Salumi, entrate in vigore le nuove etichette - QdS

Salumi, entrate in vigore le nuove etichette

Salumi, entrate in vigore le nuove etichette

giovedì 19 Novembre 2020

È legge il decreto interministeriale per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza”. La norma è pensata per informare meglio il consumatore ma anche per sostenere il Made in Italy

ROMA – Dallo scorso 15 novembre entra ufficialmente in vigore l’obbligo di mostrare in etichetta l’indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e culatello. Con la scadenza del termine di 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.230, il decreto interministeriale sulle disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”, adesso è legge.

La nuova norma, a sostegno del Made in Italy, è pensata al fine di assicurare una corretta e completa informazione ai consumatori, rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari e della concorrenza sleale, nonché la tutela dei diritti di proprietà industriale e commerciale.

L’etichettatura dei prodotti trasformati che contengono carne suina, va ad aggiungersi ai provvedimenti che hanno reso obbligatoria l’indicazione della provenienza del grano per la pasta, del riso, del pomodoro e del latte e scatta ad una settimana dalla pubblicazione del decreto Ristori, che prevede anche un bonus per salvare il Made in Italy, con un importo totale pari a 600 milioni di euro, con il quale i ristoratori potranno usufruirne per l’acquisto di prodotti alimentari italiani.

L’indicazione del luogo di provenienza della carne suina deve essere apposta in etichetta nel campo visivo principale e stampata in modo da risultare facilmente visibile e chiaramente leggibile. La nuova etichettatura non dovrà essere in nessun modo nascosta, oscurata, limitata o separata da altre indicazioni scritte o grafiche o da altri elementi che possano interferire.

L’indicazione del luogo di provenienza delle carni deve includere le seguenti informazioni:
– Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
– Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
– Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).

Nello specifico se la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: Origine: (nome del paese). La dicitura “100% italiano” può essere utilizzabile solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: Ue”. Se la carne proviene, invece, da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati non membri dell’Unione europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: extra Ue”.
È importante, inoltre, ricordare che salumi, prosciutti e preparati come hamburger, carni impanate, arrosti e salsicce fresche potranno continuare ad essere commercializzati con imballaggi ed etichette non conformi fino ad esaurimento delle scorte ma non oltre il 31 gennaio 2021.

Con la nuova classificazione si dovrebbe mettere la parola fine “all’invasione” di cosce dall’estero per una quantità media di 56 milioni di “pezzi” – come ricorda Coldiretti – che ogni anno si riversano in Italia per ottenere prosciutti da spacciare come Made in Italy. L’associazione ha stimato, infatti, che tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta.

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