Rinnovato e tecnologico: ecco il nuovo terminal del porto di Palermo

Nuovo terminal crocieristico al porto di Palermo: rinnovato e tecnologico

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Nuovo terminal crocieristico al porto di Palermo: rinnovato e tecnologico

Antonio Schembri  |
giovedì 05 Maggio 2022

Il piano si inquadra nel più ampio ridisegno del waterfront di Palermo e fa seguito al recupero del porticciolo di Sant’Erasmo, completato nel 2019 dalla Port Authority

È stata per lunghi anni una zona off limits, sorta di limbo dentro un porto, tra i più grandi e strategici del Mediterraneo, che ha il vantaggio d’essere incluso nel centro storico di Palermo. Oggi la stazione marittima del molo Vittorio Veneto torna a funzionare dopo un complesso intervento di rifunzionalizzazione costato 40 milioni di euro e concluso in 4 anni, tempo record rispetto agli standard siciliani delle opere che si concludono.

Struttura all’avanguardia

Un significativo passo in avanti lungo il percorso di riavvicinamento del capoluogo al proprio mare, compiuto attivando capacità progettuali e esecutive in un periodo segnato dagli stop e i rallentamenti dell’emergenza pandemica. Una struttura all’avanguardia, il nuovo terminal crocieristico palermitano inaugurato ieri dall’Autorità portuale della Sicilia occidentale. Un intervento realizzato sullo scheletro della stazione marittima costruita nel 1950. A firmarne il progetto è stato l’architetto Salvatore Caronia Roberti, che senza modificare l’aspetto esteriore dell’edificio ne ha però riconfigurato gli spazi coperti, sia in termini architettonici che funzionali. 

Waterfront ridisegnato

Il piano si inquadra nel più ampio ridisegno del waterfront di Palermo e fa seguito al recupero del porticciolo di Sant’Erasmo, completato nel 2019 dalla Port Authority con 9 mesi di cantiere. Inoltre si accompagna a quello prossimo venturo dell’Acquasanta e si collega a altri grandi progetti di riqualificazione, come quella del molo trapezoidale, la cui inaugurazione è prevista per giugno 2023 e della Via Crispi, che corre parallela al porto.

Oggi i grandi spazi interni della nuova stazione crocieristica, divisi su tre livelli, si distinguono per il largo impiego di acciaio e vetro. Particolare attenzione è stata riservata sia al controllo microclimatico degli ambienti che al risparmio energetico. La ricettività ruota su due bar, uno a piano terra l’altro all’ultimo piano e un grande ristorante. Oltre alla banchina, anche tutta l’area circostante il Cruise Terminal è stata completamente rivista e migliorata per quanto riguarda i servizi utili a chi sbarca e dotata di spazi verdi.

“Realizzato parzialmente un sogno”

Nulla più a che vedere, insomma, con la stazione marittima che la nuova governance dell’autorità portale presieduta da Pasqualino Monti trovò al suo insediamento nel 2017: “le condizioni erano fatiscenti, oltre al fatto che fosse sotto sequestro, così come la stessa banchina – ricorda Monti – Da questa condizione di partenza abbiamo avviato una mastodontica riqualificazione, realizzata tra le pesanti difficoltà della pandemia”.

Dopo aver riaperto il cantiere a fine 2018 e messo in sicurezza la banchina dopo il suo dissequestro, “siamo riusciti a realizzare parzialmente un sogno – riprende Monti-. Questo però sarà completo l’anno prossimo, quando turisti e cittadini potranno fruire degli spazi e dei servizi sul molo trapezoidale”. Una struttura, questa, che grazie a complessi lavori di demolizione e ricostruzione costati 24 milioni di euro offrirà a turisti e cittadini una passeggiata, una piazza, un lago urbano, nove edifici con varie destinazioni, di cui un auditorium e un anfiteatro panoramico da 200 posti.

