Scuola, Drago (M5s) “Ddl su Dsa ancora fermo” - QdS

Scuola, Drago (M5s) “Ddl su Dsa ancora fermo”

Pessina Raffaella

Scuola, Drago (M5s) “Ddl su Dsa ancora fermo”

giovedì 30 Gennaio 2020

“Disturbi specifici di apprendimento, servono soluzioni”. Propone modifiche migliorative alla legge 170/2010

ROMA – Una maggiore attenzione alla diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) degli studenti e al sostegno degli stessi è stata sollecitata dal Movimento Cinquestelle.

In particolare, la senatrice pentastellata Tiziana Drago prima firmataria di un disegno di legge su questo tema ha sollecitato l’esame del documento, depositato a maggio dello scorso anno e non ancora assegnato alla commissione di merito.

Il ddl che si chiama “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico” e formula una serie di modifiche migliorative alla legge n. 170 dell’8 ottobre del 2010.

“Nel novero dei Dsa – ha detto Drago – rientrano disturbi che, se non diagnosticati e seguiti adeguatamente, possono condizionare il percorso scolastico dei ragazzi. Stili di apprendimento quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia possono sussistere separatamente o in comorbilità. Ad essi si aggiungono disturbi del linguaggio e la disprassia. I numeri degli alunni con DSA sono alti e colpiscono dal 3 al 5% della popolazione studentesca, con un sommerso in crescita, non facilmente stimabile”.

Previsto l’inserimento di uno screening (o test) obbligatorio nelle scuole (partendo dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, con consenso informato dei genitori, passando al primo anno di primaria per confermare al terzo anno della scuola primaria).

“Inoltre prosegue Drago – dobbiamo permettere ai bambini di accedere a laboratori formativi con personale specializzato, da attivare all’interno della scuola e sostenere le famiglie. Con la nostra proposta di legge viene introdotta una significativa semplificazione delle procedure di accesso all’indennità di frequenza, attraverso una norma che stabilisce come la sola diagnosi di Dsa rappresenti titolo sufficiente per l’accesso al beneficio. A questo si aggiunge il riconoscimento di un credito di imposta che le famiglie potranno fruire per il percorso didattico dei figli”.

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