Povertà a Catania, in città cresce l’emergenza - QdS

Povertà a Catania, in città cresce l’emergenza

Melania Tanteri

Povertà a Catania, in città cresce l’emergenza

sabato 27 Maggio 2023

In anteprima i nuovi numeri della Caritas di Catania: nel 2022 oltre 340 mila interventi, oltre 9 mila in più rispetto al 2021. Appello dell’arcivesco Renna all’amministrazione

Povertà in aumento nella città di Catania. Il numero degli interventi operati dalla Caritas diocesana nel 2022 sono stati oltre 340.000 in totale: oltre 9 mila unità in più rispetto al 2021. Sono questi i numeri del 5° Report dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse “Un cuore che vede dove c’è bisogno di amore” che stamani verrà presentato dall’arcivescovo Monsignor Luigi Renna. Un report che evidenzia quel che sembra sotto gli occhi di tutti: il disagio economico sta crescendo in una città in grande sofferenza da tempo. E in attesa, soprattutto, di un cambio di passo che possa metterla in condizione di recuperare terreno perduto. È quanto auspica proprio Monsignor Luigi Renna. “Mi chiedo quanto le nuove amministrazioni potranno progettare per mettere in atto politiche per sconfiggere le povertà del nostro territorio, che hanno varie sfaccettature” – evidenzia.

L’Help Center della Stazione distribuisce circa 267.434 pasti l’anno

Una condizione grave che colpisce tutte le fasce di popolazione, soprattutto uomini, di età compresa tra i 34 e i 54 anni, con problemi abitativi. E’ questo l’identikit dell’utente medio che si rivolge ai servizi della Caritas, in particolare all’Help Center della stazione che mette a disposizione, ogni giorno, pasti, servizi sanitari, ma anche consulenze psicologiche e finanziarie, per gli indigenti della città. Oltre 300 i volontari che coprono sette turni settimanali e circa 267.434 l’anno i pasti distribuiti. Numeri enormi che si replicano anche per quel che riguarda il Centro di Ascolto dell’Help Center, dove gli interventi sono passati da 2.465 a 3.796.

Un’azione quotidiana che i volontari e gli operatori compiono nel solco tracciato dall’Arcivescovo Renna: “Non è bello essere poveri – afferma -. È sempre una sconfitta per tutti, è imbarazzante per chi vive questa condizione. Ma questo non toglie nulla alla dignità della persona, al suo modo di essere, alla sua cultura, alla sua fede. Su questi tre aspetti dovremmo fermarci ogni volta che offriamo un servizio ad una persona bisognosa, per renderci conto che non siamo dei ‘benefattori’ che danno tutto a chi non ha niente, ma persone che gli danno qualcosa e ricevono tanto. Questo mi auguro che sia l’esperienza di ogni cristiano e di ogni volontario”.

Numeri allarmanti anche in provincia

I numeri restano allarmanti anche in provincia: il censimento include infatti anche le Caritas Vicariali e Parrocchiali dell’Arcidiocesi di Catania, dove sono state 5.740 le persone assistite nel 2022, oltre il mondo delle Associazioni, i cui dati parlano di 1.676 persone aiutate nel 2022. Sono le realtà che operano in città e nei comuni limitrofi in molteplici forme: dalla lotta alla dispersione scolastica alla consulenza per i permessi di soggiorno passando per la prima accoglienza e fino alle attività laboratoriali per minori e genitori in quartieri difficili.

“La Comunità ecclesiale, dinanzi alle molteplici povertà esistenziali, non può restare indifferente – commenta il direttore della Caritas, Don Piero Galvano – ma si deve innanzitutto interrogare su cosa è possibile fare e, con l’aiuto della preghiera, deve impegnarsi a trovare risposte adeguate ai problemi del nostro tempo”.

L’utente medio che riceve gli interventi da parte della Caritas come detto è uomo, di età compresa tra 34 e 54 anni: quasi sempre gravato da problemi abitativi. La provenienza geografica è identica: nella metà dei casi si tratta di utenti italiani, e nell’altra metà di stranieri. Una situazione in peggioramento, mitigata dal mondo del volontariato che sempre più spesso risponde alle richieste della popolazione fragile. Terzo settore particolarmente attivo a Catania: secondo il report, sono state tantissime le iniziative messe in campo dalle associazioni che hanno supportato 1.676 persone (64% italiani): sportello legale, iniziative contro la dispersione scolastica, orientamento al lavoro, corsi di alfabetizzazione, supporto ai detenuti, consulenza legale, supporto domiciliare, e molto altro.

“Ci troviamo di fronte ad una realtà composita e sofferente – conclude Carmela Impeduglia, referente dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse – con un’ampia presenza di famiglie multiproblematiche, caratterizzate da povertà economiche, occupazionali, culturali, educative e relazionali, a cui non ha senso dare risposte parziali, seppure qualificate, ma necessitano interventi integrati nell’ottica della sussidiarietà, all’interno di una comunità solidale e generativa”.

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