Ponte, Basile rompe gli indugi e attacca la Lega: “Prima Messina”

Ponte, Basile rompe gli indugi e attacca la Lega: “Prima Messina”

Daniele D'Alessandro

Ponte, Basile rompe gli indugi e attacca la Lega: “Prima Messina”

Hermes Carbone  |
domenica 21 Aprile 2024

Il sindaco del capoluogo peloritano attacca la Lega sulla questione Ponte: "Dov'è il centro-destra quando si parla di Messina?"

“Prima Messina”. Non uno slogan politico ma l’inizio di un lungo messaggio che il sindaco di Messina, Federico Basile, ha voluto condividere con la cittadinanza per chiarire in modo definitivo il suo pensiero in merito alla realizzazione della grande opera. Chiedendo prima di tutto che il territorio non venga distrutto e rompendo con Nino Germanà, senatore leghista e neo candidato del Carroccio alle Europee del prossimo giugno. “Il compito di un amministratore è l’assunzione di responsabilità nel prendere le decisioni che riguardano una comunità ed è essere responsabile nei confronti della stessa comunità. “Prima Messina”, a differenza di altri slogan, è la necessità di tutelare un territorio fragile che può essere pronto a tutto se messo nelle condizioni di poter esserlo. In questo momento storico non si può dibattere su ideologie politiche ma su fatti concreti che ci mettono davanti una realtà che va gestita a tutela della nostra città”, spiega Basile in post Facebook che ha raccolto centinaia e centinaia di reazioni proprio tra i messinesi.

“Più studio il progetto, più capisco che bisogna darsi una svegliata”

Il sindaco di Messina, come abbiamo più volte raccontato sul Quotidiano di Sicilia proprio negli ultimi due mesi, si era espresso favorevolmente per la realizzazione dell’opera. I primi scricchioli erano cominciati a emergere all’atto della pubblicazione del progetto definitivo della Stretto di Messina Spa. Lo scorso 18 marzo, durante la visita a Messina e la partecipazione alla Commissione ponte di Pietro Ciucci, nulla lasciava presagire che potesse verificarsi una simile presa di posizione, che si configura a tutti gli effetti come una rottura. Tanto nei confronti del progetto attuale quanto nei riguardi del senatore leghista Germanà. “Più leggo e studio il progetto, seguo le procedure e sento descrivere le opere in programma e più mi convinco che serve darsi una svegliata difendendo un territorio che da 20 anni è bloccato sulla parola “ponte”, mentre proprio adesso che avevamo impresso una pianificazione e strategia ci ritroviamo a dover capire come far coesistere vita quotidiana e cantieri”, aggiunge Basile. Il riferimento, in questo caso, è alla sovrapposizione del progetto del ponte rispetto a quelli attuati nel corso degli ultimi due anni dalla sua amministrazione grazie al PNRR. La città, cantiere dopo cantiere, si sta infatti riappropriando di una terra in larga parte mai vissuta. Dal Waterfront al porto di Tremestieri, ma anche la sostituzione di oltre un centinaio di km di rete idrica cittadina per ridurre gli attuali sprechi e disservizi dovuti a un sistema vetusto e carente che conduce l’acqua in riva allo Stretto da Fiumefreddo. 

Dalle contaminazioni delle falde acquifere agli esporopri: le criticità del progetto Ponte

A segnare il punto di non ritorno, nonostante le molteplici rassicurazioni espresse da parte della Stretto di Messina Spa, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non solo le 68 criticità segnalate dalla commissione scientifica all’atto della pubblicazione del progetto definitivo, ma soprattutto le oltre 200 richieste documentali volute dalla Commissione Via – Vas al termine dell’analisi delle carte presentate. I timori per le contaminazioni delle falde acquifere, quelli per l’erosione costiera e la distruzione della riserva naturalistica all’interno della quale insistono i laghi di Ganzirri. Queste le principali criticità emerse all’interno della relazione presentata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da parte della Città Metropolitana di Messina nell’ambito della Conferenza dei servizi di Roma. E poi ancora gli espropri e gli asservimenti, che toccherebbero non soltanto gli abitanti di diverse zone della città e della provincia, ma anche i cantieri già in corso attivi da parte del Comune di Messina e un’area della partecipata Messina Servizi Bene Comune, nella zona centro – sud della città dello Stretto. Perplessità concretizzatesi, appunto, nella bocciatura del progetto da parte dei tecnici della Città Metropolitana presieduta da Basile.

L’attacco al centro-destra

Oggi, poi, la stoccata al centro destra: “Dov’è quando si parla di Messina e di cosa dovrà sopportare la città in termini di traffico da cantieri e consumo delle risorse del territorio. Ma Germanà, e tutta la deputazione del cdx, ha idea, per esempio, di quanta acqua ci voglia per realizzare le opere in progetto? In una stagione dove la siccità la fa da padrona e la Sicilia muore di sete, Germanà parla solo di ponte.  Ma lo ha mai aperto mai il progetto del ponte? Io credo di no perché delle due l’una o nasconde la sua preoccupazione per la città per motivi di appartenenza politica oppure di Messina non gli importa nulla. Lui, tutta la deputazione di centro destra cosa hanno speso in termini di impegno per Messina in questa procedura?” Prima di una richiesta di chiarimenti, voluta ancora dal primo cittadino di Messina: “Ci porti gli atti con i quali (Germanà, ndr) ci dimostri l’impegno a favore della città in termini di occupazione garantita, tutela delle risorse territoriali ed ambientali e gestione delle opere complementari e compensative. Invito la deputazione di centro destra ad un confronto sul progetto e vorrei che mi spiegassero loro come si può pensare di collegare i cantieri delle gallerie e del ponte tutto alla viabilità sulla panoramica o alla SS113 da Mortelle ad Ortoliuzzo”.

“Il Ponte? Prima Messina”

Prendendo posizione di fatto non contro la realizzazione dell’opera ma contro l’attuale progetto. “Il sindaco di Messina ha un compito, il bene della città prima di tutto. Il ponte? Prima Messina”, ha aggiunto Basile. Un giudizio che rischia di provocare uno spartiacque tra favorevoli e contrari e ampliare ancor di più il nutrito fronte del no nella città peloritana. In attesa che la sua presa di posizione, forse influenzata dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, venga commentata dai leader politici nazionali. Nei prossimi giorni, nel frattempo, l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, nel corso di una lunga intervista realizzata con il nostro direttore Carlo Alberto Tregua, chiarirà tutti gli aspetti riguardanti il progetto e quelle che sono le criticità emerse da parte del fronte del no.

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