Prelievo di organi a cuore fermo all'ospedale Garibaldi di Catania

Donazione organi all’avanguardia, eseguito prelievo a cuore fermo al Garibaldi di Catania

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Donazione organi all’avanguardia, eseguito prelievo a cuore fermo al Garibaldi di Catania

Redazione  |
martedì 22 Agosto 2023

"Quinta donazione in meno di due anni" con un tipo di prelievo molto diffuso all'estero e praticato anche in Italia: ecco la storia dell'ultimo caso a Catania.

È stato eseguito un prelievo di organi a cuore fermo, da donatore deceduto per arresto cardiaco (DCD, Donation After Cardiac Death), nel reparto di Rianimazione Centro dell’ARNAS Garibaldi di Catania.

È stato possibile, si legge in una nota dell’ospedale etneo, “grazie alla generosità di un paziente ricoverato in gravissime condizioni cliniche, che in vita, aveva manifestato la volontà di non essere soggetto a nessun trattamento terapeutico forzato, in caso si fosse trovato in condizioni gravissime con lesioni cerebrali irreversibili”.

Prelievo di organi a cuore fermo all’ospedale Garibaldi

Accogliendo la sua volontà e le richieste dei familiari, i medici hanno prelevato gli organi a cuore fermo, consentendo il trapianto di fegato e cornee. Normalmente la donazione viene effettuata da donatore in morte encefalica, quindi a cuore ancora battente. In questo caso, invece, il cuore del donatore era fermo.

Per garantire la funzionalità degli organi prelevati si è rivelato necessario gestire il donatore – un paziente colpito da ischemia – “utilizzando assistenza cardiocircolatoria extracorporea (ECMO), immediatamente applicata dopo l’accertamento di morte cardiaca”. Uno strumento che “non richiede riferimenti legislativi o etici differenti rispetto alle leggi esistenti”.

Una pratica molto diffusa all’estero

“All’estero, il prelievo di organi a cuore fermo – dichiara Giorgio Battaglia, Coordinatore del CRT – Centro Regionale Trapianti Sicilia – è una prassi molto diffusa, mentre in Italia è praticata, ancora, solamente in alcune Regioni virtuose, con centri dotati di competenze e tecnologia adeguate alla complessità della procedura. Una di queste è la nostra Regione, che allineandosi alle altre Regioni, ha attuato un programma DCD che ha permesso di aumentare il pool di organi disponibili”.

“Tale processo di donazione – spiega Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi di Catania – quale procedura clinico chirurgica di alta complessità, è consolidata all’ARNAS, quinta donazione in meno di due anni, tale da collocarla quale Azienda capofila e centro di riferimento DCD, in Regione, grazie alla puntuale organizzazione della Direzione strategica, e collaborazione con ISMETT di Palermo e il dottore Gaetano Burgio, referente regionale DCD”.

Il caso del paziente a Catania

“Il caso di questo paziente – affermano Gaetano Burgio, referente regionale DCD e Daniela Di Stefano, primario dell’Unità di Anestesia e Rianimazione del PO Centro – ha rappresentato una situazione di alta complessità durata due settimane che ha coinvolto il team della terapia intensiva della UOC della Anestesia e Rianimazione del PO Centro e che ha dimostrato di erogare una elevata qualità di cura; una terapia intensiva capace di prendersi cura del paziente anche quando non ci sono margini di miglioramento terapeutico e soprattutto di non mortificare la dignità del paziente e della sua famiglia”.

“Un processo di lavoro ‘in squadra’ complesso – dice Ilenia Bonanno, coordinatore locale dell’Azienda Arnas Garibaldi – che ha coinvolto: la Direzione Generale, la Direzione Sanitaria Aziendale, DMPO, l’Unità di Rianimazione con tutti gli operatori sanitari medici e infermieri, l’Unità di Neurologia, l’Unità di Radiologia, l’Unità di Cardiologia, l’Unità di Oculistica, l’ECMO
team regionale di riferimento ISMETT, i tecnici perfusionisti, il personale di sala operatoria, l’equipe chirurgiche, il personale sanitario del coordinamento locale aziendale ARNAS donazione organi e tessuti”.
“Ringrazio il grande lavoro svolto dagli infermieri del CRT
Operativo – conclude Battaglia – che hanno coordinato tutta l’attività con il supporto del dottore Antonio Scafidi, del dottore Vincenzo Mazzarese e della dottoressa Ilenia Bonanno, coordinatore locale aziendale ARNAS Garibaldi. Ringrazio inoltre, l’equipe medica, rianimatori, chirurghi e infermieri dell’ARNAS
per il lavoro svolto con grande professionalità, e l’Assessorato alla Salute per il supporto continuo che da alla Rete Trapianti siciliana”.

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