Pd già si proietta nel dopo Letta e ragiona su nuova leadership - QdS

Pd già si proietta nel dopo Letta e ragiona su nuova leadership

Raffaella Pessina

Pd già si proietta nel dopo Letta e ragiona su nuova leadership

sabato 08 Ottobre 2022

Ognuno ha la sua ricetta per la rinascita: il 62% vuole alleanza con M5s. Il sondaggista Noto: “Il 60% chiede che a guidare il partito sia una donna”

ROMA – Il Partito democratico lavora già alla “ricostruzione”. Il primo passaggio dovrà essere un congresso costituente da portare avanti parallelamente a un lavoro di opposizione parlamentare “duro e intransigente” e da concludere entro marzo. Il simbolo, quindi anche il nome, deve restare “così com’è”, ha detto Letta. Per il segretario dem, il partito deve guidare l’opposizione e, soprattutto, “serve un nuovo gruppo dirigente”, fatto da una generazione più giovane “in grado di contrastare un governo guidato da una donna giovane, sebbene con una lunga militanza alle spalle”.

D’accordo sull’esigenza di una nuova classe dirigente è il senatore a Enrico Borghi della segreteria nazionale: “Con la direzione di ieri sono stati fissati due punti fermi – ha detto – Il primo è che, il Partito democratico non sbaracca, ma si attrezza per rimettersi in sintonia con la società e la contemporaneità ed essere all`altezza della sfida con la destra alla prossima elettorale. Chi punta sulla nostra liquidazione rimarrà deluso”.

Francesco Boccia, responsabile enti locali Pd, sottolinea l’attualità dei valori della sinistra: “È sbagliato dire che abbiamo solo 15 anni di vita e rischiamo di estinguerci, perché siamo l’eredità di valori e principi che hanno più di un secolo di storia. Ma – ha precisato Boccia – se un tempo il conflitto tra proletariato e borghesia era ritenuto un conflitto di classe tra fazioni distinte, oggi il rischio evidente nella società aperta tra nuove diseguaglianze e opportunità, passa dal conflitto crescente tra chi può e chi non può: noi dobbiamo essere il riferimento naturale di chi non può – ha concluso Boccia – Le diseguaglianze sono aumentate e noi non siamo stati in grado di fare abbastanza per contrastarle”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ribadisce invece la necessità di parlare di sostanza e di contenuti: “Sono soddisfatto del percorso che ha indicato il segretario Enrico Letta, era quello che avevo chiesto pubblicamente di recente – ha spiegato Bonaccini -. Non basterebbero quindici giorni per fare una riflessione che deve essere severa e seria ma anche che guardi oltre agli errori e alle mancanze di questi anni. Ma provi poi a gettare una prospettiva anche positiva verso il futuro. D’altra parte siamo arrivati a un punto nel quale abbiamo il dovere di immaginare la rigenerazione del Pd e arrivare ad avere un nuovo gruppo dirigente e provare a indicare una nuova strada per il futuro che potrebbe essere anche una traversata nel deserto”. “Stare all’opposizione per un po’ di tempo ci farà bene”, ha concluso Bonaccini.

Susanna Camusso, senatrice del Pd, chiede di ripartire dalle questioni sociali e dal lavoro: “Il Pd, la sinistra, si deve aprire al Paese con una bussola chiara: rappresentare il mondo del lavoro restituendo alla politica e al parlamento la funzione fondamentale di regolare il mercato – ha aggiunto Camusso – Quando si divarica ogni giorno di più la forbice tra grandi fasce di popolazione sempre più a rischio e sempre più povere rispetto a coloro che si arricchiscono sempre di più, occorre con coraggio mettere in discussione le scelte sbagliate fatte negli anni precedenti, dal job act alla buona scuola, alla logica dei bonus preferita a scelte strutturali non più rinviabili”.

E inevitabilmente l’attenzione si è già focalizzata su chi dovrà essere il nuovo leader del Pd. Per il sondaggista Antonio Noto l’elettorato ha già delineato le caratteristiche: “Il 62% afferma che il Pd debba riallinearsi con il Movimento 5 stelle ed il 60% che il segretario debba essere una donna. L’elettorato accusa quindi Letta di non essersi alleato con il M5s e chiede una figura che invece sia propensa a questo tipo di rapporto”.

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