Servizio idrico, gestione unica e “veleni”. Sindaco Piedimonte accusa Sie di inerzia - QdS

Servizio idrico, gestione unica e “veleni”. Sindaco Piedimonte accusa Sie di inerzia

redazione

Servizio idrico, gestione unica e “veleni”. Sindaco Piedimonte accusa Sie di inerzia

Simone Olivelli  |
giovedì 07 Marzo 2024

Puglisi chiede la rimozione del Consiglio di sorveglianza. Replica il presidente dell’organo sociale, Ferraù: “Ma quale staticità? Convenzione ancora non firmata”

CATANIA – “Trovo incomprensibile il comportamento da voi tenuto”. Inizia così la lettera inviata nei giorni scorsi dal sindaco di Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi, ai vertici degli organi sociali di Sie, la società pubblico-privata che rileverà il servizio idrico sull’intera provincia di Catania. Destinatari della missiva, che arriva poco più di due mesi dopo da una precedente comunicazione caduta nel vuoto, sono il presidente del Consiglio di gestione Davide Giugno e il presidente del Consiglio di sorveglianza Giovanni Ferraù. Entrambi avvocati, sono stati nominati un triennio fa dalla parte pubblica di Sie: Giugno dall’allora sindaco della Città metropolitana Salvo Pogliese e Ferraù dall’assemblea dei soci, le cui quote per il 51 per cento sono in mano ai sindaci dei 58 Comuni e all’ex Provincia.

All’origine della stizza del primo cittadino di Piedimonte c’è l’appello lanciato da una minoranza di soci – “ma sufficiente a rendere legittima la richiesta”, sottolinea al QdS Puglisi – e finora rimasto inascoltato di convocare l’assemblea di Sie per discutere la proposta di rimozione del Consiglio di sorveglianza, accusato di eccessiva inerzia rispetto ai compiti assegnati dallo statuto. “L’inerzia di fronte alla legittima istanza dei sindaci dei Comuni soci, che già denotava un atteggiamento inaccettabile, in chi di questi enti dovrebbe fare gli interessi, oggi assume la veste di una gravissima omissione, tenuto conto che la scadenza naturale del Consiglio di sorveglianza è oramai prossima”, si legge nella lettera di Puglisi. L’esponente del Pd, rilanciando ancora una volta la richiesta di convocare l’assemblea per consentire ai soci di deliberare sull’ordine del giorno, si rivolge a Giugno e Ferraù sottolineando che “questo è un vostro preciso dovere”.

A replicare a Puglisi è Giovanni Ferraù. L’avvocato catanese rimanda al mittente le critiche sulla presunta inerzia: “Non rientra tra i compiti del Consiglio di sorveglianza quello di sostituirsi al Consiglio di gestione – dichiara al Quotidiano di Sicilia –. Tuttavia fatico a comprendere quale forma di staticità caratterizzerebbe gli organismi di Sie in un momento in cui in ballo c’è la stipula della convenzione, sulla cui forma finale l’Assemblea territoriale idrica di Catania, di cui peraltro fanno parte proprio i sindaci, non ha ancora deliberato”.

Per Ferraù è strumentale anche la richiesta di dimissioni: “Mi pare si tratti perlopiù di logiche strettamente politiche e della pretesa di qualcuno di cambiare la rappresentanza all’interno dell’organismo – continua l’avvocato etneo – Da parte mia, oltre a ricordare che il Consiglio di gestione sta per concludere l’incarico triennale che gli è stato affidato, posso dire che avrei volontariamente fatto un passo indietro nel momento in cui Sie si fosse trovata in una situazione diversa, ovvero a essere il gestore unico dell’intera provincia. Ma al momento, e finché la convenzione non verrà stipulata, la società si occupa del servizio idrico sempre negli stessi sette Comuni”.

Spiegazioni che, tuttavia, non sembrano soddisfare Puglisi: “Il fatto che al momento la convenzione non sia stata sottoscritta non pregiudica il diritto dei soci di poter sottoporre all’attenzione dell’assemblea un tema che non è per nulla secondario – commenta il sindaco di Piedimonte –. Discutere di un possibile ricambio non può essere tacciato come una mera bega politica, ma è la conseguenza naturale del ruolo di gestore unico riconosciuto alla Sie”.

Per Puglisi, infine, non è detto che l’organismo – che oltre a Ferraù è composto da Pamela D’Aquino, Filippo Donzuso, Carmela Ficara e Angelo Sciuto – cambierà da qui a breve: “È vero che è in scadenza, ma è altrettanto vero che potrebbe andare avanti in regime di prorogatio. Non vorrei – conclude il primo cittadino piedimontese – che l’intera vicenda si trasformi in una sorta di contropartita da ottenere in cambio della firma della convenzione alle condizioni più gradite di Sie”.

Il QdS ha tentato di contattare anche il presidente del Consiglio di gestione Davide Giugno per avere un commento, senza però riuscirci.

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