Caltanissetta, alberi alto fusto abbattuti, tensione con gli ambientalisti - QdS

Caltanissetta, alberi alto fusto abbattuti, tensione con gli ambientalisti

Annalisa Giunta

Caltanissetta, alberi alto fusto abbattuti, tensione con gli ambientalisti

mercoledì 11 Ottobre 2023

Le associazioni locali hanno duramente criticato gli interventi in viale Candura e Pian del Lago per la realizzazione della ciclovia

CALTANISSETTA – Indignazione da parte di alcuni nisseni sui social network a seguito delle immagini dei bordi stradali di viale Stefano Candura con taglio a zero di alberi ad altro fusto quali olmi, robine e cespugli per la realizzazione della ciclovia. Proseguono infatti lavori per la realizzazione della pista ciclabile lungo viale Stefano Candura e Pian del Lago nell’ambito di Agenda Urbana Polo Centro Sicilia, Azione 4.6.4., Progetto dei lavori di realizzazione di una ciclovia che collega Caltanissetta a Enna.

Tra le lamentele c’è stato anche chi ha chiamato in causa le associazioni ambientaliste cittadine che hanno così deciso di intervenire in merito alla questione. “Comprendiamo benissimo la rabbia di diversi concittadini – hanno affermato i presidenti di Italia Nostra Leandro Janni, Legambiente Ivo Cigna, Lipu Alberto Sarto e Wwf Sicilia centrale Ennio Bonaffini – ma si tratta di proteste ormai tardive e improduttive: quando a febbraio scorso organizzammo a Pian del Lago un sit-in contro questo scellerato intervento, eravamo soli e isolati: dall’altra parte vi erano diversi residenti delle villette tutti favorevolissimi all’abbattimento degli alberi, gli Amministratori comunali che difendevano la bontà del progetto e alcuni consiglieri comunali che addirittura ci schernivano considerandoci quasi dei pazzi idealisti che difendono una manciata di alberi. In quei giorni, infatti, pur di difendere un’indifendibile opera cosiddetta green fatta sulla pelle degli alberi, non si esitò a far girare una colossale fake news: ‘Gli alberi da tagliare sono solo 15, tutto il resto è sterpaglia’. Ed invece proprio nelle carte del progetto era chiaramente riportato l’abbattimento definitivo di ben 190 alberi d’alto fusto lungo i quasi tre chilometri di percorso”.

Ambientalisti: “Una scelta scellerata”

“L’Amministrazione comunale – hanno aggiunto i rappresentanti delle associazioni – pochi giorni prima dell’inizio dei lavori ci ha convocato per illustrarci il progetto avviato dalla precedente Giunta Ruvolo che, ormai esecutivo, non poteva essere né modificato, né cambiato né migliorato, tanto che le associazioni presenti hanno stigmatizzato la sostanziale inutilità e tardività della loro convocazione. In quella sede, tuttavia, abbiamo chiesto e ottenuto alcuni importanti risultati: la riduzione degli alberi da abbattere con l’individuazione di quelli che potevano essere salvati e di maggiore pregio; il raddoppio da 200 a 400 del numero di nuovi alberi da piantare, a compensazione di quelli tagliati, lungo la ciclovia o in altre aree verdi urbane. Abbiamo denunciato la scelta scellerata tra la mobilità sostenibile e la distruzione degli alberi. Questa ciclovia poteva benissimo essere realizzata salvaguardando gli alberi esistenti se solo, anni fa in sede di elaborazione e progettazione dell’opera, si fosse previsto un intervento di esproprio di una modesta fascia di terra ai margini e lungo le banchine alberate”.

“Ma non ci siamo rassegnati – hanno aggiunto i presidenti delle associazioni ambientaliste – e abbiamo comunque percorso anche la via legale per salvare quanti più alberi possibile. Per l’abbattimento di alberi proprio in viale Stefano Candura, ricadente in area sottoposta a vincolo paesaggistico, con i nostri legali abbiamo inviato un’articolata diffida alla Soprintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta per chiedere di sospendere i lavori. Incredibilmente, la risposta ricevuta è stata che gli alberi interessati dal taglio sono in misura modesta e gli stessi non sono catalogati tra gli esemplari monumentali, per cui la Soprintendenza ha confermato il proprio parere positivo ai tagli”.

Le Associazioni ambientaliste hanno confermato che continueranno a lottare per tutelare il patrimonio verde dei territori, sperando che il resto della società civile sostenga attivamente queste battaglie e abbandoni il torpore e l’indolenza che sembrano prevalere.

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