Pesca di frodo a Messina, scoperti anche lavoratori irregolari

VIDEO E FOTO | Duro colpo delle Fiamme Gialle alla pesca di frodo nel Messinese, scoperti anche lavoratori irregolari

marikacontarino

VIDEO E FOTO | Duro colpo delle Fiamme Gialle alla pesca di frodo nel Messinese, scoperti anche lavoratori irregolari

Redazione  |
giovedì 16 Maggio 2024

I controlli effettuati dalla Guardia di Finanza, hanno coinvolto tre diversi pescherecci nelle acque di Messina.

Le Fiamme Gialle della Stazione Navale di Messina e della Sezione Operativa Navale di Milazzo, impegnate in una costante attività di vigilanza del litorale, hanno fermato e sottoposto a controllo tre pescherecci impegnati in battute di pesca di frodo nelle acque di Messina.

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In base agli accertamenti effettuati, le Fiamme Gialle hanno riscontrato anche che due lavoratori presenti a bordo erano impiegati in maniera irregolare.

Ai sensi del D.Lgs. 68/2001, il Corpo della Guardia di Finanza, avvalendosi del suo dispositivo aeronavale, esercita in via esclusiva le funzioni di polizia economico-finanziaria in mare. In tale ambito, assumono rilievo i controlli in materia di impiego del personale a bordo di unità da pesca e unità navali utilizzate a fini commerciali.

La pesca di frodo a Messina

L’equipaggio della Vedetta 2062 ha sorpreso, in due separati interventi, 2 pescherecci calabresi intenti a praticare la pesca di frodo a Messina. Il peschereccio, infatti, era impegnato a praticare pesca tipo cianciolo (pesca notturna caratterizzata dall’impiego di una intensa illuminazione per attirare il pesce) nelle acque di Capo Peloro e di Rodia, sotto costa e su fondali di gran lunga inferiori a quelli consentiti. Il corpo della Guardia di Finanza ha rigettato il pescato ancora vivo in mare, a beneficio dell’ecosistema marino.

L’equipaggio del G. 206 “Finanziere Corrias”, durante il controllo, in aggiunta alla presenza dei due lavoratori irregolari, ha riscontrato anche la detenzione di un attrezzo da pesca non consentito, tipo spadara di circa 4000 metri, che presentava evidenti segni di utilizzo. Le tre unità da pesca hanno subito l’applicazione della sanzione amministrativa da 1.000 a 6.000 euro ai sensi della Legge sulla Pesca. Le tre reti, per un valore complessivo di circa 80.000 euro, sono state sequestrate per la successiva confisca. Ulteriori provvedimenti di decurtazione punti sulla patente e la licenza da pesca sono stati intrapresi a carico dei Comandanti e degli Armatori.

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