Sequestro a due imprenditori di Palermo per mafia - QdS

VIDEO | Mafia e scommesse, scatta maxi sequestro per due imprenditori palermitani

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VIDEO | Mafia e scommesse, scatta maxi sequestro per due imprenditori palermitani

Redazione  |
venerdì 24 Novembre 2023

Un giro di imprenditori collusi e prestanome nel capoluogo regionale: sequestro per due imprenditori coinvolti nell'operazione All In.

Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso due decreti di sequestro ai sensi della normativa antimafia nei confronti di imprenditori referenti di un gruppo societario contiguo alle famiglie mafiose di Pagliarelli, Porta Nuova, Palermo Centro, Brancaccio e Noce, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo.

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Sequestro a due imprenditori di Palermo per mafia, l’indagine

La ricostruzione operata dalla Procura della Repubblica, accolta dai giudici della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, si basa sugli esiti delle indagini svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria nell’ambito dell’operazione denominata All In, che avrebbe fornito una plastica dimostrazione della sistematica ricerca del potere economico da parte di Cosa nostra, infiltra-tasi nel lucroso settore della gestione dei giochi e delle scommesse sportive.

In particolare, le investigazioni avrebbero delineato l’esistenza di un gruppo di imprese gravitanti intorno alle figure centrali di un soggetto mafioso e di imprenditori collusi che mettevano a disposizione dei principali manda-menti mafiosi palermitani, in un rapporto di reciproco vantaggio, le proprie abilità per acquisire la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’esercizio della raccolta delle scommesse. Così avrebbero costruito un “impero economico” costituito da società formalmente intestate a prestanome, che nel tempo erano giunte a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro.

Le indagini hanno consentito di eseguire, nei mesi di giugno e novembre del 2020, misure cautelari personali nei confronti di 25 soggetti, indagati a vario titolo per partecipazione e concorso esterno in associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori (con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra), associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e all’esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse. Per tali vicende i principali indagati, tra i quali i destinatari degli odierni provvedimenti di sequestro, sono stati già condannati con sentenza del Tribunale di Palermo del 7 febbraio 2022, confermata dalla Corte d’Appello il 20 luglio 2023.

Il provvedimento

Sulla base delle ulteriori approfondimenti patrimoniali svolte dalle Fiamme Gialle palermitane, il Tribunale ha ritenuto gli indagati socialmente pericolosi, poiché con le proprie condotte illecite avrebbero fornito un contributo di estrema rilevanza per il rafforzamento di Cosa nostra consentendole di realizzare un controllo diffuso e capillare del mercato dei giochi e delle scommesse sportive.

Per questo, le autorità hanno disposto il sequestro dei seguenti beni a carico dei due imprenditori:

  • 3 immobili, tra i quali una villa di particolare pregio ubicata nell’isola di Favignana;
  • quote di capitale e compendi aziendali di 11 società, con sede nelle province di Mi-lano, Roma, Salerno e Palermo;
  • 45 rapporti finanziari, costituiti da conti correnti, conti deposito, depositi titoli, polizze assicurative e buoni postali.

I beni hanno un valore complessivo di circa 43 milioni di euro. Si evidenzia che i provvedimenti in parola sono stati emessi sulla scorta degli elementi allo stato acquisiti e che, pertanto, in attesa di giudizio definitivo sussiste la presunzione di innocenza.

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