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Ponte sullo Stretto, architetti pronti alla sfida per trasformare la Sicilia in “ombelico del mondo”

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Ponte sullo Stretto, architetti pronti alla sfida per trasformare la Sicilia in “ombelico del mondo”

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giovedì 22 Settembre 2022

Ospite di un incontro a Palazzo Vigo di Torre Archirafi sul discusso tema del Ponte sullo Stretto Marcello Sestito.

Architetti pronti alla sfida del Ponte sullo Stretto di Messina, simbolo di collegamento sociale e territoriale.

L’opera – tema tanto dibattuto e sempre di attualità – è stata oggetto di riflessione da parte degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Catania e delle associazioni Inarch Sicilia, ArchLife e Morfosis, in un confronto che ha tratto spunto dalla pubblicazione “Il ponte incontinente” di Marcello Sestito.

Ponte sullo Stretto, professionisti pronti alla realizzazione

L’ospite dell’incontro a Palazzo Vigo di Torre Archirafi è stato proprio il professore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

“La realizzazione dell’opera di oltre 3 chilometri è una vera scommessa umana che ha visto cimentarsi negli anni e nel concorso di idee del 1969 alcuni degli ingegneri e architetti più importanti d’Italia. Una realizzazione certamente non facile, la cui rinuncia rappresenterebbe una sconfitta per tutti i professionisti e progettisti”, ha esordito.

A seguito della raccolta di circa 400 illustrazioni, che lo ha visto impegnato per un ventennio, Sestito ritrova nel collegamento tra Sicilia e Italia una logica Heideggeriana: “Il ponte vuole le sponde e le sponde vogliono il ponte. Non si tratta di una questione politica, che spesso ha strumentalizzato l’argomento, ma solo di analizzarne i risvolti economici. Si tratta di superare i dubbi progettuali, ampiamente sviscerati dagli addetti ai lavori, e quelli legati alle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Una certezza quella del professore, convinto che “bisognerebbe accantonare certe perplessità e agire come in altri Paesi, dove sarebbe già stato realizzato da almeno 40 anni”.

“Sicilia ombelico d’Europa”

Dopo l’intervento dell’assessore alla Cultura del Comune di Riposto Paola Emanuele – che ha ribadito l’importanza di momenti di riflessione su temi di grande importanza sociale ed economica – spazio al presidente dell’OAPPC di Catania Sebastian Carlo Greco.

“Un’occasione per immaginare e vedere la Sicilia come ombelico d’Europa, puntando i riflettori sulle soluzioni innovative che nel tempo hanno posto l’attenzione sul tema delle connessioni. Argomento di estrema importanza in Sicilia, da affrontare con attenzione e in cui la nostra categoria riveste certamente un ruolo di primo piano. La programmazione europea è un treno da non perdere e si dovrebbe immaginare uno sforzo anche in direzione del ponte, senza dimenticare le numerose problematiche che affliggono la nostra Isola”.

“Non un incontro sul ‘sì’ o ‘no’ – ha aggiunto la presidente della Fondazione APPC etnea Eleonora Bonanno – ma sui risvolti politici, sociali e ambientali che il ponte potrebbe avere. Quest’ultimo è un tema molto sentito dalla nostra comunità, che quotidianamente si confronta e cerca di vivere in simbiosi con l’ambiente: l’architetto non deve avere paura di progettare”.

“Inoltre, la collaborazione di Inarch Sicilia (presidente Mariagrazia Leonardi), ArchLife (presidente Salvo Patanè) e Morfosis (presidente Agata Pistorio) prosegue il percorso di sinergia tra Ordine, Fondazione e associazioni di professionisti, che rappresentano un punto di riferimento sul e per il territorio”.

All’apertura dei lavori – moderati dall’architetta Melania Guarrera – hanno preso parte anche le associazioni organizzatrici. Al termine della relazione di Sestito – introdotta da Maurizio Oddo (Università Kore di Enna) – spazio alle riflessioni di Mariagrazia Leonardi (Inarch Sicilia), Salvo Patanè (Archlife) e degli architetti Andrea Toscano e Angelo Buccheri.

Immagine di repertorio

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