Pedara, più di dieci abitazioni bruciate e soccorsi che non c'erano

Situazione allarmante a Pedara, ritardi dei soccorsi e abitazioni completamente distrutte dagli incendi

Filippo Calascibetta

Situazione allarmante a Pedara, ritardi dei soccorsi e abitazioni completamente distrutte dagli incendi

mercoledì 26 Luglio 2023

I ritardi dei soccorsi, chi non riusciva nemmeno a contattarli. Gli incendi non mollano Pedara. Decine di case bruciate del tutto

La Sicilia ha bruciato e continua a farlo, quasi tutte le province stanno ancora lottando contro gli incendi, dal Palermitano alla zona del Catanese. Una delle località più colpite nella suddetta zona è il comune di Pedara, dove l’area boschiva, Riserva naturale, è stata devastata dalle fiamme.

Alcuni residenti sono stati evacuati ieri dopo un’ordinanza diffusa dal sindaco Alfio Cristaudo. Una decina di famiglie quelle sfollate, che erano rientrate, ma adesso di nuovo vi è stato il bisogno di allontanarle dalle loro abitazioni.

I ritardi dei soccorsi e il mancato arrivo

Alcuni cittadini del comune in provincia di Catania lamentano la mancata risposta dei soccorsi nella giornata di ieri, gente che chiamava il numero unico per le emergenze, 112, e Sos boschi il 1515, ma non ricevevano risposte, oppure gli veniva detto che le unità operative erano impegnate in altre operazioni.

Le persone del luogo, inoltre, precisano che la stessa situazione succede ogni anno, puntualmente. Vi è chi denuncia dei tempi di attesa per segnalare l’emergenza nella zona di Tarderia ai vigili del fuoco di circa 20 minuti; volontari della protezione civile impotenti dinanzi alle fiamme perché hanno a disposizione pochissima acqua, oppure non ne hanno proprio.

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Più di dieci famiglie hanno perso del tutto le loro abitazioni, probabilmente per i ritardi, la violenza degli incendi inarrestabile. Si contano, al momento, almeno una decina di case completamente distrutte, divorate dalle fiamme.

Gli incendi a Pedara sono iniziati ieri nel primo pomeriggio, a partire dalle 13:30 circa, la situazione non era subito allarmante, ma poi lo è diventata. Inizialmente sono intervenuti immediatamente gruppetti della protezione civile, volontari, carabinieri e componenti dell’Amministrazione comunale in persona.

Alle 15 circa, le fiamme sono diventate imponenti, così le prime chiamate ai vigili del fuoco. È arrivato solo qualche mezzo della forestale, ma non erano sufficienti e adatti alla situazione. Alle 18 l’unità operativa aveva assicurato il primo cittadino che a momenti sarebbe arrivato un Canadair, ma niente. Successivamente, nel pieno dell’emergenza, il numero del 112 pare sia andato in tilt, perché nessuno riusciva a parlare più con un centralinista. La prima pattuglia dei vigili del fuoco è arrivata dopo ore, alle 20:30 e, un’ora dopo, un altro mezzo della forestale.

La situazione di oggi

Adesso, da questa mattina, la situazione non sembra sia migliorata più di tanto. Il primo cittadino Alfio Cristaudo ha avvisato la cittadinanza che è arrivato l’aiuto di un Canadair e vi sono ancora dei focolai attivi. Tuttavia il problema luce e acqua rimane grave: pare ci siano stati 64 interventi per le cabine e i cavi sotterranei dell’energia elettrica che sono stati bruciati, complici le temperature alte di ieri.

Quindi i cittadini di Pedara, ma un po’ tutto il Catanese, si trovano nella distruzione, ma anche senza luce e senza a acqua.

