In partenza gli scavi archeologici alla ricerca della Catania sepolta - QdS

In partenza gli scavi archeologici alla ricerca della Catania sepolta

Melania Tanteri

In partenza gli scavi archeologici alla ricerca della Catania sepolta

venerdì 24 Settembre 2021

Il progetto Montevergine, che interesserà i giardini di Palazzo Ingrassia al Monastero dei Benedettini, intende scandagliare la parte della collina non interessata dalle campagne di ricerca in passato

CATANIA – È una delle zone più ricche di testimonianze del passato della città. E ora è oggetto di nuove indagini archeologiche per cercare di capire ancora di più del passato di Catania. Sono stati avviati gli scavi nell’area dei giardini di palazzo Ingrassia al Monastero dei Benedettini, sulla collina di Piazza Dante. A dare la notizia è l’assessorato ai Beni culturali della Regione retto da Alberto Samonà che sottolinea l’importanza dell’iniziativa che vede il coinvolgimento, oltre che della Regione, del Comune di Catania, della Sovrintendenza ai Beni culturali, dell’Università e del Comitato cittadino popolare Antico corso.

La campagna di ricerca sarà realizzata nell’ambito della convenzione stipulata tra l’Università di Catania, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania e il Parco archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, con il supporto di Palazzo degli Elefanti e del sindaco Salvo Pogliese che ha reso disponibili per il progetto i terreni di proprietà comunale.

“Si tratta di un progetto di archeologia partecipata che vede ancora una volta collaborare le istituzioni dei Beni culturali e dipartimenti dell’Università in un progetto – sottolinea l’assessore Samonà – che va oltre l’attività di ricerca per diventare un momento di sensibilizzazione e di educazione all’archeologia e all’apprezzamento del nostro patrimonio storico. Le iniziative in corso a Catania mostrano vivacità e grande capacità di coinvolgimento dei giovani”.

Al momento sono state avviate le attività preliminari di pulizia straordinaria e di bonifica dell’area, mentre lo scavo vero e proprio sarà avviato il prossimo mese. Il “Progetto archeologico Montevergine” così è denominato, intende verificare la parte di collina non interessata alle campagne di scavo degli anni Ottanta.

“L’area oggetto dell’intervento – evidenzia Barbara Mirabella, assessore alle attività culturali del Comune di Catania – è già un immenso Museo: il Monastero dei Benedettini, la Chiesa di San Nicolò l’Arena, la Biblioteca Ursino-Recupero, sono gemme di inestimabile valore già patrimonio della Città. Immaginare di arricchirlo, grazie alla collaborazione fra Sovrintendenza, Parco Archeologico e Università degli Studi, insieme al Comune di Catania e ai volontari del Comitato Antico Corso, è un segnale di grande vitalità e tensione verso il futuro. Riscoprire ‘pezzi’ di Città che ne rappresentano la storia e l’identità, per restituirli a cittadini e turisti che, quotidianamente, potranno scoprire una Catania rimasta per secoli sepolta”.

D’altronde, come riporta la nota dell’assessorato regionale, l’ottocentesco Palazzo Ingrassia, intitolato al famoso medico siciliano Gian Filippo Ingrassia e già sede dell’Ateneo Catanese, fu costruito sui resti di un Ninfeo Romano.

A coordinare le attività è Simona Todaro docente dell’Università di Catania, insieme a Gioconda Lamagna, direttrice del Parco archeologico e Michela Ursino per la Soprintendenza dei beni culturali. Allo scavo lavoreranno anche gli studenti dei corsi di laurea in Beni culturali e Archeologia e sono previsti anche momenti di divulgazione pubbliche.

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