestare. Ieri è toccato ai dipendenti di Amat, con un’astensione da lavoro di otto ore – indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti – per il mancato rinnovo del contratto aziendale.

“Oltre al tema centrale del contratto di servizio – hanno spiegato i sindacati – attendiamo molte risposte come quelle sul passaggio a full time di chi ancora non lo è, l’istituzione del buono pasto, la revisione dell’indennità e super bonus. È necessario, lo ribadiamo, che ai lavoratori venga riconosciuto l’adeguamento delle retribuzioni divenute assolutamente insufficienti per affrontare il caro-vita. Amat intanto continua a ricevere imposizioni di pagamento per tributi al di sopra di ogni sostenibilità economica”.

I sindacati hanno concluso spiegando: “Questa situazione ricade negativamente non solo sui lavoratori dell’Amat che ne stanno subendo le relative conseguenze, ma anche sui cittadini che ne pagano il costo più alto vista la progressiva riduzione del servizio loro giornalmente erogato con una media attuale di 150 bus contro i 300 bus di una volta”.

Sciopero anche per i lavoratori della Sispi

Sempre ieri è stato anche annunciato uno sciopero di otto ore, in programma il prossimo 13 marzo, dei lavoratori della Sispi. Ad annunciarlo sono stati i segretari di Fim Cisl e Fiom Cgil Palermo Antonio Nobile e Francesco Foti, insieme alle loro Rsu Fim Giuseppe Di Giorgio e Giuseppe Miltello e Fiom Antonio Flaccomio. I rappresentanti sindacali hanno chiesto un incontro al sindaco, alla Conferenza dei capigruppo e alle Commissioni consiliari competenti per “esporre le esigenze dei dipendenti e per chiedere di correggere gli atti di indirizzo contenuti nelle delibere già proposte, in primis per ciò che riguarda il personale della Sispi attuale e futuro”.

“Dopo quasi due anni dalle elezioni – hanno aggiunto – l’Amministrazione Lagalla e il Consiglio comunale di Palermo tutto, devono darsi una mossa per giungere al rinnovo del contratto di servizio e all’approvazione del nuovo piano industriale della Sispi senza indugi e senza ulteriori ritardi. Le beghe e i tempi della politica palermitana tengono da quasi due anni in stallo una società che per il Comune di Palermo rappresenta una voce di entrata del bilancio dell’Ente e non una voce di uscita come alcuni soggetti miopi e senza visione amministrativa credono che sia”.

“Abbiamo atteso quasi un anno dalle elezioni – hanno concluso le parti sociali – soltanto per la nomina del nuovo Cda con il risultato di avere aggravato una situazione già delicata e avere accumulato ulteriori ritardi a partire dal contratto di servizio, ormai scaduto così come scaduto è il contratto integrativo aziendale. I lavoratori hanno garantito la piena operatività di Sispi e supporto al Comune anche durante la pandemia, e come premio del loro impegno, hanno ottenuto incertezza per il loro futuro e una previsione di decurtazione pesante del contratto aziendale. Riteniamo infine che il piano di riequilibrio economico e finanziario dell’ente non può essere caricato solo sulle spalle dei lavoratori delle partecipate pensando di tagliare le retribuzioni dei dipendenti, frutto del contratto di secondo livello, vietando assunzioni necessarie e impedendo meritate progressioni economiche e di carriera”.

A chiedere interventi rapidi e decisivi all’Amministrazione Lagalla sono stati anche i rappresentanti dell’opposizione e in particolare del Partito democratico, che in una nota firmata dai consiglieri Rosario Arcoleo, Fabio Giambrone Giuseppe Lupo e Teresa Piccione hanno sollecitato l’Esecutivo a “darsi una mossa per giungere al rinnovo dei contratti di servizio e all’approvazione dei nuovi piani industriali. Siamo vicini ai lavoratori Amat e Sispi e della altre aziende partecipate che si trovano sempre più in difficoltà”.

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