Pd, Cancelleri: “Spazio per intesa”. No di Faraone - QdS

Pd, Cancelleri: “Spazio per intesa”. No di Faraone

Raffaella Pessina

Pd, Cancelleri: “Spazio per intesa”. No di Faraone

mercoledì 10 Luglio 2019

Muore sul nascere il tentativo da parte del leader grillino di aprire dialogo. Il segretario Dem: “Si rivolgono a noi senza rossore sul viso”

PALERMO – Il Movimento Cinquestelle in Sicilia tende la mano al Partito democratico, con il preciso obiettivo di contrastare l’intento del presidente della Regione, Nello Musumeci, che è quello di allargare la maggioranza a tutti i partiti di centro destra per avere più numeri in Parlamento. Il vice presidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri, ha spiegato che il Movimento Cinquestelle non vuole creare alternative elettorali ma “su temi come il lavoro, le infrastrutture o i rifiuti possiamo confrontarci” con il Partito democratico “purché non ci siano le solite spartizioni: troppe volte li ho visti partire all’arrembaggio per poi fermarsi perché una loro componente aveva ottenuto qualcosa dalla maggioranza”.

Cancelleri ha aggiunto di non avere mai chiuso la porta al dialogo con alcuna forza politica. “Non ho mai chiuso la porta al dialogo con nessuno. Se ci sono idee interessanti, noi ci siamo sempre. Ovviamente non stiamo parlando di alleanze elettorali”, precisa: “Non abbiamo mai chiesto niente a Musumeci. Era nei guai neri, aveva una maggioranza costituita a gruppetti e noi gli abbiamo detto una cosa semplice: togli quelle persone, noi non veniamo al governo ma facciamo insieme una nuova stagione di riforme. Lui ha deciso di continuare con i suoi che sono bravissimi e se li porterà fino alla fine. Ha provato un flirt con la Lega, ma anche quello – conclude Cancelleri – ha avuto una battuta d’arresto”.

A dir poco perplesso il segretario regionale del Pd in Sicilia, Davide Faraone: “Come diavolo i 5S facciano a immaginare di poter dialogare con il Pd in Sicilia sinceramente non lo capisco – ha detto Cancelleri – A Roma governano con la Lega, partecipano alla caccia al migrante, irridono i parlamentari del Pd che salgono a bordo della Sea Watch e poi a Lampedusa, nella nostra regione, dovremmo collaborare? Qui adottano le politiche più assistenzialistiche che si possano fare, proprio nella regione in cui di assistenzialismo si muore asfissiati, e poi vogliono dialogare! Sinceramente mi viene da ridere”.

Faraone prosegue: “Chiedono poltrone a Musumeci, lui gliele nega e quindi, poi, vengono a chiedere a noi: ‘Pd dove sei?’. Complici della riforma sul regionalismo differenziato che uccidera’ la Sicilia e il Sud, si rivolgono a noi senza rossore sul viso”.
Un dialogo, quello tra il Movimento Cinquestelle e il Pd, che potrebbe avviarsi ma solo con una parte dei democratici, poiché esistono ancora fronde e fazioni opposte dentro il Pd che invece cerca di ricompattarsi e di rinascere.

Intanto, a livello nazionale il Partito democratico prosegue la sua “ricostruzione” interna, alla ricerca di una identità politica nuova e di un ruolo più autorevole come opposizione. Il dibattito al momento, è incentrato sul doppio ruolo segretario e candidato premier che adesso qualcuno vuole scindere, evitando un automatismo giudicato deleterio. In una nota, il componente di Base Riformista, senatore Salvatore Margiotta afferma che “Non sorprende, alla luce di quanto sostenuto più volte dallo stesso Zingaretti, che Maurizio Martina annunci la volontà di separazione delle figure di segretario e premier; decisione in verità mai assunta, e che personalmente non condivido, in quanto sancisce di fatto la fine della vocazione maggioritaria, uno dei punti fondanti su cui è nato il Partito Democratico”. Guerini a Montecatini è stato chiarissimo: “Per noi ci sono solo le primarie. Ogni altra procedura è inaccettabile”. La senatrice Pd Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama sostiene l’utilizzo delle primarie: “Il Pd resta un partito a vocazione maggioritaria. Il candidato premier andrà scelto con le primarie, e non nominato dall’alto da qualche caminetto”.

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