Palermo, rivoluzione digitale per il trasporto pubblico - QdS

Palermo, rivoluzione digitale per il trasporto pubblico

redazione

Palermo, rivoluzione digitale per il trasporto pubblico

Antonio Schembri  |
sabato 22 Aprile 2023

Amministrazione comunale e Amat hanno presentato ieri il nuovo sistema di monitoraggio automatico dei veicoli dell’azienda. Un’infrastruttura semplice, ma dalle vaste possibilità di sviluppo

PALERMO – Il traffico, la piaga vergognosa e diffamante del capoluogo siciliano, come ironizzava uno dei film più fortunati di Roberto Benigni: quella su cui si può, ma non si è potuto, o forse voluto, fare abbastanza per sanarla. Perché il nodo rappresentato dall’idea di ricorrere al trasporto privato, anche per coprire distanze insignificanti, sta, al di là di ogni beffa, nella percezione della convenienza: quella che vede vincere ancora l’auto sul trasporto pubblico locale. Uno schema da ribaltare: in termini di costi, sicurezza e rapidità di tragitto. Ovvero di opportunità migliori per il cittadino, al punto da diventare irrinunciabili.

Come per tante altre città del Mezzogiorno e non solo, soprattutto a Palermo lo standard dei “15 minuti”, ovvero il concetto urbano residenziale in cui la maggior parte delle necessità quotidiane dei residenti può essere soddisfatta spostandosi a piedi, in bicicletta o su un mezzo pubblico, direttamente dalle proprie abitazioni, appare ancora come una chimera. Il Comune però, adesso che ha insediato il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Amat, l’azienda partecipata dei trasporti urbani, riprende a puntarci con decisione. Cominciando proprio dalla flotta dei bus, attraverso la digitalizzazione.

Questo primo passo, illustrato ieri a Palazzo delle Aquile, consiste in un’infrastruttura semplice, ma dalle vaste potenzialità di sviluppo. Si tratta dell’app Muoversi a Palermo, un sistema di geolocalizzazione dei bus cittadini, che consente di raccogliere e elaborare informazioni sia sulla fruizione di una determinata linea, sia per offrire una gamma potenzialmente ricchissima di servizi agli utenti. Non è esattamente una novità, visto che era già stata collocata da tempo in alcune linee urbane, senza essere stata però ancora attivata.

“Adesso che questo avverrà – ha spiegato il neo presidente dell’Amat, Giuseppe Mistretta – il livello di informazioni che se ne potranno ricavare servirà a monitorare i livelli di traffico e quindi le alternative praticabili per raggiungere una meta urbana, così come a ottenere un quadro delle effettive quantità di passeggeri che le utilizzano”.

La sperimentazione partirà lungo le arterie più centrali del capoluogo, ma come ha aggiunto ancora Mistretta “sarà necessariamente estesa anche alle aree periferiche, quelle che meritano la maggiore attenzione in termini di collegamenti e quindi di diritto alla mobilità da assicurare a tutti i cittadini”.

Dal Comune questo step tecnologico viene indicato come il tassello di una strategia complessiva di rilancio dell’Amat. Grazie alla corposa immissione di tecnologie digitali da parte della Sispi, la società incaricata della progettazione e lo sviluppo del sistema informatico e telematico comunale, sarà funzionale anche “all’avvio di una collaborazione strutturale – ha spiegato Maurizio Carta, assessore alla rigenerazione urbana e alla mobilità sostenibile – tra tutte le partecipate. L’app consentirà ai palermitani di attingere mediante il proprio smartphone o altri device alle informazioni sul miglior mezzo di trasporto da prendere, sapere quando passa un autobus e comporre di fatto il proprio modello di mobilità poiché, già prima di scendere da casa, sarà possibile avere il quadro fedele delle interconnessioni con le linee del tram, così come con i punti di reperimento di monopattini elettrici e bici a pedalata assistita”.

In questo modo, rimarcano dal Comune, il modello di efficienza dei trasporti urbani verrà radicalmente modificato, dosando la frequenza dei mezzi sulla base della domanda e non sulla generica speranza che essi siano sufficientemente pieni per giustificare la loro presenza su un percorso piuttosto che su un altro.

Il sistema fornirà inoltre dati in formato aperto, quindi destinati agli smartphone, via Google maps. A seconda dell’intensità del traffico stradale, il sistema Gps renderà gli autobus come mezzi di rilevamento e tutto ciò servirà anche a ottimizzare il funzionamento degli stop e dei via libera dei semafori. Intanto, gli stessi cittadini potranno consultare i dati sulle corse dei bus sulle paline elettroniche a led, di cui adesso si attende l’installazione, almeno lungo gli assi principali di Palermo.

“L’app – ha affermato Giuseppe Lo Re, ordinario di Ingegneria informatica scelto e consulente del Comune per l’intelligenza artificiale e la cybersicurezza – si integrerà anche con il car sharing e la mobilità dolce. Attraverso ogni singolo bus sarà per esempio possibile rilevare buche, rami da potare, elementi inquinanti per le vie. Ma questi chip potranno collegarsi altresì al sistema di videosorveglianza delle città, dato che le telecamere sono, oltre che strumenti per monitorare la sicurezza urbana, anche sensori per rilevare l’intensità del traffico”.

“Un’innovazione – ha detto il sindaco Roberto Lagalla – utile per continuare a lavorare verso l’obiettivo dell’eco-compatibilità e l’interoperatività tra i diversi sistemi di trasporto. Alla riduzione del trasporto gommato dovranno essere connessi al più presto la chiusura dell’anello di tramvia e il completamento, insieme con Rfi, del passante ferroviario. Speriamo già dal 2024 di poter godere della funzionalità del semi-anello, che, passando dalle stazioni di via Giachery e del Porto, consentirà di accedere a piazza Politeama. Condizioni essenziali saranno proprio la frequenza e la regolarità dei mezzi di trasporto pubblico”.

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