Price cap, distanza tra i Paesi UE. Si cerca compromesso - QdS

Price cap, ancora distanza tra i Paesi UE. Si cerca un testo di compromesso

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Price cap, ancora distanza tra i Paesi UE. Si cerca un testo di compromesso

Redazione  |
lunedì 12 Dicembre 2022

Secondo le ultime informazioni provenienti da Bruxelles si cerca un "negoziato sui numeri", ovvero sui parametri che farebbero scattare il tetto al prezzo.

C’è ancora enorme distanza tra i 27 membri dell’Unione Europea sul tema del price cap. Per stasera è stato convocato il Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue che gestisce la preparazione tecnica delle riunioni ministeriali del Consiglio Ue, che cercherà nelle prossime ore una “landing zone”, un testo di compromesso per il Consiglio Energia di domani.

La ricerca del compromesso , hanno riferito fonti Ue qualificate questo pomeriggio a Bruxelles, si basa su un “negoziato sui numeri”, ovvero sui parametri che farebbero scattare il tetto al prezzo, ma lasciando invariato il meccanismo che è stato proposto dalla Commissione europea.

Price i cap, i parametri per il compromesso

I parametri su cui si cerca il compromesso sono, in sostanza, il livello del vero e proprio tetto al prezzo, un numero fisso, ma anche l’elemento dinamico: il valore dello “spread”, ovvero il differenziale fra il prezzo sul mercato del gas europeo secondo l’indice Ttf di Amsterdam e una media di alcuni indicatori dei prezzi del gas naturale liquefatto. Ma molto importanti sono anche altri due numeri: quelli dei giorni di permanenza del prezzo del gas sia sopra il tetto fisso sia oltre lo spread massimo fissato.

Un altro elemento su cui ci sono posizioni diverse è il campo di applicazione del “price cap”, che la Commissione voleva limitare alle sole transazioni di derivati a un mese sul mercato Ttf, e che alcuni Stati membri vorrebbero allargare anche ai derivati di altro tipo e alle transazioni fuori dai mercati regolamentati (“over the counter”).

Gli altri elementi per il negoziato

Il negoziato è collegato ad altri due regolamenti sul gas (riguardanti la solidarietà fra gli Stati membri per le forniture, anche con scambi bilaterali, e la piattaforma per gli acquisti comuni europei sul mercato), sui quali c’è già un accordo di principio da parte dei Ventisette; i paesi favorevoli al “price cap” hanno chiesto e ottenuto che la presidenza li tenga nel cassetto, per sottoporli all’approvazione formale solo quando vi sarà un accordo sul tetto al prezzo del gas.

A questo punto, le probabilità che la questione non venga risolta dal Coreper nelle prossime ore sono piuttosto alte. In questo caso sarà difficile che possa esservi accordo nella riunione dei ministri domani, e la questione potrebbe essere portata al livello politico più alto, quello dei capi di Stato e di Governo, al Consiglio europeo di giovedì, tenendo conto che c’è poi ancora un altro Consiglio Energia “ordinario” fissato al 19 dicembre, che sarebbe probabilmente l’ultima occasione.

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