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Porti della Sicilia occidentale: cinque anni di crescita con la collaborazione degli armatori

redazione

Porti della Sicilia occidentale: cinque anni di crescita con la collaborazione degli armatori

venerdì 06 Maggio 2022

Il presidente dell’AdSP, Pasqualino Monti, traccia un bilancio del lavoro svolto finora e fissa gli obiettivi per il futuro

Ne ha fatta di strada, negli ultimi cinque anni, l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale, che dalla riorganizzazione decisa don il Decreto legislativo n. 169 del 4 agosto 2016 ingloba i porti di Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle. Uno sviluppo infrastrutturale ed economico decisivo per i territori interessati (che coinvolgono tre province siciliane) e che promette, nel prossimo futuro, di dare ulteriori soddisfazioni.

Il porto di Palermo simbolo del cambiamento

Il porto di Palermo è diventato, di fatto, un simbolo di questo cambiamento, anche per quanto riguarda il rapporto con la città, e gran parte di questo merito va sicuramente al presidente dell’AdSP Pasqualino Monti, che dal 2017, anno del suo insediamento, ha dato un’impronta ben visibile al proprio operato. Ma, come detto, il percorso di sviluppo è ben lungi dall’essersi concluso.

“Sono molto fiducioso – conferma Monti – in un ulteriore incremento. Il porto di Palermo vive ormai di crocieristica, Ro-Ro (traffico di merci rotabili, ndr), che andrà a crescere nel futuro perché serve una comunità importante come Palermo e Trapani, e della darsena industriale, dove abbiamo deciso di sviluppare sia la cantieristica minore che quella maggiore, dando la possibilità a Fincantieri di costruire nuove navi”.

Il bilancio 2021 ha visto numeri in crescita. “Sono orgoglioso – sottolinea ancora Monti – di aver restituito a Palermo il suo cruise terminal, sorto sullo scheletro dell’antica stazione marittima. La banchina su cui insiste è stata a lungo sequestrata, per anni la stessa stazione è rimasta chiusa. Finalmente abbiamo trasformato questo luogo nella casa, molto ben accessoriata, dei nostri crocieristi. Una casa che abbiamo affidato ai due più grandi armatori delle crociere, Msc e Costa, riuniti nella società West Sicily Gate, che gestiranno questo e gli altri nostri terminal per trent’anni, garantendoci un milione e mezzo di passeggeri”.

Nel 2022 prevediamo 240 scali rispetto ai 160 del 2019

“I frutti della riqualificazione – aggiunge – già si vedono: nel 2022 prevediamo 240 scali rispetto ai 160 del 2019, ultimo anno pre-Covid, e mezzo milione di passeggeri: se le navi potessero viaggiare a pieno carico e non a metà – come ancora previsto a causa della pandemia – saremmo a un milione di passeggeri, quasi il doppio rispetto al riferimento del 2019, quando ci siamo fermati a 501 mila”.

Il traffico Ro-Ro

Discorso ben diverso, invece, per quanto riguarda il traffico Ro-Ro. “I risultati – conferma Monti – sono in crescita e sono convinto che andranno a migliorare, perché siamo entrati nella fase di liberazione del porto di Palermo da diverse situazioni che occupavano spazio. Nel 2022 andremo a regime sia con le opere infrastrutturali, sia con la restituzione da parte del Comune di 25 mila metri quadrati che per noi sono determinanti per gestire l’ingresso dei mezzi e decongestionare la città, quindi rendere più fruibile la circolazione e non perdere traffico Ro-Ro. Altro aspetto è il trasferimento del terminal contenitori. Stiamo procedendo celermente da un lato a riqualificare il porto di Termini Imerese, per renderlo bello e accogliente, come già fatto a Palermo, e specializzarlo nella funzione di terminal contenitori. Questo processo permetterà al porto di Palermo di liberare circa 37 mila metri quadrati sui quali il Gruppo Grimaldi potrà sviluppare il proprio traffico e incrementare i propri numeri”.

Il rapporto con gli armatori

Ed ecco un altro tassello essenziale nel grande mosaico dello sviluppo portuale della Sicilia occidentale, ovvero il rapporto con gli armatori. “Con gruppi come Grimaldi – afferma Monti – abbiamo sottoscritto diversi accordi e siamo fiduciosi per il 2022. La nostra intenzione non è solo destinare una parte del porto alle crociere, ma riqualificare il tutto per liberare la forza del traffico Ro-Ro senza congestionare Palermo. La darsena a Nord si chiamerà darsena Ro-Ro, uno spazio di quasi trecentomila metri quadri. Questo sarà l’anno in cui vivremo tali importanti cambiamenti. La nostra Autorità ha realizzato opere che erano ferme al palo, progettandone altre, ha ristabilito un equilibrio nel mercato internazionale proponendo scali nella Sicilia occidentale moderni e attrezzati, che danno risposte concrete in termini di servizio e operatività agli armatori che vogliono investire portando nuovo traffico. Abbiamo portato la progettazione quasi tutta a livello esecutivo, abbiamo chiuso l’arco dei finanziamenti con il Pnrr, adesso siamo in una fase di verifica dei progetti per la validazione e nel frattempo stiamo portando altri progetti a livello esecutivo per essere appaltati. I fondi sono tutti stanziati, mi sento di dire che siamo pronti per chiudere tutti i progetti su Palermo. Un miracolo rispetto a cinque anni fa”.

