Pnrr, il tormentato bando per gli asili nido comunali: nel Catanese aggiudicano i lavori 23 Comuni su 25

Pnrr, il tormentato bando per gli asili nido comunali: nel Catanese aggiudicano i lavori 23 Comuni su 25

Daniele D'Alessandro

Pnrr, il tormentato bando per gli asili nido comunali: nel Catanese aggiudicano i lavori 23 Comuni su 25

Salvo Catalano  |
giovedì 22 Giugno 2023

Scaduto ieri termine per l’aggiudicazione delle gare sugli asili nido: Licodia Eubea e Fiumefreddo di Sicilia non hanno appaltato i lavori

Ce l’hanno fatta quasi tutti, ma con qualche eccezione. Il tormentato bando del Pnrr sugli asili nido ha coinvolto in provincia di Catania 25 Comuni per interventi dal valore complessivo di 34 milioni di euro. Ieri scadeva il termine ultimo per l’aggiudicazione delle gare: una corsa contro il tempo, già prorogata una prima volta dal ministero dell’Istruzione, che ha reso la misura sugli asili nido una di quelle maggiormente a rischio a livello nazionale. Nel Catanese dei 25 Comuni che hanno ottenuto un finanziamento, solo due – Fiumefreddo di Sicilia e Licodia Eubea – alla fine non sono riusciti ad appaltare i lavori nei tempi utili e quindi, al netto di nuove eventuali proroghe al momento non concesse, perderanno le risorse.

“Il Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia”, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea, era un’occasione unica per i Comuni siciliani, in gran parte sprovvisti di asili nido comunali. Uno dei gap più pesanti rispetto al Centro Nord del Paese. La Sicilia, secondo un report di Openpolis, nel 2020 offriva 14.640 posti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 117mila residenti con meno di 3 anni. Una copertura del 12,5%, al di sotto della soglia del 33% fissata dall’Ue e meno della metà rispetto alla media nazionale (27,2%). 

Alcuni Comuni si sono rivolti a Invitalia

La prima scadenza per l’aggiudicazione dei lavori era stata fissata al 31 maggio, ma viste le difficoltà nel preparare la progettazione necessaria all’espletamento delle gare, a livello nazionale l’Associazione nazionale dei comuni ha chiesto e ottenuto una proroga di venti giorni.

Alcuni Comuni siciliani si sono rivolti a Invitalia, l’agenzia del ministero per l’Economia. Così hanno fatto, in regime di appalto integrato (progettazione e lavori assegnati unitamente alla stessa ditta) Adrano (intervento da 2,9 milioni di euro)  e Misterbianco, che ha due progetti da 1,2 e 1,8 milioni di euro. Mentre sempre attraverso Invitalia, ma solo per la parte relativa ai lavori, hanno aggiudicato i loro progetti i Comuni di Acireale (1,3 milioni), Castiglione (922mila euro), San Michele di Ganzaria, Pedara (1 milione) e Viagrande (4,3 milioni).

Chi ha proceduto autonomamente per appaltare i lavori sugli asili nido

Gli altri Comuni della provincia hanno proceduto autonomamente. A cominciare da Catania che proprio nell’ultimo giorno utile, il 20 giugno, è riuscita ad aggiudicare i lavori per la realizzazione di due asili nido per complessivi 120 posti, del valore di 2,1 milioni di euro ciascuno. Sono riusciti a finalizzare le gare anche Santa Venerina (633mila euro per un intervento nella frazione di Monacella), Castel di Iudica  (ristrutturazione da 600mila euro), Camporotondo Etneo (864mila euro), Mirabella Imbaccari (demolizione e ricostruzione per 926mila euro), Palagonia (ristrutturazione da 480mila euro), Bronte (nuova costruzione per 1,1 milioni), Gravina (riqualificazione da 341mila euro), Riposto (intervento da 780mila euro), Scordia (una ristrutturazione da 448mila euro e un nuovo asilo da costruire per 1,2 milioni), Aci Castello (nuovo edificio per 828mila euro), Linguaglossa (demolizione e ricostruzione per 1 milione), Paternò (220mila euro), Aci Sant’Antonio (552mila euro), Valverde (nuovo edificio per 2,4 milioni).

Licodia Eubea e Fiumfreddo di Sicilia hanno restituito il finanziamento

A non farcela e quindi molto probabilmente a perdere l’occasione e restituire il finanziamento sono stati i Comuni di Licodia Eubea e Fiumefreddo di Sicilia. A Licodia non si è arrivati alla progettazione finale perché il sito dove sarebbe dovuto sorgere l’asilo è attualmente occupato dagli uffici tecnici e sono sorte problematiche che non si è riusciti a risolvere. A Fiumefreddo il nodo sarebbe stata la proprietà del sito che non era comunale.

Per molti Comuni si tratta del primo asilo nido pubblico comunale. Alla fine dei lavori – prevista dall’Europa entro il 2026 – si dovrà affrontare il tema di come gestire le strutture. Con quali risorse economiche e con quale personale. I sindaci si aspettano che il governo nazionale metta a disposizione nuove risorse, perché – dicono in coro – “da soli non riusciremmo a farlo e sarebbe un delitto realizzare le strutture per lasciarle vuote”.

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