Parco degli iblei, Ragusa chiede un’accelerazione - QdS

Parco degli iblei, Ragusa chiede un’accelerazione

Stefania Zaccaria

Parco degli iblei, Ragusa chiede un’accelerazione

mercoledì 13 Luglio 2022

Il Comune ha confermato al Libero Consorzio la perimetrazione per il territorio di propria competenza, ma il riconoscimento tarda ad arrivare. L’assessore Iacono: "Da 13 anni si fanno concertazioni"

RAGUSA – Si parla da anni del Parco nazionale degli Iblei, della sua approvazione ma questo riconoscimento tarda ad arrivare. È da oltre un decennio che si dialoga in merito, si cercano cavilli, si accelerano poi gli iter ma non si riesce a giungere a una vera e propria risoluzione della vicenda.

Il Comune di Ragusa, intanto, proprio in questi giorni ha confermato al Libero Consorzio “la perimetrazione del Parco degli Iblei per il territorio di propria competenza, così come approvata dal Consiglio comunale in data 22/09/2015 con deliberazione n. 69 e già a suo tempo trasmessa al Libero Consorzio in data 9/11/2015”. A sottolinearlo, è l’assessore al ramo Giovanni Iacono.

Nel 2015, con l’ampliamento della delimitazione del Parco – ha aggiunto – il comune di Ragusa inserì le zone naturalisticamente più importanti e pregiate dell’intera zona, come cava Misericordia, vava Paradiso, cava Volpe, l’alto corso dell’Irminio, il lago di S.Rosalia, la valle delle Monache, Costa dell’Angelo, zone tutte di tutela 3 del piano paesaggistico, Sic e di codice natura 2000, tutte incredibilmente escluse dalla delimitazione del Parco effettuata nel 2010. In seguito, nella delimitazione del 2015, vennero inclusi tutti i siti nelle quali sono presenti le fonti di approvvigionamento idrico per una parte consistente della provincia”.

“Il Parco Nazionale – ha continuato Iacono – rientra in un progetto di sviluppo sostenibile che contraddistinguerà Ragusa, città dell’agricoltura di qualità e dei Parchi naturali e con i polmoni verdi delle cave che l’attraversano, con il marchio di eccellenza essendo parte integrante del Parco nazionale degli Iblei e capitale della biodiversità, con enormi vantaggi per il turismo e per tutti i comparti produttivi”.

Il Parco non ostacolerà ma anzi darà un nuovo impulso al territorio: le cave naturalistiche sono “già zone protette, le industrie si fanno nelle zone industriali, e quindi ciò che si potrà effettuare all’interno del Parco sarà stabilito dall’Ente Parco – sindaci, e dal relativo regolamento. Ricordo che – ha aggiunto ancora l’esponente dell’Amministrazione Cassì – come avviene ovunque, in queste zone protette vi è esplosione di vita e di aria salubre che catalizzano la presenza di persone, di turisti, attratti anche da una agricoltura di qualità, fondamentale per uno sviluppo economico collegato al turismo verde che è in continua crescita”.

“È da oltre 13 anni che si fanno concertazioni – ha concluso Iacono – e dinanzi al traguardo finale ancora si cercano ulteriori concertazioni. Riteniamo che adesso sia arrivato il momento, benedetto perché porterà vantaggi e ricchezza per il territorio, che il Parco nazionale degli Iblei venga definitivamente approvato; confidiamo nel Governo nazionale e nei ministeri dell’Ambiente e della Transizione ecologica per dare, finalmente, agli iblei l’opportunità di questo riconoscimento di valore del territorio”.

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