Il presidente della Regione Siciliana intervistato a Sky ha anche commentato il biglietto fotografato in cui il leader di Forza Italia aveva appuntato alcuni aggettivi su Giorgia Meloni
“Berlusconi ha tutte le carte in regola per fare il consigliere strategico di Giorgia Meloni. E’ il fondatore di Forza Italia ed è nel suo Dna l’unità del centrodestra. In Berlusconi c’è la volontà di tenere unito il centrodestra che considera una sua creatura”. Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani intervenendo a Timeline su SkyTg24. “In questi giorni – aggiunge – avrà vissuto momenti difficili anche perché l’anomalia di questi giorni é che a parità di risultati la Lega ha ottenuto di più rispetto a Fi”.
Schifani ha poi commentato il biglietto fotografato nell’Aula del Senato in cui il leader di Forza Italia aveva appuntato alcuni aggettivi su Giorgia Meloni: “Ritengo che sia tornata la pace. Berlusconi – ha detto – non ama litigare e, per come lo conosco, credo che quel biglietto fosse solo la sintesi di un dibattito a cui aveva preso parte”.
“C’è stato un momento – ha aggiunto – in cui c’è stato il rischio che le contrapposizioni tra FdI e FI a Roma venissero ereditate nella mia Regione, io ho fatto un po’ muro. Mi sento garante dell’unità del centrodestra e ho trovato piena sintonia nel gruppo di Forza Italia e anche ieri nella riunione presieduta da Gianfranco Miccichè che è il coordinatore e che ha riconosciuto che è il momento del dialogo e del confronto perché occorre governare la Sicilia. Non si può consentire litigiosità”.
Per Schifani è impensabile che Berlusconi possa fare leggi ad personam. “Ho vissuto accanto a Berlusconi la persecuzione giudiziaria alla quale è stato sottoposto – ha affermato – e pensare che attraverso il ministero della Giustizia possa fare delle leggi ad personam lo trovo assurdo. Berlusconi ha già dato. Credo che a tutto ci sia un limite. Berlusconi ha raggiunto il massimo di quello che si possa pagare come persecuzione giudiziaria. Quali leggi ad personam potrebbe fare? Potrebbe invece fare finalmente quella riforma a cui teniamo che è la separazione delle carriere”.
