Sanità in affanno a Paternò, manca personale ospedaliero - QdS

Sanità in affanno a Paternò, manca personale ospedaliero

Gianluca Virgillito

Sanità in affanno a Paternò, manca personale ospedaliero

martedì 05 Luglio 2022

Le carenze d’organico causano gravi disagi al “Santissimo Salvatore”. Quali contromisure adottare? Se n’è discusso nell’incontro con Asp e sindacati promosso dal sindaco Naso

Carenza di personale e conseguenti disagi all’ospedale “Santissimo Salvatore”. Un problema che non riguarda solo la struttura paternese ma anche molti altri nosocomi sparsi nel catanese. Ieri si è discusso della questione nel corso di un incontro che si è tenuto alla Biblioteca Comunale.

Presenti sanitari, sindacati e forze politiche – l’incontro è stato voluto dal sindaco di Paternò, Nino Naso – che hanno cercato di affrontare un argomento particolarmente complesso. A giorni sono previste altre novità con la convocazione di un tavolo tecnico da parte dell’Asp e della politica locale. È emersa l’impossibilità di procedere all’assunzione di nuovo personale in particolare per l’assenza di medici di pronto soccorso disponibili.

Antonino Rapisarda, direttore sanitario Asp Catania, vede nell’unione tra le varie componenti attorno al tavolo del dibattito la chiave per arrivare a una quadra. “Per la soluzione del problema, ovvero il reclutamento di alcune figure professionali, è chiaro che si deve riformulare l’offerta. Bisogna ottimizzare le risorse che abbiamo in questo momento a disposizione. Si valutano intanto i numeri di ogni singolo ospedale, l’offerta va predisposta sulla base delle prestazioni che vengono erogate. Se c’è la lungimiranza di ragionare guardando oltre l’orizzonte credo che si possa risolvere il problema anche in tempi brevi”.

“Ovviamente non è solo un problema dell’ospedale di Paternò – spiega Maurizio Lanza, manager dell’Asp di Catania -. Oggi chi legge i giornali sa che nei pronto soccorso, non solo della Sicilia ma in tutta Italia, ci sono dei fortissimi problemi. Problemi legati a un errore di programmazione: dalle scuole di specializzazione non sono usciti i numeri di medici dell’emergenza che erano necessari per coprire i pronto soccorso. Noi abbiamo problemi in tal senso ad Acireale, Biancavilla, Bronte Caltagirone, Giarre, Militello e Paternò. Quindi è un problema diffuso. Noi con i nostri ospedali dobbiamo dare una sanità ospedaliera di prossimità di base. Dunque i nostri ospedali sono concepiti fondamentalmente per accogliere i pazienti nei loro pronto soccorso e fornire le prime cure. Ovviamente le cure altamente specialistiche devono essere fornite dagli ospedali cittadini. Fino a oggi al pronto soccorso di Paternò siamo riusciti a farcela anche con l’aiuto dei medici dell’emergenza con cui abbiamo stipulato pure un accordo (12 ore settimanali come previsto nel contratto). È chiaro però che questa situazione non potrà più reggere – conclude -, ma non solo a Paternò: non reggerà in tutti gli ospedali”.

Commenta gli esiti dell’incontro anche il primo cittadino di Paternò, Nino Naso. “Sappiamo quanto sia importante l’ospedale Santissimo Salvatore. Oggi ho chiamato a raccolta la deputazione regionale, il comitato interno dell’ospedale, la direzione dell’Asp etnea e i sindacati. C’è un’emergenza nel nostro ospedale. Si è investito per rinnovare e per avere un pronto soccorso dignitoso però lo dobbiamo riempire di contenuti. Abbiamo necessità di medici: servono anestesisti per l’area chirurgica. Dobbiamo tutti quanti organizzarci e razionalizzare tutte le forze che ci sono, non possiamo stare con gli occhi chiusi. Si deve sempre investire sul settore della sanità, mai è stato più necessario di adesso”.

“Chiediamo – conclude Naso – i medici di pronto soccorso, gli anestesisti per l’area chirurgica perché c’è una diminuzione degli interventi di almeno del 30% e i posti in terapia intensiva. Inoltre ci hanno dato l’ambulanza quindi se possibile anche un autista. Ma anche altre figure però, ci sono già discorsi in corso con l’Asp”. Presenti anche i sindaci di Belpasso e Ragalna, Daniele Motta e Salvatore Chisari, facenti parte del distretto sanitario interessato dalle vicende dell’ospedale SS. Salvatore.

Gianluca Virgillito

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