Palermo, un punto d’incontro tra formazione e lavoro - QdS

Palermo, un punto d’incontro tra formazione e lavoro

redazione

Palermo, un punto d’incontro tra formazione e lavoro

Francesco Sanfilippo  |
giovedì 11 Maggio 2023

Celebrato nella giornata di ieri il Career day dell’Università di Palermo: studenti e laureandi hanno così potuto incontrare manager e responsabili delle risorse umane delle aziende partner

PALERMO – Lo sviluppo dell’Università non conosce soste, ma diversi potenziali studenti, ancor oggi, s’iscrivono in Atenei del Nord perché li ritengono più qualificati di quelle dell’Isola. L’Università di Palermo non ci sta e anche per sfatare questo pregiudizio ha potenziato l’offerta formativa delle lauree magistrali con il supporto del Cot (Centro orientamento e tutorato di Ateneo). In questo contesto si inserisce il Career day 2023 di UniPa, che ieri ha permesso a studenti e laureati di entrare in contatto con manager e responsabili delle risorse umane delle trenta aziende partecipanti all’iniziativa. Un modo concreto per far incontrare mondo della formazione e del lavoro.

Nonostante i grandi passi in avanti fatti dall’Università di Palermo negli ultimi anni, però, ancora molti giovani preferiscono optare per Atenei di altre regioni. “Le ragioni – ha affermato il rettore Massimo Midiri – sono diverse. C’è chi decide di non intraprendere il percorso universitario per ragioni prettamente economiche e per insufficienza di residenze per studenti. Per chi viene dall’entroterra siciliano, si pone il problema di vivere una città metropolitana come Catania, Messina o Palermo, pur non sapendo che gli Atenei utilizzano una quota di No tax area che, ormai, è diventata importante. L’Università di Palermo, per esempio, sta arrivando al 65/70% di iscritti che non pagano le tasse universitarie. Tuttavia, le residenze dedicate agli universitari non coprono che un quinto delle necessità”.

“C’è, invece – ha aggiunto Midiri – chi sceglie scientemente di iscriversi in un’Università del Nord Italia o fa un percorso ibrido, facendo la laurea triennale a Palermo, mentre quella magistrale la fa altrove, ritenendo che il collegamento che esiste al Nord tra impresa e laurea magistrale sia molto più concreto. Noi stiamo lavorando, soprattutto, su quest’aspetto, poiché abbiamo più di 2.800 aziende partner di varia natura che sono intrecciate con buona parte delle nostre lauree, ma diciamo ai nostri studenti che paghiamo il tirocinio pre laurea, unici in Italia a fare questo, stanziando un milione di euro per tale obiettivo. Il ragazzo sa che la sua esperienza in azienda viene pagata con più di un rimborso spese da tre a sei mesi. Il messaggio che diamo ai ragazzi è di saper fare, dando quella competenza professionale che è richiesta dall’azienda. Un collegamento che realizziamo noi, per cui se il ragazzo si comporta bene, l’azienda conosce il ragazzo e l’assume”.

Anche per questo l’Ateneo punta sempre di più su un’offerta calibrata sulle logiche di mercato, come sottolineato dalla delegata al Coordinamento delle attività di placement dell’Università, Ornella Giambalvo: “Durante la pandemia gli incontri sono stati online e questo è il primo incontro in presenza. Credo che la partecipazione delle aziende e degli studenti e dei laureati sia una bellissima risposta. Noi diciamo ai nostri laureati che l’esperienza fa curvare un laureato verso il campo di attività, per cui ci sono dei laureati che entrano con un profilo e poi possono curvare verso un altro, secondo le esigenze delle aziende. Eventi come questi servono all’Università per adattare o trasformare l’offerta formativa al mercato del lavoro, tanto che sono stati creati nuovi corsi di laurea mentre per quelli esistenti sono stati prodotti nuovi programmi”.

E per continuare il suo percorso di crescita l’Ateneo ha nel mirino anche una maggiore efficienza dal punto di vista organizzativo. Un cammino virtuoso di cui ci ha parlato il direttore generale dell’Università, Roberto Agnello: “Il mese scorso abbiamo realizzato la più importante riorganizzazione nell’arco degli ultimi dieci anni, passando da due-tre aeree a otto. L’Università sta inoltre assumendo per concorso circa 150 persone. Riorganizzare l’Università di Palermo è stato un lavoro massacrante, perché significa mettere a sistema 1.200 unità e occorre ridefinire i carichi di lavoro. Il decreto di riorganizzazione è partito il martedì dopo la Pasquetta. Perciò, quando si ridefiniscono ruoli, funzioni e carichi di lavoro sotto una supervisione attenta, si aspetta che questi sforzi non possono che portare a risultati”.

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