Risanamento a Messina, la palla al presidente Schifani - QdS

Risanamento a Messina, la palla al presidente Schifani

Lina Bruno

Risanamento a Messina, la palla al presidente Schifani

martedì 03 Gennaio 2023

Il ruolo di commissario straordinario per la gestione del processo di demolizione delle baracche è passato dal prefetto Cosima Di Stani al neo governatore. Ma la scelta ha creato qualche mugugno

MESSINA – Il 2022 si era aperto con l’avvio delle demolizioni a Fondo Fucile e si è concluso con l’assegnazione di dieci alloggi ai baraccati di via Catanoso al Villaggio Aldisio. Il 2023 si apre con il passaggio di consegne tra Prefettura e Presidenza della Regione per la gestione commissariale del Risanamento nella Città dello Stretto e uno scontro politico, rimasto sottotraccia, con il sindaco di Messina Federico Basile che considera poco comprensibile la decisione inserita nel Decreto Milleproroghe e si dice disponibile ad assumere il ruolo di commissario.

Promotrice di questo cambio a favore del governatore Schifani è stata la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, che un ruolo rilevante ha avuto anche nella genesi e approvazione della Legge speciale. I prossimi dodici mesi saranno decisivi per completare gli obiettivi posti dalla norma del 2021 che stanziava cento milioni di euro in tre anni per dare a tutte le famiglie delle baraccopoli una casa dignitosa dopo decenni di attesa.

Alcune aree hanno cambiato volto, dopo un anno è sgombra quella di Fondo Fucile, completata anche la demolizione della grande baraccopoli dell’Annunziata alta. Rase al suolo le casupole di Camaro sottomontagna e sono in corso i lavori di demolizione di quelle di via delle Mura. Molti i passi fatti ma c’è ancora molto da fare soprattutto nell’assegnazione di nuovi alloggi e altre risorse dovranno essere stanziate per l’obiettivo finale di una casa per tutti.

Determinanti i poteri speciali assegnati al prefetto Cosima Di Stani e che adesso per decreto passano al presidente della Regione Renato Schifani. “Ringrazio il prefetto di Messina – ha affermato in una nota Matilde Siracusano – per il lavoro svolto in questi mesi nella qualità di commissario e per aver portato avanti, con sacrificio, professionalità e senso dello Stato, le opere di demolizione e di messa in sicurezza delle baracche presenti in città: realtà indegne per un Paese civile, con tetti in eternit e fogne a cielo aperto. Adesso è giusto che sia la politica a farsi carico di questo fardello, continuando a utilizzare presto e bene i cento milioni di euro stanziati un anno e mezzo fa dal cosiddetto emendamento Carfagna. Avere un commissario ‘politico’, che conosce bene la realtà siciliana e che dialoga costantemente con l’Esecutivo nazionale potrà essere un valore aggiunto nella messa a terra di questi fondi e nella risoluzione di tanti problemi. Un’ottima notizia per i messinesi e per tutta la Regione. Un tassello in più contro il degrado e a favore del percorso di rinascita della città dello Stretto”.

Non è un’ottima notizia, però, per il sindaco Basile. “Il prefetto – ha affermato il primo cittadino – in questi anni ha svolto un lavoro importante in sinergia con il Comune, raggiungendo risultati rilevanti, ma soprattutto avendo un ruolo territoriale: prefetto di Messina. Si auspica a un ripensamento in merito alla scelta fatta, ricordando il percorso avviato dal sindaco Cateno De Luca sin dal suo insediamento che, battendosi sul tema del Risanamento ha portato all’attenzione delle istituzioni una vergogna nazionale. Un impegno incessante che ha determinato i primi finanziamenti nell’attesa della Legge speciale, il successivo disegno di legge sino al Decreto sostegni”.

“L’attuale Giunta – ha evidenziato ancora Basile – prosegue l’attività con la medesima determinazione e lo stesso impegno e per questa ragione mi rendo disponibile ad assumere il ruolo di commissario, in quanto il cronoprogramma degli interventi necessita una presenza costante sul campo e come tale deve essere affrontata da un messinese”.

Toni pacati quelli del sindaco, da cui però traspare una certa delusione per una scelta politica espressione dei Governi nazionale e regionale, verso i quali Cateno De Luca, unico riferimento di Basile, ha assunto una posizione critica.

Il Risanamento – ha detto la sottosegretario Siracusano – non può essere terreno di scontro politico. Ci sarà una condivisione serena con l’Amministrazione comunale. Dopo un breve periodo di transizione, ci sarà un soggetto attuatore capace di dare un impulso decisivo”. È circolato il nome di Marcello Scurria, che si è dimesso dalla presidenza di ArisMe alcuni mesi fa e che potrebbe tornare nelle vesti di commissario di fiducia, delegato da Schifani.

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