Il Parco delle Madonie mette a dimora tre "Abies Nebrodensis" - QdS

Il Parco delle Madonie mette a dimora tre “Abies Nebrodensis”

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Il Parco delle Madonie mette a dimora tre “Abies Nebrodensis”

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domenica 21 Novembre 2021

In occasione della Giornata nazionale dell'Albero sono stati messi a dimora nel Bosco didattico di Perugia tre Abies nebrodensis alla presenza del Presidente del Parco delle Madonie, Angelo Merlino

In occasione della Giornata nazionale dell’Albero, nella giornata di ieri sono stati messi a dimora nel Bosco didattico di Perugia tre Abies nebrodensis, albero endemico della Sicilia.

“Quale migliore specie se non quella con un forte valore simbolico – ha commentato Angelo Merlino, presidente del Parco delle Madonie – Un albero che rappresenta una pianta dalla forte resilienza. Con questo gesto vogliamo dare un messaggio per la salvaguardia dei nostri boschi e di tutti gli alberi. Le tre piante, qui a Perugia – ha aggiunto – sintetizzano gli sforzi, il sacrificio e il lavoro di tutti coloro che ogni giorno si impegnano per la salvaguardia dei nostri alberi, dagli studiosi ai semplici cittadini”.

L’evento è stato organizzato dalla Pefc Italia, associazione senza fini
di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di
certificazione Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, cioè
il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Erano
presenti, tra gli altri: Otello Numerini, assessore Aree verdi e infrastrutture
del Comune di Perugia, Paolo Befani, consigliere comunale del Comune di
Perugia, e Antonio Brunori, Segretario generale Pefc Italia.

L’Abies nebrodensis è inserito nella lista delle cinquanta specie
botaniche più minacciate dell’area mediterranea. Considerato estinto, è stato
riscoperto nel 1957 nel Parco delle Madonie, dove ne sono rimasti trenta
esemplari, protetti nel corso degli anni grazie a diversi progetti, come la
creazione di una barriera per isolare e proteggere le piante madri e di una
criobanca dove viene conservato il germoplasma in purezza per impollinare
manualmente le piante ed evitare di incorrere in processi di ibridazione con
altre specie.

“Un lavoro di fino svolto nell’ottica della valorizzazione di un
monumento naturale – ha sottolineato il presidente del Parco delle Madonie –
Attualmente a parte i trenta esemplari, ne abbiamo qualche altro migliaio nei
vivai e in giro per l’Italia. Nonostante ciò, dobbiamo tenere sempre alta
l’attenzione”.

Mario Catalano Twitter:@MarioCatalano2

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