I lavori

L’operazione del nuovo terminal crocieristico – riprende Monti – “non va vista solo in termini di recupero di un bell’edificio al centro del porto, ma anche e soprattutto nella realizzazione di infrastrutture essenziali: “abbiamo dragato i fondali, salpato il molo sud, collocato il dolphin (l’installazione fissa isolata che consente l’appoggio el’ormeggio delle navi, ndr) al molo Vittorio Veneto e rimosso i bacini di carenaggio da 19mila e 50 mila tonnellate che complicavano molto le manovre dei colossi del mare. Inoltre abbiamo ricostruito il molo Sammuzzo, una banchina di circa mezzo chilometro sulla quale non riusciva ad attraccare neanche un peschereccio e che oggi offre un approdo sicuro a grandi navi da crociera. E ancora abbiamo realizzato uno spazio verde con un attrezzato terminal per gli aliscafi, considerata l’importanza fondamentale di un contesto qualificato per i collegamenti con le isole minori”.

Il turismo

A proposito di turismo crocieristico, anche il porto di Palermo torna a registrare una nuova espansione. Nel 2019 erano stati totalizzati 200 accosti di grandi navi. Quest’anno, con la crisi pandemica in mezzo, il numero è salito a 302, nonostante i primi mesi segnati da nuovi rialzi dei contagi. Risultati che, sottolineano alla Port Authority della Sicilia Occidentale, si traducono in quote di mercato più ampie e in prospettive occupazionali: ovvero economia reale capace di produrre ricchezza e lasciarla sul territorio.

Le parole delle istituzioni

“Strutture come questa ci permettono di guardare con fiducia al futuro, non solo quello di uno scalo crocieristico importante quale è Palermo, ma del mondo delle crociere in generale, che adesso fa segnare una forte ripresa – considera Giovanni Onorato, chief executive officer della MSC Crociere – I flussi turistici portati dalle grandi navi sono strategici perché i crocieristi tendono spesso a tornare con vacanze più complete nelle città in cui erano precedentemente sbarcati”.

Sulla stessa linea Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere: “Il nuovo terminal palermitano è una infrastruttura che sposa la nostra filosofia di turismo sostenibile e ci dà l’opportunità di proseguire un percorso già avviato molti anni fa con Palermo e la Sicilia in un’ottica di servizi sempre più qualificati”. Questo taglio del nastro, “riporta il porto nella città e la città nel porto – dice Leoluca Orlando, sindaco di Palermo – Questo spazio diventerà una grande piazza per quasi due milioni di crocieristi che sbarcano ogni anno, attratti dalle bellezze e dalla storia di una città che, dopo due anni di pandemia, torna adesso a splendere”.

Presente il ministero delle Infrastrutture

All’inaugurazione di intervenuti in collegamento web anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini e la ministro per il Sud e la coesione Mara Carfagna. Il primo ha rimarcato il ruolo centrale della portualità, soprattutto nel Mezzogiorno: “per troppo tempo questo non è stata supportata da investimenti adeguati.

Oggi, grazie al Pnrr che dedica 5 miliardi di euro agli scali, agli interventi sulle aree retro-portuali, nonché alle zone economiche speciali e all’ interconnessione ferroviaria del sistema logistico, la portualità italiana ha l’occasione di fare un grande salto di qualità”. La condizione però è proprio puntare con decisione sul Sud: “il riposizionamento dei movimenti di persone e di merci nella geopolitica globale, causato dalla guerra scoppiata in Ucraina, dovrebbe adesso indurre l’Unione Europea a agevolare i commerci verso i Balcani, l’Africa e il subcontinente indiano. In questo nuovo scenario il nostro paese potrebbe svolgere un nuovo ruolo strategico”. Carfagna ha invece sottolineato come il completamento di un grande cantiere come questo di Palermo, collegato a un progetto ambizioso, “aiuta a riqualificare la percezione del nostro Sud e a sfatarne lo stigma penalizzante di territorio pigro e incapace di scommettere e investire”.

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