Palermo, la Rap prova a ripartire dal servizio porta a porta - QdS

Palermo, la Rap prova a ripartire dal servizio porta a porta

Gaspare Ingargiola

Palermo, la Rap prova a ripartire dal servizio porta a porta

venerdì 06 Ottobre 2023

Mentre si fanno i conti con le conseguenze dell’operazione anti assenteismo, l’azienda sta lanciando in questi giorni la nuova modalità di raccolta a Borgo Nuovo e S. Giovanni Apostolo

PALERMO – A Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo (ex Cep) l’esperimento della raccolta differenziata di prossimità è stato un fallimento totale e allora il Comune corre ai ripari avviando nei due quartieri e nelle borgate marinare la raccolta differenziata porta a porta, già in vigore in diverse aree della città con discreti (ma non esaltanti) risultati.

Saranno coinvolti i quartieri Tommaso Natale-Sferracavallo, Partanna Mondello, Arenella-Vergine Maria, Monte Pellegrino, Borgo Nuovo, Cruillas-San Giovanni Apostolo, Resuttana-San Lorenzo e Pallavicino, per un totale di circa 180.000 utenze. I cittadini hanno già ricevuto la lettera che preannuncia in pompa magna la “straordinaria occasione per migliorare il decoro della nostra città e contribuire al benessere comune attraverso l’indispensabile impegno e collaborazione di tutti”.

Il progetto è interamente finanziato con i fondi europei Pon Metro React/Eu e nei prossimi giorni la ditta Seden Srl, che si è aggiudicata l’appalto, consegnerà in comodato d’uso i contenitori e i carrellati da 120, 240 e da 360 litri e i mastelli da 30 litri per carta, vetro, organico e residuo, oltre che i sacchi per la raccolta del multimateriale (plastica e metalli) in base al tipo di utenza (domestica e non domestica). La distribuzione dei kit sarà supportata da una campagna di comunicazione e informazione.

Gli operatori della Seden partiranno dai quartieri Tommaso Natale e Sferracavallo per poi proseguire, nell’ordine, con Partanna Mondello, Arenella e Vergine Maria, Monte Pellegrino, Borgo Nuovo, Cruillas e San Giovanni Apostolo, Resuttana e San Lorenzo e infine Pallavicino. Dal 9 ottobre sarà attivo un ufficio di front office in via Calcante 14 per il ritiro dei kit da parte delle utenze risultate non raggiungibili.

Nella lettera che Comune e Rap hanno inviato alle famiglie si sottolinea che “organico, cartone e vetro compongono circa il 60% dei rifiuti giornalmente prodotti e sono tutti materiali che possono avere una seconda vita ed essere riutilizzati per produrre nuovi oggetti o diventare materiale per altre produzioni. Anche l’organico può diventare utilissimo compost”. E in effetti nei quartieri col sistema di raccolta porta a porta la differenziata ha raggiunto dei buoni livelli, seppur con percentuali molto diverse tra l’organico e le frazioni di carta, plastica e vetro.

La raccolta di prossimità un vero fallimento

A Borgo Nuovo e a San Giovanni Apostolo, invece, come detto, il sistema della raccolta di prossimità si è rivelato un autentico buco nell’acqua. Questa modalità si svolge tramite i cosiddetti “ecopunti”, piazzati ogni 150 metri e composti da contenitori di nuova concezione nei quali depositare in modo differenziato tutti i rifiuti, tranne quelli ingombranti o pericolosi come batterie o farmaci. A Borgo Nuovo e all’ex Cep, però, questo tipo di raccolta ha ottenuto numeri irrisori, vicini allo zero. Stando alle tabelle pubblicate dalla Rap sul proprio sito, tra gennaio e agosto di quest’anno a Borgo Nuovo (13.400 abitanti serviti) il 98% dei rifiuti è finito nell’indifferenziato: il riciclo dell’organico si è fermato allo 0,9%, plastica e metalli allo 0,5%, stessa percentuale per il vetro, mentre carta e cartone addirittura a zero. Il totale della differenziata ha segnato un impietoso 1,9%. Cifre altrettanto scoraggianti a San Giovanni Apostolo (7.200 abitanti serviti): anche qui carta e cartone non stati affatto riciclati, organico 0,9%, plastica e vetro 0,5%, indifferenziato oltre il 98%.

Le cose vanno decisamente meglio nelle aree del porta a porta, anche se famiglie ed esercenti sembrano privilegiare l’organico mentre il riciclo di carta, plastica e vetro è ancorato a percentuali ancora troppo basse, intorno o inferiori al 10%. Il perimetro di Palermo Differenzia 1, servizio partito nel 2013, si estende a Nord (via Belgio e via Praga), Est (viale del Fante, via Puglisi, via Campolo), Sud (via Amari, via Dante, via Malaspina, via Aurispa, via Parisio) e Ovest (asse viale Regione Siciliana) e serve circa 130 mila abitanti. Tra gennaio e agosto di quest’anno il riciclo di carta e cartone è arrivato al 9,4%, l’organico al 32,6%, plastica e metalli all’8,3%, il vetro al 10% mentre il 39,7% è finito nell’indifferenziato. Palermo Differenzia 2 è partito nel 2016 all’interno del perimetro Strasburgo, Politeama, Massimo, Borgo Vecchio, Cala, Loggia-Vucciria e Kalsa, centro storico, Settecannoli, coinvolgendo altri 66mila abitanti. Da gennaio ad agosto il riciclo di carta e cartone si è attestato sul 9,8%, organico 38%, plastica e metalli 8,4%, vetro 9,6%, indifferenziato 34,2%.

Numeri comunque insufficienti per un’azienda che fatica a trovare una quadra tra risorse disponibili e servizi offerti, investita dalla recente operazione anti assenteismo e che continua a fare i conti con continui ritardi nella raccolta, nuovi incendi a Bellolampo e sindacati che attendono risposte dopo lo stato di agitazione delle scorse settimane: servono nuovi mezzi, più autisti, più operai e si attendono ancora l’approvazione del bilancio consuntivo 2022, il bilancio previsionale 2023, la ricapitalizzazione e il pagamento dei crediti, a partire dai 21 milioni della transazione con la curatela fallimentare dell’Amia e gli 8 milioni della conciliazione con il Comune per crediti risalenti agli anni scorsi.

Una boccata d’ossigeno è arrivata dai 27 milioni sbloccati dall’Amministrazione per coprire i costi extra delle vecchie vasche e i crediti con i fornitori ma resta il fatto che l’azienda ha difficoltà a chiudere i suoi bilanci, e di conseguenza non può procedere con ricapitalizzazione e piano industriale.

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