Rissa in area di servizio, muore 40enne, la confessione dell'assassino - QdS

Rissa in area di servizio, muore 40enne, la confessione dell’assassino

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Rissa in area di servizio, muore 40enne, la confessione dell’assassino

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domenica 05 Settembre 2021

Ucciso perché avrebbe guardato "le loro donne" all'area di servizio sulla strada provinciale. Ecco l'agghiacciante racconto del 20enne fermato per omicidio volontario aggravato.

E’ un ragazzo ventenne di Bitonto, nel Barese, il presunto responsabile dell’aggressione, durante una lite, avvenuta nella notte in un’area di servizio sulla SP 231 Bitonto-Modugno, che ha causato la morte di Paolo Caprio, 40 anni. Il giovane, Fabio Giampalmo, è stato sottoposto a fermo per l’omicidio volontario aggravato; si era presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dal difensore.

LA CONFESSIONE

L’aggressione è avvenuta intorno alle 3. Alla base del litigio tra i due, alla presenza di diverse altre persone, anche amici e conoscenti di vittima e aggressore, ci sarebbe stato un motivo futile, uno sguardo non gradito.

“Mentre stazionavamo sulle panche sotto il gazebo con le nostre mogli” Caprio “si è avvicinato per origliare cosa stessimo dicendo e ha guardato in maniera provocatoria le nostre compagne. Notata questa circostanza, io mi sono alzato, gli ho detto testualmente ‘sempre avanti e dietro devi andare? Qual è il problema?’, così dicendo gli ho tirato tre pugni colpendolo al viso, l’ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via”. E’ il racconto fatto ai carabinieri e al magistrato dal 20enne.

IL MOVENTE DELL’OMICIDIO

Giampalmo ha raccontato di aver notato la vittima – che conosceva di vista – parlare con la sua compagna e con quelle dei suoi amici, mentre gli uomini erano all’interno del bar giocando alle slot machine. A quel punto il 20enne sarebbe uscito e, dopo l’ennesimo sguardo non gradito, avrebbe colpito Caprio lasciandolo a terra, per poi allontanarsi in auto. Alcune ore dopo aver saputo che il 40enne aggredito era morto, ha contattato l’avvocato e si consegnato in caserma.

Dalle immagini della videosorveglianza si vede il 20enne colpire il 40enne con due pugni sul volto. A quel punto la vittima sarebbe caduta battendo la testa. Quando il 118 è arrivato sul posto Caprio era già morto.

La salma è stata portata all’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari dove sarà eseguita l’autopsia. 

“Bitonto ha già sofferto troppo per sopportare altre tragedie come questa. La vittima ed il presunto aggressore sono molto giovani per non lasciarci altro pensiero”, scrive su Facebook il sindaco di Bitonto (Bari), Michele Abbaticchio. “Senza armi la fine di una esistenza umana è stata decretata da violenza per motivi, sembrerebbe, non legati a questioni criminali” scrive il sindaco nel post. “La prepotenza e la barbarie – conclude Abbaticchio – stanno attraversando tutto il Paese, il Sud in particolare, consegnando l’immagine di una società sempre più sola e abbandonata”. 

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