Palermo Pride, Lagalla nel mirino di Fratelli d'Italia e Meloni - QdS

Palermo Pride, “veleno” nel Centrodestra: FdI contro Lagalla, anche Meloni “infastidita”

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Palermo Pride, “veleno” nel Centrodestra: FdI contro Lagalla, anche Meloni “infastidita”

Redazione  |
lunedì 26 Giugno 2023

Non si placano le polemiche per il patrocinio del Comune di Palermo al Pride. Roberto Lagalla attaccato dalla sua maggioranza. E anche la premier Meloni non avrebbe gradito.

Dall’appoggio in campagna elettorale ai ferri corti dopo appena un anno? Si amplia la “frattura” tra il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e il partito di Fratelli d’Italia, capitanato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Casus belli delle ostilità a Palazzo delle Aquile tra primo cittadino e parte della sua maggioranza è stato il patrocinio del Comune al Palermo Pride 2023. Una decisione che ha animato l’intera coalizione di Centrodestra palermitana e, in particolare, FdI, il primo tra i partiti nazionali a concedere l’appoggio all’ex braccio destro di Nello Musumeci all’Istruzione in occasione delle Amministrative 2022.

Varchi: “Patrocinio senza senso, va contro Governo”

Particolarmente feroce l’attacco della vicesindaco, Carolina Varchi, esponente di spicco di FdI ai piedi di monte Pellegrino. “Prendo nettamente le distanze dal patrocinio concesso al corteo del pride ed alle manifestazioni collaterali che si svolgeranno a Palermo”, ha scritto nel fine settimana la deputata sui propri canali social.

“Non ha alcun senso concedere questi patrocini a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica e che, schierandosi apertamente contro il Governo nazionale e, più in particolare, difendendo la pratica aberrante della surrogazione di maternità, attaccano apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d’Italia portiamo avanti e della quale, peraltro, io sono prima firmataria e relatrice in Parlamento”, ha aggiunto.

Lagalla: “Un sindaco è garante dei diritti di tutti”

Immediata la replica di Lagalla: “Consentire libertà d’espressione e garantire pari opportunità a tutti i cittadini che, nel rispetto delle regole di convivenza civile, manifestano le proprie libere scelte sia dovere di una buona amministrazione e di un sindaco che deve essere il garante dei diritti di tutti“, ha commentato il sindaco.

“Queste scelte, specchio di sensibilità diverse che coesistono in ogni società, potranno anche non essere condivise da tutti, ma ciò non sottrae ogni uomo o donna delle istituzioni, chiamati a rappresentare l’intera comunità, dal dovere di garantire la libertà di pensiero e di offrire rispetto ed ascolto”, ha proseguito il primo cittadino palermitano.

Meloni infastidita da Lagalla

Ma le polemiche sul patrocinio al Palermo Pride 2023 non sono rimaste circoscritte ai piedi di monte Pellegrino. La stessa premier, infatti, non avrebbe gradito la posizione di Lagalla, a conferma di una distanza sempre più netta tra amministrazione palermitana ed esecutivo nazionale.

La frattura tra Meloni e Lagalla non nasce comunque oggi, per “colpa” del Palermo Pride. Già nei giorni scorsi l’atteggiamento della fondatrice di Fratelli d’Italia era apparso alquanto ostile nei confronti di Lagalla, decidendo di escluderlo dal convegno antimafia che FdI organizzerà a Palermo il prossimo 21 luglio, in occasione del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio. Un incontro al quale, secondo alcune informazioni, non sarebbero stato invitato nemmeno il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Foto di repertorio

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