L’evolversi degli incendi

Il sindaco Alfio Cristaudo commenta così gli episodi di ieri e l’emergenza roghi che continua ancora oggi a Pedara, soprattutto sul monte Arso che si trova tra il territorio di Pedara e Nicolosi, coinvolgendo altre aree: “Ieri, fin da subito, infatti li ringrazio, si sono messi al lavoro per contrastare gli incendi la protezione civile, i carabinieri, assessori, privati cittadini, il gruppo della Misericordia e altri gruppi. Successivamente alle chiamate d’emergenza, la prima pattuglia dei vigili del fuoco è arrivata solo alle 20:30. I motivi del ritardo sono connessi agli incendi che si sono sviluppati in altre località, prima che qui”. Il particolare messo a fuoco dal primo cittadino è grave, fa riflettere sull’organizzazione, in quanto così pare vi siano incendi di “Serie A”, di “Serie B” e così via. Ogni anno in Sicilia, ogni estate, si verificano gli incendi e l’organizzazione è insufficiente. Ma gli episodi continuano a ripetersi, quest’estate in modo particolarmente grave.

“Ancora, altro motivo, oggettivamente il numero d’emergenza pare sia andato in tilt, un’ora di attesa o addirittura non si riusciva a parlare con un operatore, la prima risposta dal pomeriggio è arrivata alle 21. Tra l’altro, i soccorsi con cui sono entrato in contatto mi hanno riferito che alle 18 a seguire sarebbe entrato in azione un Canadair. Infatti, mi hanno detto di rimanere lì in modo che potevano localizzare la posizione tramite il cellulare. Ancora aspetto. Il primo Canadair, soltanto uno, che vola fra Pedara e Nicolosi è arrivato stamattina. Per ora contiamo una decina di case che hanno preso fuoco, l’ultima nelle ore della mattinata – tra le 12:40 e le 13:00 – e più di 20 famiglie sfollate. Tengo a precisare una cosa: noi a Pedara abbiamo avuto l’emergenza per la neve mesi fa. Il presidente della Regione aveva, in seguito, convocato un tavolo tecnico, ma non mi diedero nemmeno la parola. Oggi, ci ritroviamo così. Spero che la politica possa riflettere seriamente e profondamente sulle questioni legate al cambiamento climatico, incendi e le poche forze per contrastarli”.

I problemi non sarebbero nati solo a causa degli incendi

Alcuni cittadini affermano che la situazione incendi a partire da ieri ha preso una brutta piega per quella che sarebbe una malagestione, o comunque una scarsa attenzione al territorio. I disservizi di luce e di acqua ci sarebbero sempre stati. I pali della luce risalirebbero agli anni ’50.

Da alcune segnalazioni emerge che “da anni il territorio patisce gli incendi, però in Sicilia si continuano a fare tagli alla forestale, autobotti, alle forze dell’ordine. Il sindaco fa da ‘papà’ della comunità, non può scaricare la colpa all’Enel. Ogni anno, anche d’inverno, soprattutto a Tarderia, ci sono disagi con acqua e luce; per non parlare del pericolo furti”. Diversi residenti lamentano la chiusura di una discarica che si troverebbe a Pedara, ma il primo cittadino, riferendo al QdS.it, ha smentito l’esistenza di una struttura del genere.

Le centraline sono obsolete, manca manutenzione ordinaria. L’acqua arriva difficilmente, l’unica soluzione è pagare le autobotti che la portano, ma l’erogazione regolare non arriva. Questa problematica non sta più bene ai cittadini del Comune, sono arrivati all’esasperazione. Alcuni si chiedono “Perché nel 2023 abbiamo questi problemi?” rivolgendosi al sindaco Cristaudo.

L’aggiornamento

Nel tardo pomeriggio di oggi arrivano in parte buone notizie per il territorio di Pedara, in quanto l’Enel ha dato il via libera per fornire alcuni gruppi elettrogeni che consentiranno il ripristino dell’energia. Al contempo continuano gli interventi dei tecnici alle cabine danneggiate e ai cavi. La zona più devastata dal fuoco rimane ancora off-limits. La società Acoset fa sapere che l’acqua arriverà tramite le autobotti solo a quanti ne faranno richiesta via email.

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