Parco degli Iblei, gli ambientalisti chiedono lo sblocco dell’iter - QdS

Parco degli Iblei, gli ambientalisti chiedono lo sblocco dell’iter

Stefania Zaccaria

Parco degli Iblei, gli ambientalisti chiedono lo sblocco dell’iter

mercoledì 03 Agosto 2022

Dopo anni di ritardi, l’istituzione resta ancora solo sulla carta. Un’attesa inaccettabile per 35 associazioni del territorio che hanno deciso di intervenire per chiedere certezze sui tempi

RAGUSA – Già nel 2019 si annunciava lo sblocco dell’iter per l’istituzione del Parco degli Iblei: il tavolo interprovinciale aveva dato i suoi frutti, il tutto era passato alla Regione e, da lì, al ministero dell’Ambiente per l’avvio dell’istruttoria.

L’istituzione del Parco resta ancora teoria

Dopo innumerevoli ritardi, però, l’istituzione del Parco resta ancora teoria e non ci sono tempi certi per arrivare alla pratica. Adesso anche Legambiente Ragusa torna a parlare dell’argomento perché si preme per una giusta tutela del territorio.

In un documento, infatti, 53 fra associazioni ambientaliste a carattere nazionale, regionale e locale, sindacati e decine di operatori culturali e economici che quotidianamente lavorano sul ‘Parco di fatto’, chiedono che venga rapidamente chiuso l’iter relativo al Parco nazionale degli Iblei e che il ministero competente acquisisca rapidamente il parere sul decreto istitutivo del Governo della Regione siciliana – previsto dall’art. 8 – comma 1 della L.394/1991 – prima delle prossime elezioni regionali. Nel documento, viene fatta chiarezza sulla diffusione di notizie false relative ai vincoli del Parco degli Iblei e ai conseguenti danni alle attività economiche che ne deriverebbero, principalmente alle attività agricole.

“Da un semplice confronto tra l’esistente tutela paesaggistica e la disciplina del futuro parco – ha sottolineato Legambiente Ragusa – risulta, infatti, con tutta evidenza che il sistema agricolo con il parco non ha maggiori vincoli di quanti già non ne abbia con i piani paesaggistici. Del pari infondati sono i generici e immotivati rilievi sollevati strumentalmente sulla futura governance del parco che discende non da scelte discrezionali del Ministero né può essere influenzata da una ulteriore e inutile attività di concertazione con gli enti locali ma è disciplinata dalle previsioni della vigente legge nazionale che si applica in modo uniforme ed omogeneo dalle Dolomiti bellunesi all’Isola di Pantelleria, non esistendo quindi alcuna specificità ‘iblea”’.

“È ora di voltare pagina”

“Dopo gli anni dello sviluppo caotico e privo di identità, basato sullo sfruttamento delle risorse ambientali – hanno aggiunto dall’associazione ambientalista – è ora finalmente di voltare pagina e puntare con decisone verso un modello economico e sociale che sappia ricucire il territorio alla propria storia. Chi oggi si oppone al parco eccependo la mancanza di concertazione ha perso l’occasione di avanzare osservazioni e modifiche alla proposta di parco nelle diverse occasioni in cui gli incontri di concertazione si sono svolti limitandosi a chiedere rinvii e lamentando come un disco rotto la mancanza di concertazione.”

“L’iter di istituzione del Parco degli Iblei – hanno concluso – si protrae ininterrottamente da 15 anni e le richieste di ulteriore rinvio e di riapertura dei termini per l’istruttoria avanzate da alcuni deputati regionali e da alcuni sindaci devono essere completamente disattese”.

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