Pensioni, scatta l'aumento di marzo: ecco quando arriva

Pensioni 2023, quando arrivano i pagamenti di marzo: previsti aumenti e arretrati

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Pensioni 2023, quando arrivano i pagamenti di marzo: previsti aumenti e arretrati

Redazione  |
lunedì 20 Febbraio 2023

A marzo 2023 arriverà la rivalutazione delle pensioni all'inflazione. Ci sono però degli esclusi. Ecco tutti gli aggiornamenti dall'Inps le informazioni utili

Buone notizie per i pensionati. Nel mese di marzo 2023, a chi ne ha diritto verrà pagata la rivalutazione della pensione rispetto all’inflazione e saranno corrisposti anche gli arretrati dei mesi scorsi.

Un assegno più ricco, quindi, ma solo per alcuni

L’Inps ha spiegato che chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro, cioè quattro volte il trattamento minimo, a marzo riceverà la rivalutazione piena al 100% della pensione rispetto all’inflazione, sulla base delle percentuali inserite nella legge di bilancio.

Inoltre, verranno anche pagati gli arretrati delle rivalutazioni delle pensioni relativi ai mesi di gennaio e febbraio.

Quando arrivano i pagamenti delle pensioni di marzo

Le pensioni di marzo 2023, secondo il calendario dei pagamenti, verranno accreditate a partire da mercoledì 1° marzo 2023.

In Aggiornamento

Gli aumenti delle pensioni a marzo 2023

Ma quali sono, nel dettaglio, le fasce di importo dei trattamenti pensionistici e le relative modalità di rivalutazione?

In questa circolare, l’Inps ricorda anche le percentuali nel dettaglio.

Chi ha un reddito da pensione fino a quattro volte il minimo ha già ricevuto l’assegno maggiorato del 7,3% da gennaio. Chi ha un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo, invece, lo vedrà rivalutato dell’85% del 7,3%, ovvero del 6,205%.

Chi può contare su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo, quindi da 2.626,91 a 3.152,28 euro, riceverà solo il 53% dell’inflazione: pari, cioè, a una rivalutazione del 3,869%.

Le percentuali di rivalutazione, ricorda l’istituto nazionale di previdenza sociale, scendono all’aumentare dell’importo della pensione (insieme dei redditi pensionistici), fino ad arrivare al 32% di rivalutazione per chi ha assegni superiori a dieci volte il minimo (cioè 5.253,81 euro al mese), con il recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 2,336%.

Quali sono gli importi delle pensioni rivalutate nel 2023

Ecco quali sono le fasce di reddito individuate nella legge di bilancio per la rivalutazione:

  • 85% per le pensioni pari o inferiori a 5 volte il minimo tra 2.101,52 e 2.625 euro;
  • 53% per le pensioni pari o inferiori a 6 volte il minimo tra 2.626 e 3.152 euro;
  • 47% per le pensioni pari o inferiori a 8 volte il minimo tra 3.153 e 4.203 euro;
  • 37% per le pensioni pari o inferiori a 10 volte il minimo tra 4.204 e 5.253 euro;
  • 32% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo oltre 5.254 euro.

La circolare Inps sulla rivalutazione delle pensioni

Per la determinazione dell’importo complessivo da prendere a base della perequazione vengono considerate le prestazioni memorizzate nel casellario centrale delle pensioni, erogate da enti diversi dall’Inps e per le quali è indicata l’assoggettabilità al regime della perequazione cumulata, e le prestazioni erogate dall’Inps.

Chi sono gli esclusi della rivalutazione

Sono escluse le prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative (Vobis, Iobis, Vmp e Imp), pensioni a carico del Fondo clero ed ex Enpao (Cl e Vost), indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale (Indcom), che vengono perequate singolarmente. Sono escluse da questa perequazione anche le prestazioni a carattere assistenziale (As, Ps e Invciv) e le pensioni che usufruiscono dei benefici previsti per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, che vengono rivalutate singolarmente e con criteri propri.

Sono escluse dalla perequazione, aggiunge l’Inps, anche le prestazioni di accompagnamento alla pensione come l’Ape social, che non vengono rivalutate per tutta la loro durata. L’Inps, inoltre, ricorda che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è determinata in misura pari a +7,3% dal 1° gennaio 2023, “salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”.

Cedolino Pensione Marzo 2023

Da poche ore è disponibile online per la consultazione, il Cedolino della Pensione di Marzo 2023, sia per pensionati Inps, che per gli Ex Inpdap.

Come si visualizza il Cedolino Inps e come si consulta nell’area riservata?

Per il terzo Pagamento della Pensione del 2023 è bene verificare tutte le voci che compongono il Cedolino Inps, con i tanti sperati aumenti degli importi previsti a partire dal primo mese dell’anno.

Vediamo ora come fare per ottenere, salvare e stampare tutte le informazioni relative al Cedolino di Marzo 2023.

Per controllare il Cedolino della Pensione di Marzo 2023, bisogna recarsi sul sito dell’Inps – www.inps.it – e cliccare sul servizio online: “cedolino della pensione“.

Si aprirà una schermata nella quale si dovrà inserire lo Spid o la carta nazionale dei servizi oppure la carta di identità elettronica.

Adesso dovrete cliccare su “Vuoi visualizzare il cedolino” in Verifica Pagamenti e potrete visualizzare anche il cedolino della pensione di Marzo 2023.

Da diversi mesi, il cedolino di pensione viene pubblicato prima, sul fascicolo previdenziale del cittadino. Per accedervi, entrate nel servizio online Inps: Fascicolo previdenziale ed inserire le credenziali Inps, cliccando poi nel menu a sinistra PRESTAZIONI – PAGAMENTI.

Visualizzerete la rata della pensione di Marzo 2023, la data di disponibilità e l’importo netto della pensione.

Cliccando sulla rata numero 3, sarà possibile visualizzare le voci che compongono il prospetto di Pensione di Marzo 2023 con i tanto attesi aumenti dovuti alle Rivalutazioni Inps (non per tutti) per gli Assegni pensionistici nel nuovo anno.

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