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Il Porto di Catania si allargherà per fare spazio alla città

redazione

Il Porto di Catania si allargherà per fare spazio alla città

Melania Tanteri  |
giovedì 21 Marzo 2024

Presentato ieri il Piano regolatore dello scalo etneo: previsto l’allungamento a Nord, fino alla stazione centrale, e a Sud, fino al torrente Acquicella, con nuove darsene e passeggiate. Sarà realizzato un sottopasso tra l’ingresso portuale e l’asse dei servizi. Di Sarcina: “La pista ciclabile? Ecco perché non è possibile realizzarla”

CATANIA – Una “rivoluzione” o quasi. Un piano che, una volta portato a termine, cambierà completamente il rapporto tra la città e il porto, modificando anche la composizione stessa delle infrastrutture. Il Piano regolatore del Porto di Catania, che la città attende da 46 anni, è stato presentato ieri alla stampa dal presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale di Catania, Francesco di Sarcina. Un momento di presentazione alla città, dopo la seduta apposita di Consiglio comunale, in cui Di Sarcina ha approfondito le novità previste nella programmazione che, da qui a 15 anni, potrebbe dunque cambiare volto al waterfront cittadino.

“Le principali scelte del Prp, che sarà ultimato nei prossimi mesi, sono nate da una pressante necessita di razionalizzare l’uso degli spazi portuali – ha spiegato Francesco Di Sarcina – attribuendo a ognuno una precisa funzione che consenta sia una maggiore apertura alla città, sia una crescita affiancata alla coesistenza sostenibile tra le attività presenti. A ciò si è aggiunta l’esigenza di dare continuità a tutti gli operatori esistenti – ha aggiunto – non alterando lo status quo imprenditoriale e occupazionale, anzi implementandolo in un’ottica di sviluppo comune e strategico”.

Il presidente Di Sarcina ha illustrato il Piano regolatore del Porto

Di Sarcina ha presentato il nuovo Piano nelle varie “porzioni” in cui è composto, che rispecchiano le varie vocazioni diportistica, crocieristica, commerciale, evidenziando la necessità di compensare le aree sottratte al commerciale per aprire il porto alla città e la conseguente necessità di allargare l’infrastruttura a Nord e a Sud. Il presidente si è soffermato anche sulla massima attenzione alle tematiche del rispetto dell’ambiente, come l’intervento di riqualificazione della foce del torrente Acquicella, l’utilizzo delle fonti rinnovabili, la predisposizione di aree permeabili, parlando di interventi di riduzione di uso del suolo e di rigenerazione urbana, insistendo anche sull’aspetto della sicurezza della navigazione.

Adeguare la struttura alle nuove esigenze

Un programma fondamentale, secondo il presidente, per adeguare la struttura alle nuove esigenze sia della navigazione che del commercio, oltre che della sicurezza, e che prevede interventi specifici in ogni zona del porto, “frutto di una scrupolosa analisi della previsione dei traffici, affidata ad aziende leader, cui è seguito uno studio di compatibilità, considerando un orizzonte temporale di 15 anni, con due scadenze di opere importanti: 2030 e 2040”, si legge nel comunicato. Che riporta anche i numeri stimati: “la stima prevede un incremento tra 264.000 e 393.000 unità/anno al 2030”, e la struttura “al 2040 sarebbe in grado di sostenere fra 485.000 e 848.000 utenti”. Crescita prevista anche per il traffico Ro-Ro e per i semirimorchi, “tra 8.323.000 e 10.112.000 al 2030 e tra 12.158.000 e 16.654.00 nel 2040”.

Ecco nel dettaglio cosa prevede il Prp, da Nord a Sud

Partendo da Nord, la struttura si allungherà fino alla stazione centrale: sarà realizzata una nuova darsena per i grandi yacht e il waterfront sarà aperto alla città, con una lunga passeggiata fino al molo Crispi. Si tratta di circa 17 ettari, oltre ai tre ettari dell’area cantieristica posta a Nord est: “Diventerà un nuovo quartiere cittadino per fruire del centro storico – ha sottolineato il presidente”. La “Darsena yacht” ospiterà oltre 700 imbarcazioni da diporto di piccole, medie e grandi dimensioni. Anche i pescherecci avranno una nuova area ad hoc con servizi necessari e nuovi manufatti per il ricovero temporaneo di attrezzature e reti da pesca.

Andando verso sud, nello sporgente centrale si realizzerà la nuova stazione marittima, “di 5mila mq dall’architettura particolarmente originale: potrà accogliere 1 milione di passeggeri l’anno, con sistemi di energie rinnovabili, in grado di renderla autosufficiente dal punto di vista energetico” e la nuova area a servizio delle nuovissime navi da crociera, “di 84mila mq con quattro accosti in grado di accogliere navi da oltre 340 m”.

Proseguendo verso sud, sarà destinata una striscia larga 10 metri alla città, in parallelo a via Domenico Tempio, dal varco asse servizi fino a Piazza Borsellino, e sarà messa a disposizione per interventi a supporto della viabilità e rigenerazione urbana da pianificare col Comune di Catania. Infine, prevista a sud una nuova darsena, un’opera che non comporterà modifiche nel torrente Acquicella che, anzi, sarà oggetto di profonda riqualificazione.

Per la viabilità da e per il porto è, infine, previsto un sottopasso tra l’ingresso portuale dal varco asse e l’asse dei servizi, “per risolvere l’annoso problema della congestione della rotatoria del parco del Faro. Si prevede un’infrastruttura con l’interramento, a circa 100 m dal nuovo varco portuale, della strada che passa al di sotto del Parco per riemergere in corrispondenza dell’ingresso sull’asse dei servizi, diramazione stradale che conduce direttamente in autostrada”.

Interventi complessi, dunque, che a breve saranno presentati anche agli altri attori cittadini. Opere che, però, hanno provocato già qualche polemica. In consiglio comunale, in particolare. Se la maggioranza ha apprezzato la presenza di Di Sarcina in Consiglio e le parole sulla progettazione portuale, chiedendo approfondimenti, gli esponenti delle opposizioni hanno parlato di “occasione sprecata”.

“Il Piano regolatore portuale è un’occasione – sottolinea Di Sarcina -. È un foglio di carta e quindi bisogna realizzarlo, ma è chiaro che lo è. Non credo che sia mancata: rispetto il giudizio di tutti ma mi permetto di pensarla diversamente”. Non solo: il presidente interviene anche sull’annosa questione della mancata possibilità di poter attraversare il porto in bici, richiesta da tante associazioni, ben prima che si iniziassero i lavori per la pista ciclabile di via Tempio.

“Oggi non è possibile fare entrare una pista ciclabile nel porto di Catania che, di fronte alla via Tempio, è chiuso per normativa nazionale che impone che nei porti dove ci sono attività commerciali, gli accessi vadano vincolati e limitati, per la sicurezza antiterrorismo. Ma anche per la sicurezza della gente è impensabile fare passare tranquillamente le biciclette dove passano tir, ci sono movimentazioni, ecc. Ci deve essere distinzione tra le aree usate dalle persone e quelle dove si lavora – conclude Di Sarcina – per rispetto degli uni e degli altri”.

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