Forlani, "Un coordinamento essenziale fra le varie realtà territoriali" - QdS

Forlani, “Un coordinamento essenziale fra le varie realtà territoriali”

Raffaella Pessina

Forlani, “Un coordinamento essenziale fra le varie realtà territoriali”

mercoledì 09 Febbraio 2022

Forum con Giuseppe Forlani, Prefetto di Palermo. La Prefettura punto di riferimento per tutti, soprattutto nelle difficoltà

Giuseppe Forlani, nato nel 1957 a Caserta, è sposato e padre di due figlie. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, ha conseguito il master in negoziazione, conciliazione e mediazione presso l’Università Gregoriana di Roma. Dopo aver superato nel 1982 il corso concorso di reclutamento per funzionario direttivo, è stato assegnato alla Prefettura di Torino dove tra gli altri ha ricoperto gli incarichi di Capo di Gabinetto, Vice Prefetto Vicario e Coordinatore del Gruppo di pianificazione della sicurezza delle Olimpiadi invernali del 2006. Nominato prefetto nel 2007, è stato Direttore Centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo, Prefetto della Spezia e di Parma. Dal 22 maggio 2020 è Prefetto di Palermo.

Intervistato dal direttore, Carlo Alberto Tregua, il Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, risponde alle domande del QdS.

Qual è il bilancio della sua attività nel capoluogo siciliano?
“Palermo è una sede di straordinaria importanza e complessità. In questi venti mesi contrassegnati dalla pandemia, ho inteso soprattutto rafforzare la leale collaborazione con tutte le istituzioni territoriali per fronteggiare adeguatamente le tante criticità che si sono evidenziate. È un profilo essenziale della funzione di rappresentante dello Stato nella provincia, punto di riferimento e di sintesi nella gestione delle situazioni che superano la capacità e la competenza di un singolo ente. Il Prefetto si è sempre occupato del territorio, sotto tutti i punti di vista e non solo in situazioni emergenziali, con il compito di facilitare l’individuazione delle soluzioni possibili in un quadro di azioni integrate tra tutti gli attori. Il coordinamento viene da qualcuno visto come una funzione amministrativa marginale, utile in qualche modo a prendere tempo. Il coordinamento, così come lo intendo, è, invece, funzionale alla cooperazione, serve a fare in modo che ciascuno possa esercitare al meglio la propria responsabilità, all’interno di un disegno unitario”.

La sua nomina è arrivata in un momento complicatissimo, coinciso con la pandemia. Quali sono state le conseguenze sul suo operato?
“Lo sforzo principale è stato di assicurare la necessaria coesione sociale edistituzionale pur nelle difficoltà date da eventi spesso veramente al di fuori di ogni immaginazione, come la forte ondata di contagi tra novembre 2020 e marzo 2021. Molto impegnativa è stata l’azione di vigilanza e controllo svolta dalle forze di polizia per assicurare il rispetto delle misure di contenimento in coincidenza della progressiva ripresa della vita sociale, mantenendo la massima efficienza dei servizi di controllo del territorio e di contrasto alla criminalità. Soprattutto a Palermo, il virus era entrato in comunità molto fragili e vulnerabili, nelle residenze per anziani, ma anche nella Missione speranza e carità di Biagio Conte e nei quartieri più popolari e problematici. Riuscire a preparare un adeguato dispositivo di assistenza sanitaria e sociale ha richiesto la collaborazione di tutte le istituzioni, in primo luogo di quelle sanitarie, con l’insostituibile contributo delle associazioni di volontariato e dei cittadini. Poi, ci sono state la pianificazione dei trasporti scolastici e la gestione dell’accoglienza degli immigrati sulle navi quarantena. Anche questa è stata un’esperienza nuova, nonostante la Sicilia sia da sempre in prima linea in questa emergenza. È stata una fase molto impegnativa, ma che ci ha consentito di acquisire una capacità di lavoro in comune indispensabile per affrontare le diverse situazioni. Insomma, quella del prefetto è un’attività ordinariamente tesa al coordinamento e alla collaborazione, ma è nelle occasioni difficili che si rafforzano determinati rapporti di fiducia, fondamentali per affrontare poi anche gli altri temi”.

Quando si sono rivelati utili questi rapporti creati durante la pandemia?
“Penso, per esempio al tema della viabilità. In questi due anni, sono stati molti i casi di interruzioni stradali causate da dissesti che hanno visto la Prefettura collaborare con la Regione, la Citta Metropolitana, Anas e Comuni per garantire la sicurezza della circolazione e definire gli interventi di ripristino. Molto importante è stata l’esperienza dei tavoli attivati con le parti sociali per l’applicazione dei protocolli Covid che sono stati resi permanenti sui temi della legalità e della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

