Palermo, risorse irrigue per le campagne - QdS

Palermo, risorse irrigue per le campagne

Vincenza Grimaudo

Palermo, risorse irrigue per le campagne

venerdì 18 Giugno 2021

Gli operatori agricoli della zona hanno chiesto al Consorzio di bonifica un potenziamento del servizio dopo i disagi che sono stati registrati nel corso degli ultimi anni

PALERMO – Stagione irrigua aperta, anche se resta critica la condizione delle condotte che portano l’acqua dalla diga Jato ai settemila ettari di campagne del partinicese. In particolare, ci sono intere zone che non riceveranno un solo goccio di acqua a causa delle falle nella rete.

Resta del tutto chiuso, come oramai accade da anni, il I lotto, nella zona che serve da contrada Valguarnera di Partinico sino al Nocella tra Trappeto e Terrasini. Ma altrove la situazione non è tanto più rosea. Nei giorni scorsi si è tenuto un tavolo tecnico al Consorzio di bonifica Palermo 2, ente che gestisce l’erogazione idrica della diga per uso agricolo, cui ha preso parte anche il senatore partinicese in quota Lega, Franco Mollame. Nel corso del vertice è stato spiegato che il II lotto è funzionante al 90 per cento, il III sollevato al 95 per cento e il III a caduta al 50 per cento.

Numeri che però sono stati duramente contestati dal Comitato Invaso Poma, aggregazione composta da sigle di categoria, imprenditori e sindacati nata nell’ottica proprio di salvaguardare l’acqua per le campagne di Partinico e dintorni. “Al massimo – ha detto il portavoce del Comitato, Antonio Lo Baido – sono duemila gli ettari serviti dall’acqua sui settemila che sulla carta dovrebbero essere irrigati. I numeri sono evidentemente gonfiati ed è da anni che denunciamo queste stato di cose. La verità è che da tempo immemorabile non si fanno manutenzione sugli impianti e dunque è impossibile poter garantire un servizio adeguato”.

Lo Baido ha messo in evidenza anche quello che definisce un paradosso: “Parliamo del III lotto sollevato dove l’acqua effettivamente arriva e le condotte sono funzionanti. Il problema è che non funziona la vasca da dove l’impianto preleva l’acqua per la sua distribuzione. Quindi l’acqua arriva e non vene utilizzata”.

Questo lotto serve l’ampia zona che comprende la vastissima contrada Bosco Falconeria, che da Partinico si estende sino alle porte di Alcamo, lungo lo scorrimento veloce della Statale 113 che abbraccia dunque altre contrade limitrofe tra Trappeto e Balestrate. Secondo quanto risulta al Comitato, neanche il I lotto è in funzione perché stracolmo di perdite: parliamo di un’area che serve da contrada Valguarnera di Partinico sino al Nocella tra Trappeto e Terrasini.

Il senatore Mollame ha però difeso le posizioni del Consorzio: “Resto grato – ha detto – al commissario straordinario del Consorzio di bonifica 2 Palermo, Antonio Garofalo, per il proficuo tavolo di lavoro. La stagione irrigua ha avuto inizio con una discreta disponibilità di 11,6 milioni di metri cubi destinati alle aziende agricole. Si sta procedendo anche sul fronte dell’intervento per il rifacimento del primo lotto ed entro luglio dovrebbe essere ultimata la procedura di competenza del Consorzio”.

Cresce, intanto, anche la preoccupazione per le condizioni economiche del Consorzio, che ha recentemente subito la mazzata per un contenzioso da ben 8 milioni di euro che dovrà sborsare per una causa persa anche in appello per una vecchia opera pubblica mai realizzata nonostante l’assegnazione dell’appalto. Grane su grane che mettono in allarme il comitato invaso Poma.

In mezzo ai tanti atavici problemi, quest’ulteriore tegola della maxi condanna del Consorzio in favore di diverse ditte a cui era stato consegnato l’appalto per la realizzazione di un invaso e della condotta di allacciamento al torrente Corleone. Per una serie di vicissitudini collegate proprio all’iter dell’appalto, del valore di ben 114 miliardi delle vecchie lire finanziati attraverso l’ex Cassa del mezzogiorno, è avvenuta la rescissione del contratto e nel contempo sono insorti due contenziosi con le imprese appaltatrici.

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