Rigenerazione urbana, dal Pnrr oltre 1 miliardo per la Sicilia

Rigenerazione urbana, oltre 1 miliardo per cambiare il volto delle città in Sicilia

Antonino Lo Re

Rigenerazione urbana, oltre 1 miliardo per cambiare il volto delle città in Sicilia

Salvo Catalano  |
mercoledì 05 Luglio 2023

Stanziati 198 mi­lio­ni di euro per i Co­mu­ni del Pa­ler­mi­ta­no, 185 mi­lio­ni nel Ca­ta­ne­se, 132 mi­lio­ni nel Mes­si­ne­se

Monitorare la spesa e incontrare le amministrazioni comunali coinvolte per non disperdere un fiume di risorse. È l’appello della Spi Cgil rispetto ai filoni di finanziamento del Pnrr che riguardano Rigenerazione urbana e Piani urbani integrati. Se si sommano anche le risorse nazionali del Pinqua, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, in Sicilia arriviamo a oltre un miliardo di euro per cambiare il volto delle città, rimarginare aree di degrado, migliorare i servizi a cominciare da quelli della casa.

“L’obiettivo della rigenerazione urbana – osserva Gaetano Santagati, della segreteria regionale Spi Cgil – è contribuire a rendere le città sostenibili e più a misura d’uomo, contrastando il frenetico ed indiscriminato ricorso al consumo di suolo edificabile. Con il venir meno delle superfici edificabili, si è cominciato a diffondere l’idea di recuperare il più possibile spazi e aree già presenti”.

Le risorse per provincia

Le risorse tra Pinqua e rigenerazione urbana sono ingenti: oltre 198 milioni di euro per i Comuni del Palermitano (a Palermo, Bagheria, Carini, Misilmeri, Monreale, Partinico, Termini Imerese e Villabate); 185 milioni nel Catanese (a Catania, Aci Castello, Giarre, Aci Catena, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Gravina, Mascalucia, Misterbianco, Palagonia, Paternò, San Giovanni La Punta, Scordia, Tremesteri); 132 milioni nel Messinese (a Messina, Barcellona e Milazzo); 46,5 milioni in provincia di Agrigento (nei Comuni di Agrigento, Sciacca, Palma di Montechiaro, Ribera, Porto Empedocle, Licata e Canicattì); 63,3 milioni in provincia di Caltanissetta (di cui la metà a Gela per l’edilizia popolare, ma anche a Caltanissetta e Niscemi); 20 milioni al Comune di Enna; 50,7 milioni in provincia di Ragusa ( nei Comuni di Ragusa, Pozzallo, Vittoria, Modica, Ispica e Comiso); 54,4 milioni in provincia di Siracusa (ad Augusta, Avola, Carlentini, Floridia, Lentini, Noto, Pachino, Rosolini e Siracusa); 91 milioni a Trapani (tra Alcamo, Erice, Marsala, Mazara del Vallo e Trapani).

I Pui e i fondi della Rigenerazione urbana

A queste si aggiungono i Piani urbani integrati, sempre finanziati dal Pnrr: 185,5 milioni per la città metropolitana di Catania, 132 milioni per Messina e 196 milioni per Palermo. Se i Pui sono stati in larga parte già aggiudicati, con rare eccezioni a cui rimane appena qualche settimana vista la scadenza ultima del 31 luglio, per le risorse della Rigenerazione urbana è corsa contro il tempo visto che anche in questo caso la scadenza per l’aggiudicazione degli appalti da parte dei Comuni è luglio 2023. “Si prevede l’aggiudicazione degli appalti pubblici relativi a investimenti nella rigenerazione urbana da parte di 300 comuni entro il terzo trimestre del 2023 – ricordava la Corte dei Conti nella relazione dello scorso febbraio – Al fine di assicurare il rispetto della citata milestone, i soggetti attuatori, con sottoscrizione dell’atto di adesione e di obbligo, si sono impegnati a conseguire l’affidamento dei lavori, coincidente con la stipula del contratto di appalto, entro il prossimo 30 luglio 2023”.

Il convegno organizzato a Messina

Ecco perché è importante il faro acceso dalla Spi Cgil nell’ambito del convegno organizzato a Messina e coordinato dalla segretaria generale Maria Concetta Balistreri, nel corso del quale sono intervenuti Giusi Milazzo (segretaria nazionale Sunia), Paolo Amenta (presidente Anci Sicilia), Giacomo D’Arrigo (economista), Salvatore Mondello (vicesindaco di Messina), Francesco Lucchesi (segreteria Cgil Sicilia), Filippo Gravagno (urbanista), padre Giovanni Calcara. Le conclusioni sono state invece affidate alla segretaria nazionale dello Spi Cgil Carla Mastrantonio.

Per il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta “questa sfida si vince aprendo la stagione della verità e della responsabilità. Dopo il covid stiamo transitando da un’epoca a un’altra, è entusiasmante, ma dobbiamo sapere chi deve fare cosa. Perché sta arrivando un fiume di denaro e dobbiamo capire in che maniera gestirlo. Altrimenti in Sicilia il rischio è che finisca esattamente come per i rifiuti: parliamo tanto di transizione ecologica ed economia circolare, ma spediamo quasi 400 euro a tonnellata per conferire i rifiuti”.

“Parlare di rigenerazione urbana e invecchiamento oggi – conclude la segretaria nazionale dello Spi Cgil Carla Mastrantonio – comporta un impatto sulle politiche di welfare. Così come è di welfare che parliamo quando immaginiamo che la rigenerazione urbana debba partire da maggiori risorse per gli asili nido. È l’occasione, anche attraverso l’architettura e l’urbanismo, per uscire dall’isolamento dei singoli e ricostruire le nostre comunità di domani”.

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