Sport per togliere i ragazzi dalla strada, Sindaco Gambino (Caltanissetta): "Tante iniziative nei quartieri a rischio” - QdS

Sport per togliere i ragazzi dalla strada, Sindaco Gambino (Caltanissetta): “Tante iniziative nei quartieri a rischio”

redazione

Sport per togliere i ragazzi dalla strada, Sindaco Gambino (Caltanissetta): “Tante iniziative nei quartieri a rischio”

Paola Giordano e Annalisa Giunta  |
sabato 14 Ottobre 2023

Il territorio nisseno è tra quelli che, all’interno del report realizzato da Il Sole 24 ore, ha fatto registrare una delle peggiori performance a livello siciliano e nazionale

CALTANISSETTA – Il territorio nisseno è tra quelli che, all’interno del report realizzato da Il Sole 24 ore, ha fatto registrare una delle peggiori performance a livello siciliano e nazionale. Abbiamo intervistato il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, che ci ha illustrato le iniziative intraprese per invertire questo trend.

Secondo un apposito report realizzato da Il Sole 24 Ore il territorio nisseno è tra quelli siciliani che più soffrono una carenza di infrastrutture sportive. Lei come giudica questi dati e cosa ha fatto la sua Amministrazione in quest’ambito?
“Occorre per prima cosa precisare che il dato è provinciale, quindi va riportato sull’intera provincia. Anzi, ritengo che la città di Caltanissetta vada a compensare le mancanze che ci sono nei centri più piccoli, dove le uniche palestre sono quelle scolastiche, ammesso che ci siano. La nostra attenzione sullo sport è massima e le strutture che abbiamo sono a pieno regime: abbiamo ultimato la ristrutturazione dello stadio comunale Marco Tomaselli con la copertura in erba sintetica e oggi è uno dei campi migliori in assoluto in tutta la Sicilia, come dimostrato anche dalla società Nissa che vanta cinque partite e cinque vittorie, capolista a punteggio pieno. Lo sport va visto nel dato complessivo: Il Sole 24 Ore di solito va a vedere il dato provinciale ma come voi ben sapete la provincia è grande, ci sono città come Gela o tantissimi paesini piccoli dove non c’è nessuna struttura sportiva e questo fa scompensare il dato”.

Da più parti viene evidenziata l’importanza di fare sport per le giovani generazioni, anche per evitare fenomeni di devianza. Lei condivide questa lettura?
“Assolutamente sì, tant’è che noi, leggendo i fenomeni sociali soprattutto all’interno delle nostre periferie, che per noi corrispondono al centro storico, a differenza di altre città d’Italia, abbiamo avviato apposite iniziative. Nella zona Angeli, per esempio, in collaborazione con la scuola Vittorio Veneto, che tende a lasciarli il più possibile nella struttura per evitare di farli deviare, abbiamo realizzato un campetto di calcio a disposizione dei ragazzi, aggiungendo anche dei giochi per bambini. Altra azione è stata realizzata nella zona, assieme a Legambiente, di un orto sociale che prossimamente sarà coltivato anche dalla scuola. Le attività sportive che attirano moltissimo i giovani, vedi il calcio, unite ad altri modi di stare in società, come appunto l’orto sociale, possono dare dei buoni risultati anche dal punto di vista del recupero delle varie aree. Basti pensare al terreno oggi rigoglioso di ortaggi e verdure fino a un anno fa era lasciato all’incuria e all’erbacce”.

Anche nella vostra città si sono verificati episodi di devianza giovanile. In che modo avete agito per limitare questi episodi?
“Attraverso lo sport ma anche con altre azioni. Stiamo lavorando nel sociale, soprattutto nei quartieri a rischio come Provvidenza, Angeli e Saccara, con iniziative costanti e comuni anche ad altri Enti come la Caritas e l’Uepe, ovvero l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna. Per esempio alla Provvidenza, assieme all’Uepe, abbiamo fatto realizzare da chi sconta una pena alternativa delle opere d’arte in collaborazione con degli artisti locali che sono state collocate nel nuovo elemento architettonico realizzato dall’Amministrazione comunale nell’ambito del progetto pilota. Sempre all’interno dello stesso progetto un immobile è stato messo a disposizione dell’assessorato alla Cultura, dove partecipa anche il Rotary. Ci sono anche altri immobili come quello del Segretariato sociale al servizio dei migranti. Tante piccole azioni messe insieme proprio con lo scopo di arginare il fenomeno della devianza non soltanto giovanile. Speriamo di riuscire bene”.

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