Tra Autorità di Sistema Portuale e armatori si è dunque instaurato un rapporto di collaborazione essenziale. “Ciò che chiediamo loro – spiega Monti – è di impegnarsi sotto tre aspetti: il primo è portare traffico, non lasciare a terra nessun tipo di merce. Il secondo fattore è l’operatività, venirci incontro per migliorare questo aspetto. Lo hanno fatto trovando soluzioni alternative per la funzionalità delle attività all’interno del porto. Il Gruppo Grimaldi, per esempio, ha migliorato la logistica del proprio traffico, con i trasportatori che ritirano la merce in tempi sempre più stretti. Grimaldi ha dato input chiari e per questo li ho ringraziati personalmente. La terza cosa che ho chiesto è portare navi di nuova generazione. Ci stiamo battendo per l’abbattimento delle emissioni in ambito portuale e anche da questo punto di vista il Gruppo Grimaldi è uno di quelli che si sta spendendo maggiormente per percorrere la strada della transizione ecologica. Anche per questo mi auguro ci sia presto una Eco Palermo (il riferimento è alle modernissime navi ibride del Gruppo Grimaldi, denominate “Eco”, ndr) e altre nuove navi di ultima generazione, sempre più presenti nei porti di tutto il mondo”.

giuseppe-todaro

Tanti gli investimenti previsti per il futuro, anche grazie agli accordi con i privati

Per capire meglio come negli ultimi anni le cose all’interno del porto di Palermo siano radicalmente cambiate abbiamo sentito Giuseppe Todaro, presidente del Consiglio di amministrazione di Operazioni e Servizi Portuali Palermo e amministratore delegato di PortItalia Srl. La prima si occupa dei servizi di terra nel capoluogo siciliano, a Termini Imerese e da marzo 2021 anche a Trapani. Inoltre, dalla fine del 2020 è aggiudicataria del bando ventennale per la gestione dei servizi di terra pubblicato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale. PortItalia Srl, invece, è concessionaria del terminal container all’interno del porto di Palermo, in zona Banchina Puntone, e gestisce le attività di planning per l’imbarco e lo sbarco dei container. Anche la security è gestita direttamente dalla società con l’impiego di risorse interne qualificate e con un’esperienza decennale.

La portualità – spiega Todaro – ha un’organizzazione autonoma. Ci occupiamo di tutte le attività di servizi che, giusto per fare un esempio, in città gestiscono i Comuni: viabilità e controllo dei varchi, manutenzione del verde, raccolta dei rifiuti, distribuzione dell’energia elettrica e dell’acqua anche per le navi in transito. Tra i nostri compiti vi sono anche la pulizia delle strade, la manutenzione ordinaria e straordinaria che si verifica all’interno del porto, insieme alla gestione di tutti i parcheggi”.

Un’attività di successo, che ha portato un incremento del 25 per cento del fatturato solo nell’ultimo anno. “Tutto ciò – spiega Todaro – è dovuto ad una serie di fattori. Sono aumentati i nostri servizi, abbiamo aggiunto attività che la pandemia ha richiesto, come la sanificazione a bordo. Abbiamo applicato il Ppp (Partenariato pubblico-privato) alla portualità. Anche per questo faremo attività a nostre spese per il porto di Palermo, come un parcheggio multipiano da trecento posti auto, un investimento da oltre 5 milioni di euro, consegnandolo poi all’Autorità portuale. In cambio dei servizi che abbiamo ottenuto con l’assegnazione, noi mettiamo in atto questo investimento. Il nostro introito arriverà dalla fruizione dei servizi”.

Il porto di Palermo, anche per quanto appena descritto, vive quindi un momento di straordinario rilancio, che coincide con un grande progetto di apertura verso la città. “Questa linea di sviluppo – sottolinea Todaro – coinvolge l’Autorità di Sistema Portuale e conseguenzialmente anche noi. Il cambiamento della città e del porto, attraverso gli investimenti previsti, ci porterà a gestire tutti i servizi come la Stazione marittima, per i prossimi trent’anni. In più il prossimo anno verrà aperto uno spazio fronte mare, un collegamento città-porto, che gestiremo direttamente noi. Abbiamo circa quattrocento dipendenti divisi in due società e contiamo di crescere ancora”.

Questo anche grazie alle relazioni e all’intesa con le altre realtà che hanno contribuito a far crescere il porto di Palermo. “Con il Gruppo Grimaldi – afferma – abbiamo chiuso un accordo storico dal nostro punto di vista: ci occupiamo del carico e dello scarico dei mezzi pesanti all’interno delle navi, con fissaggio, carico e scarico merci. Facciamo il cosiddetto ‘full service’, cioè gestiamo tutto il cliente dell’armatore nel ciclo porto. Sono soddisfatto e onorato dell’accordo di collaborazione siglato con loro. Essenziale è anche il rapporto che si è instaurato con Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale che abbiamo avuto la fortuna di avere a Palermo. Grazie a lui oggi possiamo essere considerati un esempio a livello nazionale e c’è una sinergia complessiva tra tutte le parti coinvolte che ha permesso di raggiungere risultati sotto gli occhi di tutti”.

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