giuseppe forlani prefetto palermo

La sfida alla criminalità organizzata

C’è il pericolo dell’inserimento della criminalità nelle attività economiche?
“La mafia è sempre sensibile e pronta a fare affari, acquisendo imprese in difficoltà attraverso prestiti usurari, fornendo la liquidita necessaria, costituendo nuove imprese o imponendo imprese controllate. Un ambito che stiamo seguendo con particolare attenzione, è quello delle costruzioni, in fase di grande rilancio. Permangono le preoccupazioni verso un settore, esposto a maggior rischio di infiltrazione. I sistemi informativi di cui dispongono gli organi di vigilanza amministrativi e finanziari consentono oggi una più efficace tracciabilità delle operazioni e di rilevare anomalie e incongruenze. Potenziata risulta l’azione di prevenzione amministrativa antimafia svolta dalla prefettura: oltre 20 mila le posizioni esaminate e 50 le interdittive adottate nel 2021. Stiamo insistendo perché vi sia l’utilizzo delle white list, che comprendono le aziende prive di legami con la criminalità organizzata, anche nell’edilizia privata. Come Prefettura, creiamo dei luoghi in cui le parti, imprenditori, organi di polizia, sindacati e ispettori del lavoro possono scambiarsi informazioni e monitorare la situazione. Il timore è soprattutto per le estorsioni da sempre una minaccia importante nei cantieri privati. C’è una maggiore disponibilità degli imprenditori a denunciare, favorita dalla fiducia conquistata dalle forze di polizia e dalla preziosa assistenza delle associazioni anti racket. Importanti operazioni con numerosi arresti si sono concluse nei mesi scorsi”.

Le difficoltà riscontrate nel corso della pandemia e la risposta da parte delle istituzioni

A che livello, giudica la tensione sociale, sicuramente cresciuta per le limitazioni imposte per il contenimento della pandemia di Covid-19?
“La pandemia ha avuto un impatto di straordinario rilievo sulle famiglie e sulle imprese in molti ambiti. Con grande attenzione sono state e continuano ad essere seguite le iniziative di protesta che, finora, si sono svolte senza creare turbative per l’ordine pubblico. L’impegno del Governo nazionale, attraverso le misure assistenziali e compensative, come i ristori, la sospensione dei licenziamenti e la cassa integrazione, ha consentito di attenuare la conflittualità e, oggi, si confida nella ripresa sostenuta anche dagli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Occorre ora progettare e mettere in campo interventi strutturali in grado di rimuovere le condizioni di deprivazione e povertà che affliggono numerose famiglie con minori”.

In che modo, la criminalità organizzata continua ad allungare la propria ombra sul territorio?
“Le Forze di polizia a Palermo hanno scoperto e interrotto alcuni tentativi della criminalità organizzata di utilizzare questa grande emergenza per accreditarsi sul territorio come sistema di welfare alternativo distribuendo pacchi alimentari e facendo da conciliatori verso i creditori. L’attività informativa/investigativa e di contrasto delle Forze di polizia, coordinate dalla Magistratura, nonostante il Covid, è stata sempre molto forte”.

Qual è il settore di maggiore interesse per la criminalità organizzata in questo momento complesso per l’economia?
“Il mercato della droga rimane il settore di maggiore interesse come dimostrano le numerose operazioni concluse con l’arresto e la denuncia di centinaia di persone. Uno specifico dispositivo di controllo del territorio ad alto impatto è stato avviato lo scorso anno proprio per contrastare lo spaccio di strada e le diverse forme di illegalità diffusa”.

giuseppe forlani prefetto palermo

Obiettivi 2022: rilancio del territorio e ripresa economica

Nel 2022, si terranno diverse consultazioni elettorali: ne sarete coinvolti, avrete un ruolo?
“Sì, a parte il tradizionale compito di assistenza organizzativa, soprattutto nell’attività di prevenzione per evitare condizionamenti, mettendo in sicurezza le amministrazioni e garantendo il libero funzionamento di questi enti. Ricordo che nel 2020 è stato commissariato il comune di Partinico e nel 2021 sono stati sciolti i comuni di San Giuseppe Jato e di Bolognetta. Le ingenti risorse stanziate dal Pnrr richiedono la massima vigilanza contro ogni tentativo di distorsione e di condizionamento. Il mio impegno per il 2022, così come per tutte le amministrazioni coinvolte, è quello di riuscire a traguardare l’orizzonte, con la consapevolezza dell’importanza di quest’occasione”.

Quali sono gli obiettivi che vi ponete per quest’anno?
“Gli obiettivi che ci poniamo sono il rilancio e la ripresa economica. Dobbiamo tenere insieme sviluppo e legalità. È stata introdotta apposita normativa per consentire a tutte le amministrazioni di rispettare il cronoprogramma che l’Europa ha fissato. Non poteva mancare, comunque, un ombrello che tutelasse la legalità e si sta mettendo in campo un dispositivo importante di protezione di questi finanziamenti. La prefettura, infatti, sta definendo un modello di monitoraggio e sta concludendo dei protocolli di legalità con RFI e Autorità Portuale per rafforzare il sistema di prevenzione anche durante l’esecuzione delle opere”.

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