I pescherecci di Acitrezza "mitragliati" in Libia tornano a casa - QdS

I pescherecci di Acitrezza “mitragliati” in Libia tornano a casa

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I pescherecci di Acitrezza “mitragliati” in Libia tornano a casa

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sabato 04 Giugno 2022

Il presidente della Federazione armatori siciliani : "Questi episodi, capitano a tante imbarcazioni che non segnalano il fatto perché non vogliono avere la ribalta o per paura di ritorsioni"

Si torna a casa, si fa rotta verso la Sicilia. Si è conclusa senza danni e senza feriti, l'”agguato” di una motovedetta libica che avrebbe sparato alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento verso due pescherecci: il “Salvatore Mercurio”, che si trovava in acque internazionali a nord di Bengasi assieme al “Luigi Primo”. Entrambe le barche appartengono alla marineria di Aci Trezza, borgo marinaro del catanese, e sono di proprietà della famiglia Suaria.

Tornano a casa i pescherecci, l’arrivo previsto domenica

“Stanno fortunatamente tutti bene, le barche sono in grado di navigare ed entro la giornata di domenica torneranno a casa”. Lo afferma all’AdnKronos il presidente della Federazione armatori siciliani Fabio Micalizzi.

Armatori Sicilia: “Ci attiveremo per vie legali”

Micalizzi annuncia che “attiveremo le vie legali. Presenteremo un nuovo esposto presso la Procura di Roma perché è inconcepibile che in acque internazionali, di tutti, si devono subire questi attacchi”. Il presidente della Federazione armatori siciliani Fabio Micalizzi, rivela infine all’AdnKronos che “questi episodi, purtroppo, capitano a tante altre imbarcazioni, tanti pescherecci che non segnalano il fatto perché non vogliono avere la ‘ribalta’ mediatica o per paura di ritorsioni”.

Assessore Toni Scilla: “Soluzione immediata all’annosa questione”

“Plaudo all’intervento del ministero della Difesa che con una celere azione ha risposto alla richiesta di intervento da parte delle imbarcazioni siciliane Luigi Primo e Salvatore Mercurio contro le quali ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco una motovedetta libica”. Così l’assessore regionale Toni Scilla alla notizia della scampata tragedia dei due pescherecci italiani sparati da una motovedetta libica.

“Fortunatamente nessun danno a persone o cose ma solo l’ennesimo momento di terrore per i nostri equipaggi. Non possiamo però affidare la vita dei nostri pescatori alla fortuna e neppure impedire alle nostre imprese di pesca di esercitare il sacrosanto diritto di lavorare in quella parte del Mediterraneo – dice -. La situazione è particolarmente grave, registro momenti di forte tensione e preoccupazione, c’è necessità assoluta di approfondire la questione per evitare altre spiacevoli complicazioni.

Le nostre imprese ed i nostri pescatori hanno già pagato un prezzo troppo alto sia in termini economici che, purtroppo, di vite umane. La marineria siciliana che già sta attraversando un periodo di estrema crisi economica anche a causa del caro gasolio, oggi ha bisogno di certezze e di risposte immediate“.

E conclude: “Ci attiveremo per chiedere un incontro con la Farnesina, il Ministero della Difesa e il Ministero della Pesca per intervenire a favore della serenità dei nostri marittimi, attraverso il servizio di vigilanza in mare prima e l’individuazione, subito dopo, di una definitiva risoluzione dell’annosa questione”.

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