Palermo, servizio ambulanze Policlinico, Anac: “10 anni d’irregolarità” - QdS

Palermo, servizio ambulanze Policlinico, Anac: “10 anni d’irregolarità”

redazione

Palermo, servizio ambulanze Policlinico, Anac: “10 anni d’irregolarità”

mercoledì 09 Novembre 2022

L’Anac ha evidenziato al termine di un’accurata istruttoria (delibera numero 501/2022) “ripetute anomalie, dubbi di legittimità e mancanza di controlli da parte dell’Azienda ospedaliera”

PALERMO – “Per dieci anni il servizio autoambulanze del Policlinico di Palermo è stato affidato in maniera irregolare allo stesso Raggruppamento temporaneo di impresa (Rti). A questo si aggiungono ripetute anomalie, dubbi di legittimità, e mancanza di controlli da parte dell’Azienda ospedaliera”. Sono estremamente pesanti i rilievi che l’Autorità nazionale anticorruzione ha prodotto al termine di un’accurata istruttoria, che si è tradotta nella delibera numero 501 approvata dal Consiglio del 25 ottobre 2022.

Come ricostruito dall’Anac, il 6 febbraio del 2012 la gara per il servizio quinquennale di trasporto infermi mediante autoambulanze all’interno dell’Azienda ospedaliera universitaria policlinico Paolo Giaccone di Palermo fu aggiudicata al Rti Italy emergenza Coop. Sociale – Ambulanze Città di Roma Srl per un totale di 4.439.650 euro. Dopo la scadenza dell’affidamento, il 15 novembre 2017, il commissario straordinario, a maggio 2018, dispose la prosecuzione del contratto fino all’indizione di una nuova gara avvenuta il 20 dicembre 2019. “Tuttavia – hanno sottolineato dall’Autorità nazionale anticorruzione – a seguito del ricorso al Tar di una delle aziende concorrenti e per adeguare le prestazioni alle nuove esigenze dovute all’emergenza Covid, alle ordinanze del ministero della Salute e a causa di nuove esigenze organizzative, l’Azienda ospedaliera ha annullato la procedura e il 30 aprile 2021 indetto una nuova gara, con una nuova base d’asta e una nuova durata: 7.421.000 euro per due anni, aggiudicata il 22 luglio 2022 alla Healt life Croce amica Srl con sede a Roma. Nel frattempo la prestazione è stata assicurata sempre dalla Rti Italy Emergenza che si è vista ratificare dal Policlinico anche una ‘variante in corso d’opera’ per i servizi aggiuntivi svolti nel 2020 e 2021”.

A fronte del quadro appena descritto, l’istruttoria effettuata dall’Anac “ha consentito di riscontrare significativi profili di anomalia e irregolarità nell’affidamento del servizio autoambulanze. Innanzitutto è emerso come il Rti Italy Emergenza e Ambulanze Città di Roma Srl, in violazione del codice appalti, non si sia mai costituito formalmente neanche all’esito dell’aggiudicazione della gara avvenuta il 6 febbraio 2012. Inoltre, tra l’Azienda ospedaliera e il Rti non è mai stato stipulato un contratto. Lo ha confermato la stessa Azienda nelle controdeduzioni spiegando di non aver rinvenuto un contratto regolarmente registrato ma solamente i verbali delle sedute di gara. Verbali che per Anac non costituiscono un’alternativa al contratto d’appalto. I contratti della Pubblica amministrazione devono essere stipulati in forma scritta, a pena di nullità. Lo prevedono sia le norme di carattere generale che disciplinano la forma dei contratti della Pubblica amministrazione, sia il codice appalti”.

In assenza di contratto di appalto, come sottolineato ancora, “dubbi di legittimità emergono anche rispetto alle ‘estensioni’ e ai ‘servizi aggiuntivi’ affidati dall’Azienda ospedaliera al costituendo Rti Italy Emergenza nel corso del tempo, che fanno riferimento a un contratto stipulato dalle parti, valido ed efficace. Inoltre l’affidamento in proroga del maggio 2018 si configura come mero affidamento diretto. Anche se fosse stato stipulato il contratto di appalto, il ricorso da parte dell’Azienda Ospedaliera allo strumento eccezionale della proroga dell’affidamento sarebbe avvenuto in assenza dei relativi presupposti applicativi”.

“Infine – hanno concluso da Anac – dall’istruttoria effettuata non sono emerse le concrete modalità con cui l’Azienda ospedaliera ha provveduto a riscontrare la regolare esecuzione del servizio, quantomeno dal 2019 in poi, attraverso, tra l’altro, l’acquisizione e la verifica di tutta la specifica documentazione prevista dal Capitolato speciale di appalto da prodursi da parte dell’appaltatore”.

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