Rifiuti, scoppia il nodo presidenza nella Srr Catania Provincia Nord

Rifiuti, scoppia il nodo presidenza nella Srr Catania Provincia Nord

Antonino Lo Re

Rifiuti, scoppia il nodo presidenza nella Srr Catania Provincia Nord

Simone Olivelli  |
venerdì 27 Ottobre 2023

Eletti i componenti del Cda, ma per diversi motivi nessuno potrebbe ricoprire il ruolo di presidente

Tre nomi per una presidenza, ma ognuno con all’orizzonte un motivo per non diventarlo o rischiare di non esserlo per molto. È la strana situazione che si sta vivendo all’interno dell’assemblea della Srr Catania Provincia Nord, l’ente che si occupa della pianificazione della gestione dei rifiuti nella parte settentrionale dell’area etnea. A farne parte sono una quindicina di Comuni che, il mese scorso, si sono riuniti per definire l’elezione del nuovo consiglio d’amministrazione. Il tema era già finito sul tavolo a ridosso di Ferragosto ma, tra sedute andate deserte e richieste di rinvio per cercare di arrivare all’appuntamento con una linea comune, la data è slittata fino al 22 settembre. Giorno in cui, a dispetto delle aspettative, i sindaci si sono ritrovati per nulla allineati sulle designazioni finendo così per avere bisogno di una vera e propria elezione, con tanto di schede – distribuite in quantità proporzionale al voto ponderato che spetta a ogni ente locale in virtù del numero di abitanti. Gli eletti sono stati: Leo Cantarella, sindaco di Riposto; Nicola Russo, dirigente del Comune di Acireale; e Francesco Sgroi, primo cittadino di Randazzo.

Fatto il Cda, bisogna fare il presidente

Stabilita la terna dei nomi, non senza polemiche, come nel caso del sindaco di Adrano Fabio Mancuso, che nel corso della seduta del 22 settembre ha più volte rimarcato la propria opposizione rispetto alla possibilità di inserire nel consiglio d’amministrazione della Srr un tecnico e non un esponente di una giunta comunale, l’assemblea si è conclusa rinviando a un altro momento l’elezione del presidente.

Stando però ai rumors, l’individuazione di colui che dovrà prendere il posto lasciato dall’ex sindaco di Riposto Enzo Caragliano non sarà così semplice. I motivi sono diversi tra loro, ma tutti potenzialmente capaci di rallentare l’iter.

Stando a quanto risulta al QdS, nel caso di Cantarella a stoppare la possibile elezione a presidente della Srr sarebbe una norma inserita nella legge Madia, che impedisce a chi guida città con più di 15mila abitanti di guidare società a totale controllo pubblico, come nel caso delle società di regolamentazione dei rifiuti, che di fatto sono equiparabili a consorzi tra gli enti locali. Per quanto, invece, riguarda invece Nicola Russo – tecnico di comprovata esperienza nel settore, nel cui curriculum c’è anche la guida della srr Messina Area Metropolitana – i problemi potrebbero emergere da un’incompatibilità con la figura di dirigente apicale che Russo occupa attualmente ad Acireale. A proporne la nomina, nel corso della seduta del 22 settembre, era stato il sindaco acese Roberto Barbagallo. Nel caso le verifiche degli uffici della Srr dovessero confermare l’incompatibilità il nome di Russo potrebbe vacillare anche come componente del Cda, portando alla necessità di eleggere un nuovo nome.

Il caso Sgroi

Infine, c’è il caso di Francesco Sgroi. Il primo cittadino di Randazzo, secondo più votato dall’Assemblea dopo Russo, non ha davanti a sé nessuno ostacolo burocratico da superare prima di arrivare alla presidenza. A pesare, però, potrebbe essere quanto avvenuto nei mesi scorsi all’interno del Comune alle pendici dell’Etna, con la commissione prefettizia che ha completato il lungo iter di verifiche e accertamenti finalizzati a valutare la possibilità di infiltrazioni mafiose all’interno dell’ente. Un iter che ancora dovrà superare diverse fasi e che, nel caso di una proposta di scioglimento del consiglio comunale, avrà l’ultima parola nel Consiglio dei ministri. Per quanto sia impossibile fare previsione, è certo che nel caso di un epilogo di questo tipo l’esperienza da sindaco di Sgroi finirebbe anticipatamente e ciò avrebbe inevitabili riflessi anche sull’attività della Srr.

La riflessione di Puglisi

A sollevare il tema nel corso dell’assemblea dei soci era stato il primo cittadino di Piedimonte Etneo Ignazio Puglisi, già in passato presidente della Srr Catania Provincia Nord: “Ritengo che oggi non sia opportuna la nomina del sindaco Sgroi a componente del Cda e non si tratta di una battaglia politica – si legge nel verbale del 22 settembre –. C’è grande rispetto verso una forza politica e quando sarà tutto definito nessuna preclusione verso la nomina. L’Assemblea deve tenere conto dell’attuale situazione ed è doveroso rappresentarla in questa sede ribadendo, ancora, che non trattasi di un fatto personale né tantomeno di politica”.

Nel corso della seduta a prendere la parola era stato lo stesso Sgroi che, annunciando la propria disponibilità a entrare a far parte del consiglio d’amministrazione, aveva detto: “Ho ricevuto un avviso di garanzia che è stato già archiviato e, quali personaggi pubblici, dobbiamo anche parlare dei nostri fatti personali. Le perplessità manifestate dal sindaco Puglisi sono condivisibili ma non devono essere pretesto per una lotta politica”.

Contattato dal QdS per un ulteriore commento sulla vicenda, Francesco Sgroi ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

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